La notizia shock arriva direttamente dal diretto interessato, Boris Becker, ex numero 1 al mondo (vincitore di 6 prove dello slam – tra cui Wimbledon conquistato a 17 anni – e di 49 titoli ATP), che dai propri profili social ammette di aver ricevuto critiche per la sua lotta al razzismo. Becker aveva partecipato pochi giorni fa alla manifestazione tenutasi a Londra per la morte di George Floyd, avvenuta a Minneapolis il 25 maggio scorso.
Dopo la partecipazione e il tentativo di sensibilizzazione contro il razzismo (svolto attraverso i social network), l’ex campione tedesco si è lasciato andare ad una riflessione, risultato delle critiche ricevute per il lodevole comportamento: “Sono scioccato, inorridito dagli insulti che ho ricevuto dalla Germania per il mio supporto alla manifestazione per il Black Live Matters che si è tenuta in questi giorni a Londra. Perché? La Germania è un paese di razzisti?”.
Queste dichiarazioni non hanno fatto altro che aumentare la polemica, fra chi lo rimprovera dei debiti accumulati e chi lo accusa di generalizzare troppo, invece di stigmatizzare un ristretto gruppo di persone. Il comportamento di una sparuta minoranza (in un luogo come la Germania), nel 2020, dovrebbe farci riflettere e pensare a quale motivo ancora spinga ad odiare per il colore della pelle, in un mondo che avrebbe ben altro a cui interessarsi.
A cura di Stefano Maffei
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