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Thomas Fabbiano su Roger Federer: “Ho avuto l’ansia da prestazione”

Seppur sia passato un po’ di tempo traspare ancora chiaramente una certa incredulità dalla parole del tennista italiano. Fabbiano racconta molto volentieri l’esperienza vissuta in quel di Dubai lo scorso dicembre. A seguito della chiamata del coach Ivan Ljubicic, Thomas si è unito allo staff di Roger. Ben 4 Sessioni di allenamento che lo hanno reso felice e che gli hanno dato un grossa opportunità. Un’emozione unica che non disdegna di raccontare, riprendiamo alcune sue parole dal suo sito web. “il Primo allenamento era fissato nel pomeriggio, sono arrivato con largo anticipo ed ero tesissimo, come se fossi al mio primo appuntamento – ha confessato il n° 79 ATP – Sono quasi certo di aver fatto una buona impressione, credo che loro abbiano subito capito che potevano contare sul mio contributo!” “Un destino benevolo ha voluto che Federer non fosse ancora al top della condizione, infatti Roger era reduce da un mese e mezzo di inattività, il fatto di vederlo non ancora perfettamente centrato ed in cerca della condizione migliore mi ha aiutato a sentirmi di più a mio agio . Una cosa è vedere dall’altra parte della rete un Federer al 100%, ben altra cosa è allenarsi con lui mentre cerca di mettere a punto il suo potente motore da fuori serie. I nostri allenamenti consistevano in realtà in long-tiebreak set, ne abbiamo disputati almeno 11. Insomma, a Dubai con Roger ho avuto quasi la sensazione di potermela giocare alla pari per quattro volte”. Il giovane tennista pugliese ha avuto modo di raccontare anche il lato divertente del campione svizzero, in versione “poliglotta”. E’ noto che Federer parli perfettamente il tedesco (sua lingua madre) e l’inglese. Tuttavia, come new entry, sembra possa cimentarsi anche con l’italiano. “Quello che ho visto e sentito è più che sufficiente per avere un’idea ben definita di Ruggero, ecco come lui stesso si chiamava ogni qual volta commetteva un errore tale da suscitare questa reazione: “Ruggero! Ruggero! Come hai fatto a sbagliare questo colpo?” si ripeteva in italiano. “E non è stata l’unica esibizione in lingua italiana alla quale ho assistito. Lui e Ivan chiacchierano spesso nella nostra lingua e ho avuto la netta sensazione che Federer conoscesse a tal punto il nostro idioma da poter sostenere tranquillamente una qualsiasi conversazione in italiano”. Federer è tutt’altro che freddo e distaccato: “Chi in passato lo aveva etichettato con l’aggettivo frigidaire si sarà certamente ricreduto da molto tempo. Infatti Federer è molto propenso a divertirsi e a scherzare, “È addirittura dotato di un umorismo contagioso” conclude Fabbiano.

Franco Campagna

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