Dopo uno stupendo 2015 nel quale la tennista nata a Losanna ventisette anni fa ha vinto due titoli (nei tornei messicani di Acapulco e Monterrey, entrambi battendo in finale Caroline Garcia), raggiunto le semifinali del Roland Garros e toccato la top 10 del ranking Wta, l’anno che sta per concludersi per Timea Bacsinszky non è stato dello stesso tenore del precedente.
Seppur iniziato con un infortunio al ginocchio e con il forfait forzato nel ricco Premier di Dubai, i primi sei mesi del 2016 hanno visto la Bacsinskzy raggiungere un’importante semifinale al Miami Open – piegando lungo il cammino gente del calibro della Radwanska e della Halep –, i quarti degli Internazionali d’Italia (salendo successivamente al gradino numero 9 del ranking) e i quarti allo Slam di Parigi, oltre a trionfare nell’International di Rabat. Con il sopraggiungere dell’estate, però, il ritardo con il quale la svizzera ha dovuto affrontare la stagione si è fatto sentire. Dopo un brutto k.o. nel primo turno dei Giochi Olimpici di Rio contro la cinese Shuai Zhang, la tennista elvetica è riuscita a conquistare la medaglia d’argento con la connazionale Martina Hingis (cedendo nella finalissima con la coppia russa composta da Ekaterina Makarova ed Elena Vesnina), ma successivamente ha racimolato soltanto bocconi amari con le sconfitte premature a New Haven, US Open, Wuhan e Pechino.
Grazie alla buona prima parte di stagione, la Bacsinszky ha comunque ottenuto la prestigiosa qualificazione al Wta Elite Trophy di Zhuhai dove però è stata estromessa nel round robin che comprendeva anche Shuai Zhang e Timea Babos.
Nell’ormai imminente 2017, Timea, assoluta battagliera dentro e fuori il campo, cercherà sicuramente di riprendere da dove aveva lasciato al principio dell’estate, provando, dall’alto della sua attuale quindicesima posizione in classifica, a dimostrare che il suo nome non si trova lassù per caso.
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