In una carriera come quella di Rafael Nadal, campione che decisamente non ha bisogno di presentazioni, sono stati molti gli argomenti di discussione, sia per gli addetti ai lavori che per gli appassionati sparsi in giro per il mondo, e se tanto si è discusso della sua fragilità fisica e dei tanti infortuni, delle varie rivalità di lusso e della sua situazione sentimentale, quello che forse era sempre stato meno in discussione era suo zio Toni, in buona parte artefice delle sue vittorie e punto fermo delle sue stagioni al top nel circuito.
In una recente intervista rilasciata all’Agenzia France-Presse, tuttavia, è stato proprio Toni Nadal a mettersi in discussione, sostenendo che “è vero che quest’anno Rafael non è stato al meglio, eppure sono sicuro che il suo ritorno sia vicino. Forse, se anche la prossima stagione le cose non andranno nel migliore dei modi, potremmo seriamente prendere in considerazione di cambiare qualcosa nel team o nel suo equipaggiamento”.
Un simile cambiamento, anche se visto come conseguenza di una condizione ulteriormente negativa rispetto a quella attuale, andrebbe sicuramente a minare le certezze di uno dei giocatori più rappresentativi dell’ultimo decennio e anche di più, con la possibilità di ritrovare i risultati persi per strada oltre qualche motivazione in più, ma anche di reinventare qualcosa che ormai sembrava immutabile, per di più alla soglia dei trent’anni, quando il fisico inizia a richiedere una maggiore attenzione rispetto agli stimoli ed alla programmazione stagionale.
Per quanto Rafa abbia sempre ribadito il suo legame con lo staff che lo segue praticamente da sempre, la nuova apertura dello zio Toni a dei possibili cambiamenti così radicali potrebbe segnare una nuova era del tennis dei Fab Four, unitamente all’età avanzata di Roger Federer e ai tempi che cambiano in generale, tra nuovi contendenti e nuovi risvolti nelle vite dei primissimi della classe, Nadal compreso, anche se (forse) con qualcosa di diverso.