Jannik Sinner riscrive la storia del tennis italiano e, alla sua prima partecipazione, conquista le Next Gen Atp Finals. Il tennista azzurro ha annientato in finale Alex De Minaur, testa di serie numero uno, ed ha fatto sua la terza edizione di questa manifestazione, succedendo nell’albo d’oro a Chung e Tsitsipas. Seconda sconfitta consecutiva in finale per l’australiano, che questa sera è stato in confusione sin dall’inizio ed ha capitolato in tre rapidi set, cedendo in un’ora e sei minuti di gioco. Si può festeggiare dunque all’Allianz Cloud di Milano, dove un 18enne di San Candido ha mandato in delirio tutto il pubblico italiano ed ha sbaragliato la concorrenza di tutti i migliori Under 21 del circuito Atp, tra cui il numero 18 del mondo. Ennesima soddisfazione per i colori azzurri in questo fantastico 2019, che potrebbe ancora riservare qualche sorpresa con Berrettini impegnato alle Finals e con la Coppa Davis. Jannik Sinner chiude in crescendo la stagione, che volgerà definitivamente al termine con il Challenger di Ortisei in programma la prossima settimana, dove l’azzurro è iscritto.
Finale a senso unico che ha visto dominare l’allievo di Riccardo Piatti sin dai primi giochi, dove l’equilibrio ha regnato ma comunque l’azzurro ha dato l’impressione di poter mettere il muso avanti. Dopo i primi due games decisi dal killer point, i servizi si sono progressivamente insediati nel parziale prima che Sinner mettesse il turbo e strappasse a zero la battuta al suo avversario nel sesto gioco. Un 4-2 dunque in favore di Jannik che già indirizza la finale della terza edizione delle Next Gen Atp Finals e che complica le cose per De Minaur, sempre più sfiduciato dai numerosi vincenti dell’azzurro e dalla difficoltà di trovare un modo per uscire dallo scambio in maniera vittoriosa. La striscia positiva dell’altoatesino continua nel secondo set, dove De Minaur perde un altro turno di battuta a zero e si lascia scappare, per il rotto della cuffia, l’opportunità di break. Sinner infatti vince tutti e tre i suoi games al servizio al killer point, annullando un totale di sette palle break. Un dato determinante che compromette inevitabilmente il cammino dell’australiano, da un lato poco cinico in questi momenti cruciali ma dall’altro impossibilitato alle bordate del suo avversario, più centrato che mai. Infine, nella terza frazione di gioco, un break ottenuto in apertura mette in discesa il percorso di Jannik, che chiude con un comodo 4-2 e trionfa in quel di Milano.
[8] J. Sinner b. [1] A. De Minaur 42 41 42