Ce l’hanno fatta. Stefanos Tsitsipas e Alex De Minaur si contenderanno in serata la seconda edizione delle NextGen Atp Finals di Milano. La finale che il pubblico bramava dal giorno uno. Il greco e l’australiano, ieri, hanno vinto entrambi in cinque set, con più difficoltà di quelle che erano prevedibili alla vigilia.
De Minaur in particolare è stato bravo a resettare il cervello dopo aver sprecato quattro match point nel quarto set: e poco importa se gli ultimi due fossero usciti di meno di un cinque millimetri. Alex, è vero, ha perso il parziale, ma ha poi dominato quello decisivo senza lasciare diritto di replica ad un Munar più problematico del previsto. Il protetto di Hewitt ha dato una grande prova di forza mentale, che non è per nulla banale per un ragazzo di 19 anni. L’irascibile Stefanos è avvisato.
Ecco, se non avete visto la partita dell’ellenico, vi starete chiedendo perchè irascibile. Vi consiglio, allora, di guardarvi le fasi finali del quarto set della partita di ieri contro Rublev, ma se non ne avete la possibilità siete fortunati perchè descriverò il “misfatto” nelle prossime righe. Tsitsipas si è seduto sul divanetto a lui assegnato dopo che era stato breakkato, con il russo che si era portato 3-2 nel computo dei game. Stefanos, a quel punto, non ci ha più visto. Ha iniziato a sbattere violentemente la mano destra sugli asciugamani rossi e bianchi, per poi prendersela con le cuffie utili per il coaching: risultato? Pezzi di plastica dappertutto e dito indice dolorante. Rublev si è preso il quarto set ma è poi stato lui a vincere il match, sostenuto da un pubblico più clemente di quanto forse il greco avrebbe meritato in quell’occasione.
Per ciò che concerne il tennis, la seconda semifinale è stata la classica partita in cui “nessuno avrebbe meritato di perdere”, ed il che è già di per sé una notizia visto che Tsitsipas è cinquantatré posizioni più avanti di Rublev in classifica Atp. Il greco, dunque, arriva alla finale odierna innanzitutto con tre ore di riposo in meno rispetto al rivale De Minaur, e poi senza certezze che siano degne di chiamarsi tali. Perché sì, al contrario di Alex che ha dato sempre l’impressione di avere in mano la partita, ieri avrebbe potuto perdere eccome. E lo sa anche lui.
Questa sera, verosimilmente, la partita si giocherà su un filo sottilissimo, e il risultato finale passerà anche e soprattutto dalla stabilità mentale che i giovincelli sapranno mettere in campo. I due si giocheranno la partita (fino ad oggi) più importante della loro carriera. Se Tsitsipas sarà bravo a ingabbiare l’avversario nel lato sinistro del campo, allora non ci sarà match; De Minaur, però non sembra esattamente il tipo che si arrende ad un destino già segnato. Quel che è certo, cari lettori, è che ci sarà da divertirsi. Eccome.