1978: Nick Bollettieri apre la sua accademia, la prima “fabbrica” di tennis

Quest’anno ricorre il 50° anniversario della fondazione di Tennis Magazine, uno dei più famosi magazine tennistici nel mondo, fondato nel 1965. Per commemorare l’occasione, la redazione ha deciso di commemorare settimanalmente tutti i 50 momenti che hanno definito l’ultimo mezzo secolo nel nostro sport, in campo e fuori. E non poteva mancare in questa classifica il nome di Nick Bollettieri, uno dei coach più discussi al mondo, capace di rivoluzionare il tennis, creando una vera e propria “fabbrica” del tennis, nella sua accademia.

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“Ho detto a diverse famiglie stavo aprendo una scuola a Sarasota, offrivo vitto, alloggio e tennis. Erano in fila 20 bambini… L’unico problema era che non avevo abbastanza strutture e facilities per tutti.” Così, secondo le parole di Nick Bollettieri, ha avuto inizio la più famosa scuola di tennis del mondo.

Era il 1978 e Bollettieri aveva 47 anni, ex paracadutista dell’esercito, che aveva dato lezioni  di tennis da Long Island a Porto Rico, fino a Miami. Ha avuto il sentore di una opportunità di insegnamento al Colony Beach Resort ed al Tennis Resort, sulle coste della Florida.

“Longboat Key, Bradenton, Sarasota? Avevo appena sentito parlare di uno di questi luoghi,” ha scritto Bollettieri nella sua autobiografia, “Changing the Game”. Ma senza piani nel suo futuro, insieme al suo compagno di allenamento, Julio Moros, partì con il suo Cadillac fucsia. “Un sacco di gente mi prendeva in giro per il colore, ma non mi importava”, subito dopo si diresse nella Alligator Alley.

“Siamo arrivati ??al villaggio giusto in tempo per goderci un bel tramonto”, ha detto Bollettieri. “Julio mi guardò e disse: Fermiamoci qui.”

Bollettieri, dopo infinitivi viaggi e tentativi, si è trovato nel posto giusto, al momento giusto. Il tennis professionistico esiste ormai da molto, tempo sufficiente per migliaia di bambini ed i loro genitori, per credere che lo sport possa offrire, con una buona dose di devozione e di impegno, un percorso di carriera interessante. Non molto tempo dopo Bollettieri aprì un negozio, ed  ospitò, per i primi tempi, i bambini nella sua casa, due futuri professionisti, Carling Bassett e Kathy Horvath, che iniziarono ad allenarsi con lui. Altrettanto importante per il futuro di Bollettieri fu il ricco padre di Bassett, John, uno dei primi benefattori dell’accademia. Presto, Bollettieri ebbe la possibilità di mettere in piedi un luogo in cui ospitare i bambini, e comprò un autobus che gli permettesse di poterli portare in giro per tornei.

Ma ciò che è stato rivoluzionato da Bollettieri, è stata la sua capacità di imporre il regime militare da lui appreso, anche all’interno dei campi da tennis.

“Ho fatto allenare dai 20 ai 40 bambini  su un campo, per volta”, ha detto Bollettieri, che subito notò in alcuni buone possibilità di crescita. “Mentre uno colpiva, tutti gli altri erano in coda, saltellando, correndo, e migliorando la loro preparazione atletica. Se qualcuno sbagliava un colpo, era costretto ad aspettare molto altro tempo prima di colpirne un altro.”

La fabbrica di tennis nacque così. Quello che mancava a Bollettieri era un talento su cui poter basare la sua carriera. Talento che avrebbe trovato in un 12enne del Buffalo, NY, che era alto poco più di cinque piedi.

Jimmy-Arias

Jimmy Arias arrivò da Nick, dal nord dello stato di New York, nel 1977. A differenza di tutti gli altri studenti, che Bollettieri ospitava in un motel vicino, per quando riguarda Arias, campione nazionale under 14, decise di ospitarlo nella sua casa a Longboat Key. Quando Jimmy mostrò il suo dritto devastante, che suo padre, Antonio, gli aveva insegnato, Bollettieri vide, come in un flash, il futuro nei suoi occhi.

“Jimmy mi ha scioccato, riusciva a dare forza al suo dritto grazie sopratutto alla spinta del corpo, ed aveva la capacità di variare le direzioni in modo magistrale”, ha detto Bollettieri riguardo Arias. “A questo aggiungiamo una presa inusuale per il tempo (un forte semi-western) ed ecco un’anteprima del gioco di oggi.” L’invenzione di Antonio presto diventò proprietà di Nick.

“Ho chiamato il mio staff ed ho detto loro: ‘Ecco il nuovo diritto firmato Nick Bollettieri… Tutti gli altri juniores hanno cominciato ad imitare il diritto di Jimmy, e questo divenne il segno distintivo dell’accademia. Credo che ha rivoluzionato il tennis e che Jimmy Arias meriti menzione per aver dato inizio ad un gioco di potenza. “

Nick ha avuto il colpo di genio, e non molto tempo dopo qualcosa scosse la sua carriera, definitivamente. Mentre Arias mostrava il suo dritto a tutto il mondo, Jack Murray, presidente della Prince, e Howard Head, creatore della sua nuova racchetta oversize, chiesero a Bollettieri se avesse intenzione di inserire nei suoi programmi i loro telai. Il diritto e la racchetta Prince crearono la giusta unione per produrre una star che ha reso Nick e la sua accademia un fenomeno mondiale: questa star era Andre Agassi. 

La lista dei giocatori hanno deciso di provare a rivoluzionare la loro carriera da Nick Bollettieri sono stati: Maria Sharapova, Monica Seles, Boris Becker, Jim Courier, Kei Nishikori e Jelena Jankovic, e molti altri. L’anno scorso, Bollettieri, all’età di 82 anni è stato definitivamente inserito nella Hall of Fame del tennis. E forse è stato giusto così, perchè nel bene o nel male, ha dato vita ad un nuovo tennis, più moderno.

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