Pare che Mourinho, ispirato dal film Borg-McEnroe, prima della strepitosa vittoria di ieri pomeriggio con l’Arsenal, abbia detto ai suoi ragazzi qualcosa di molto simile a ciò che Lennart Bergelin, storico allenatore di Bjorn Borg, diceva al suo allievo prima dei match.
Il mantra di Bergelin era: “Non farti prendere dal panico, non guardare il punteggio, non perdere la concentrazione. Concentrati solo su ogni singolo punto“. Ha funzionato per Borg, che ha vinto 8-6 contro McEnroe al quinto set ed è diventato il primo tennista a vincere Wimbledon per cinque volte consecutive, funzionerà anche per il Manchester United? Mourinho ha appena sconfitto l’Arsenal a domicilio, il Manchester City di Guardiola ha battuto il West Ham e si è mantenuto ad otto punti di distanza dai rivali, tenendo saldo il primo posto in classifica, in attesa dell’imperdibile derby del prossimo weekend, in cui Mourinho potrebbe portarsi a cinque punti dagli acerrimi nemici.
“Bisogna giocare una partita alla volta. Io lo faccio e penso sia giusto così. Ieri stavo guardando un film interessantissimo, Borg vs McEnroe, e il coach dello svedese gli ripeteva sempre di pensare un punto alla volta, solo ad un punto“. La strategia di Mourinho è chiara: il City sembra davvero imprendibile quest’anno, ma focalizzandosi su una partita alla volta, senza considerare i rivali, si può sperare in una storica rimonta.
Ma il paragone tra le due squadre di Manchester e il duo Borg-McEnroe è fattibile? Sì, ma non è così semplice. Mourinho probabilmente si è sentito ispirato dal film, ma è difficile trovare delle analogie evidenti tra le due situazioni: in primis, Borg e McEnroe sono stati due campionissimi, due accesi rivali, quasi con lo stesso successo a livello di numeri; Tra United e City invece non c’è paragone: parliamo del club più titolato d’Inghilterra da una parte – i Red Devils – e di una squadra tradizionale dall’altra, che incarna molto i valori dell’English Football, ma che ha iniziato ad odorare il successo in tempi recentissimi, dopo l’ingresso in società dello sceicco Mansour.
A sensazione, McEnroe potrebbe rappresentare il Manchester City: meno titolato, avido di successo e con le stimmate del nuovo che avanza. Mentre Borg rappresenta la tradizione, l’invincibilità e la storia: tutti attributi che al Manchester United calzano a pennello. Negli ultimi anni, poi, quando i Citizens hanno vinto il campionato (due volte, nel 2012 e nel 2014), i rivali più accreditati sono stati i cugini dello United, per cui da questo punto di vista il paragone ci può stare. Una cosa è certa però: le lotte tra Guardiola e Mourinho, tra City e United, tra Borg e McEnroe sono tutte particolari, ma non è mai mancato il rispetto, prerogativa da cui deve partire una rivalità sportiva per eccellenza.
4 comments
Ma per favore….
Neppure degno di nominarli…
In Sicilia si dice: “nun scanciari l’oru cu u chiummu”.
Quelli in foto dietro qualcosa di loro hanno lasciato, questi in primo piano beh… quello di sx quando schierò l’Inter al Camp Nou nel 2010, manco il Nereo Rocco miglior riusciva in un catenaccio del genere; per quello di dx dicono che abbia inventato il calcio più bello, il famoso “tiki-taka”, peccato che l’Olanda lo facesse già a metà anni ’70