L’organizzatore e direttore del Wta di Dubai, Salah Tahlak, sbotta contro il tennis WTA: “Il tennis maschile è il vero tennis, è più forte di quello femminile”. Boom.
A riportare la notizia, qualche giorno dopo il trionfo di Sara Errani, è il sito web “khaleej times”.
La prima questione da affrontare riguarda i numerosi ritiri che hanno preceduto il torneo: da Serena alla Kerber, passando per Radwanska e Wozniacki. “Non siamo contenti dei ritiri, addirittura cinque. Non è stato facile, ho anche parlato con il presidente WTA e anche lui non era contento. Affronteranno il problema nella prossima riunione di Consiglio”.
Nonostante questo, Tahlak è soddisfatto di come è andato il torneo: “Non abbiamo venduto molto all’inizio, ma poi il pubblico è cresciuto. È stato un torneo ok, gli ultimi due giorni era pieno oltre il 60%”.
Scontata e incassata la comprensibile delusione, i passaggi che creano scalpore nelle sue dichiarazioni sono appunto quelli in cui Tahlak accusa il tennis femminile di essere inferiore dal punto di vista qualitativo rispetto a quello maschile: “Il tennis maschile è sempre stato migliore di quello femminile. La qualità dei match è molto più alta. Ma devo essere onesto, anche le donne qui hanno fatto dei grandi match”.
Com’è stato il torneo Wta di Dubai? Decimato dai ritiri, con le prime teste di serie fuori prima dei quarti, con la vittoria di una Errani per molti non emblema di un tennis spumeggiante. Complotto?
Scherzi a parte, la qualità di un match rientra a mio avviso in parametri di valutazione assolutamente soggettivi. Dove è scritto che una palla corta o una volée valgano di più di un potente dritto all’angolino? Tahlak dice anche che ora la durata media dei match femminili è di un’ora e 45 minuti, in passato di un’ora. “Il livello, quindi, si è alzato”. Probabile. Ma quando la Navratilova vinceva in 45 minuti la qualità – la sua qualità di gioco – era quindi bassa per il signor Tahlak?
É un tema annoso, quello della differenza tra tennis maschile e femminile, che è spesso sfociato anche sul versante economico (Simon, mi senti?) dove noi per questa volta non ci addentriamo.
Se c’è qualcosa di incontrovertibile non è tanto la maggior qualità del tennis maschile, quanto il fatto che stiano di più in campo e che siano maggiormente seguiti dal pubblico. Ma forse, proprio per questo, il margine della WTA è enorme. E in questa valutazione rientra anche la questione dei 3/5 almeno negli Slam anche per le donne di cui si parla da troppo.
Alcune domande mi frullano per la testa: bisognerebbe tacere per non essere tacciati di misoginia? Bisognerebbe non essere misogini? Dovrebbero le ragazze approfittare del margine di ‘recupero’ non ritirandosi ogni due per tre dai tornei? Dovrebbero gli uomini avere le mestruazioni? Se fermiamo un non appassionato e gli chiedessi chi è Wawrinka, a quale tipo di formaggio elvetico farebbe riferimento? La Arruabarrena Vecino ha qualcosa da dire a riguardo?