Quando ieri sera, dopo la scorpacciata tricolore di Fognini, ritorno a collegarmi con il torneo di Miami non riesco a credere ai miei occhi. Sullo scorecard leggo che Philipp Kohlschreiber ha vinto il primo set con il punteggio di 6-0. Ora, vero è che il tedesco è un giocatore parecchio solido ma da qui ha rifilare un bagel al maiorchino che tra l’altro festeggiava la millesima partita in carriera ce ne passa. Nei testa a testa con il tedesco, Rafa, conduceva 13 a 1. Come solo immaginare che potesse minimamente infastidire il maiorchino, tra l’altro in grande spolvero fin dall’inizio dell’anno? Ma quando Nadal entra in campo, almeno così racconta chi c’era, sembra un ragazzino alla prime armi. Totalmente fuori partita. Kohlschreiber gioca, comunque, un set perfetto e in soli 27 minuti rifila sei giochi di fila a Nadal. Trasformando 3 palle break su tre e sbagliando pochissimo. Per trovare un’altra occasione in cui Nadal ha perso un set per sei giochi a zero, dobbiamo andare indietro di un paio di anni. Era il 26 gennaio 2015 e si giocavano i quarti di finale degli Ausralian Open. Nadal affrontava il ceco Tomas Berdych.
Lo spagnolo aveva vinto gli ultimi diciassette incontri contro Berdych, dopo avere perso i primi tre. 17-3 il testa a testa tra i due. Un record, quello delle diciassette sconfitte di fila in un testa a testa che Berdych condivideva con Vitas Gerulatis (diciassette sconfitte di fila contro Bjorn Borg), Tim Mayotte (contro Ivan Lendl) e Jimmy Connors (contro Ivan Lendl). Ma quella volta Rafa apparve opaco ed in difficoltà sia fisica che mentale. I numeri di quella partita furono impietosi. Berdych chiuse in appena 35 minuti il primo set e poi umiliò Nadal rifilandogli un bagel al secondo set che chiuse in soli 25 minuti. Lo spagnolo che rientrava da un infortunio abbozzò una reazione al terzo set ma non riuscì, comunque, ad evitare la sconfitta al tie-break (dove annullò quattro match point) che chiudeva definitivamente l’incontro. A Miami, Rafa, ha invece dato una lezione di resilienza, reazione e resistenza, riuscendo a rimontare e sconfiggere il tedesco Kohlschreiber. Nadal ora dovrà vedersela martedì con il francese Nicolas Mahut che a 35 anni sta giocando il suo miglior tennis.
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Un po’ come Djokovic contro Bellucci l’anno scorso a Roma.
Certo che il 6 – 0 del primo set aveva fatto molta impressione. Evidentemente Rafa aveva lasciato la testa in albergo.
Federico Brunoni
Michela Filacchioni
quando uno nn molla o ha la testa d’acciao come Rafa nn si deconcentra mai…mentalmente è sempre il numero uno