ATP Monte Carlo, le pagelle

Nadal perfetto, Albert Ramos a un passo dall'Olimpo del tennis, Djokovic e Murray gravemente insufficienti

Rafael Nadinsufficiential, 10 – Dieci come i titoli vinti dal campione spagnolo nel Principato. Ha dimostrato ancora una volta, come se ce ne fosse bisogno, che sulla terra è il più forte. Ha perso un set nell’arco di una settimana. Nel terzo turno ha liquidato Alexander Zverev con un eclatante 6-1, 6-1. Nella finale non ha concesso neanche una palla break alla vittima sacrificale Ramos. Senza dubbio le premature eliminazioni di quelli che dovevano essere i suoi più agguerriti avversari l’hanno agevolato. Ma dall’inizio dell’anno sta facendo ricredere anche i più scettici nei suoi confronti. La stagione sulla terra rossa è appena cominciata, questa situazione gli offre la possibilità di accumulare tanti punti. Il suo obiettivo, però, è alzare le braccia la cielo l’11 giugno (finale del Roland Garros).

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Albert Ramos, 9.5 – Il mancino di Barcellona sta vivendo il momento migliore della carriera: a 29 anni continua a aggiornare il suo best ranking, però a Monte Carlo si è superato. È un terraiolo “DOC”, su questo non ci sono dubbi. Ma battere nel giro di pochi giorni Murray, Cilic e Pouille non è da tutti. Infatti è arrivato scarico in finale. Più che comprensibile per un tennista come lui, che sta assaporando il grande tennis alla soglia dei trent’anni. La sua non è una favola, ma il giusto premio per un lottatore che non molla mai.

David Goffin, 7 – La storia non si fa con i “se” e i “ma”. Però, in semifinale con Nadal è stato danneggiato. Il match lo avrebbe probabilmente perso lo stesso. Troppa la differenza con il “Re della terra”. Alla fine del torneo, il belga deve vedere il bicchiere mezzo pieno: la splendida vittoria con Thiem (7-6, 4-6, 6-3) e, quella ben più prestigiosa, con Djokovic (6-2, 3-6, 7-5). Con il serbo è il primo successo in sei tentativi.

Novak Djokovic, 4.5 – Quando tornerà ad essere il vero Nole? I tifosi dell’ex numero uno da un po’ troppo tempo si pongono questa domanda. Per alcuni mesi sono circolate diverse ipotesi sulle cause di questa crisi: l’allontanamento di Boris Becker dal suo staff, la mancanza di motivazioni dopo la vittoria del Roland Garros e le voci su una presunta crisi familiare. Con Carreno Busta l’ha spuntata a fatica, poi è stato eliminato da Goffin: qualche mese fa sarebbe stato assurdo pensare a risultati del genere. Il periodo delle supposizioni ha ormai lasciato spazio alla certezza che questo giocatore ha bisogno di rinnovarsi completamente, sia nel gioco che a livello psicologico.

Andy Murray, 4 – Se Atene piange, Sparta non ride. Lo scozzese, come il rivale serbo, è entrato in una profonda crisi. E anche Monte Carlo l’ha confermato. Il numero 1 del ranking nelle ultime stagioni ha dimostrato di potere essere competitivo anche sulla terra. L’uscita di scena con Ramos mina quelle poche certezze che gli restano. Gli serve una svolta al più presto. Noi siamo sicuri che giungerà, perché questo non può essere il vero Murray. Lo stesso discorso vale per Djokovic.

Paolo Lorenzi, 6.5 – Il solito lottatore. Nessun problema nel match d’esordio con Marcel Granollers. Poi il tabellone ci mette lo zampino: il francese Pouille ha un altro passo.

Fabio Fognini, 5 – Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Nel senso che il ligure troppe volte in carriera ha sottovalutato – quindi perso partite – con avversari alla sua portata. E Carreno-Busta lo è. Rimandato al prossimo exploit.

Andreas Seppi, 6 – È entrato nel torneo grazie ad una wild card. Nel primo incontro ha dovuto affrontare il più giovane dei fratelli Zverev. Un match impari, nel quale però l’italiano ha dato tutto.

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