Il Burj Al Arab è da dieci, nonostante le stelle siano “solo” sette. La pista da sci dentro il Mall of Emirates merita un otto, perchè suggestiva finché vogliamo, ma con una temperatura interna di zero gradi e una esterna di (almeno) trenta la febbre del giorno dopo non è nemmeno quotata. Le spiagge prendono il massimo dei voti solo perchè mentre stai prendendo il sole, a dicembre, sai che in Italia ci sono zero gradi. E Tsitsipas? Federer? Monfils? Loro meritano di più o di meno della pista da sci? Ecco le pagelle del Dubai Duty Free Tennis Champioship.
Roger Federer. In crescendo dalla semifinale, nei primi turni non è stato brillante ma opaco, nervoso, poco propositivo. Da quando ha preso il ritmo, è vero, è salito su un treno troppo veloce per tutti, ma i set persi contro Verdasco e Kohlschreiber potevano costargli più caro del previsto. Il match contro Coric è fino ad ora il migliore del 2019, ma c’è da considerare che il croato era nettamente in debito di energie. Quello con Tsitsipas chirurgico: mai ha dato impressione di rischiare, nemmeno sulle due palle break concesse. Per il centesimo titolo Federer si meriterebbe il dieci e lode con bacio accademico (da Mirka), ma dato che devo valutare il particolare, che in questo caso va da lunedì a sabato, il voto deve essere diverso. Non gli dò dieci perchè Tsitsipas non è Djokovic e Coric non è Nadal, e quindi questo torneo è un po’ come quelle verifiche in cui la prof. premetteva che la più alta valutazione che avrebbe dato sarebbe stata il nove e mezzo. Per gli appannamenti di cui sopra, Roger in pagella trova un 9.
Stefanos Tsitsipas. Da lunedì sarà in top ten, mica male per un diciannovenne. In semifinale ha eliminato un Monfils sugli scudi, giocando indubbiamente la miglior partita del suo torneo. Nell’ultimo atto ha potuto far poco: può rimproverarsi quei due dritti sotto il nastro che hanno il primo concesso il break a Federer e il secondo consegnatogli la partita e il torneo. Tsitsipas non ha mai dato l’impressione di poter vincere, e nonostante gli avversari non di primissimo livello ha mostrato una maturità invidiabile. È da 8/9.
Gael Monfils. Bravo, bravissimo Gael. Per la prima volta in carriera ha centrato la seconda semifinale consecutiva, ed è andato a tanto così anche dal fare due finali in altrettante settimane. Ha giocato bene, finalmente sembra aver lasciato da parte lo show a favore della concretezza. E se poi all’interno di quest’ultima ci inserisce anche qualche passante in recupero per fare il punto e impazzire l’avversario, ben venga. Se continuerà così sarà quello che nessuno vorrà incontrare sul proprio cammino. Perché siete davvero sicuri che se domani giocasse contro Djokovic perderebbe in due set e un’ora di gioco? Io no. Sarà anche merito di Svitolina, come molti sostengono, ma in campo ci va lui e quindi è lui a prendersi ciò che gli spetta. In questa settimana è un 8 e mezzo.
Borna Coric. È vero tutto. Tre notti di fila, sempre a letto in media alle sei del mattino e avversari complicati. Ma è anche colpa sua perchè i due set persi contro Berdych e Vesely li ha praticamente regalati. E poi in semifinale contro Federer, con lo stadio pieno, non può sciogliersi come un cornetto ad agosto, soprattutto dopo aver vinto gli ultimi due match contro lo stesso avversario. Bisogna dargli atto della bella rimonta contro Basilashvili, uno che tira sempre fortissimo e che è molto solido da fondo campo: abbattere il muro georgiano non era facile e l’allievo di Piatti ci è riuscito bene. È però mancato sul più bello: ieri non l’ha proprio vista. E Roger ringrazia. Voto 7.5.
Marin Cilic. Ritorna dall’infortunio al ginocchio e si trova subito di fronte uno dei tennisti più in forma del momento. Sfortunato, il croato, con LaMonf che si è fatto beffa di lui nel terzo set rifilandogli un bagel. È stato bravo a vincerne uno, di parziale, ma l’impressione è che di più non potesse fare. Resta il fatto che si è presentato a Dubai con il numero tre di fianco al suo nome e non ne ha vinta una. Voto 5.5.
Kei Nishikori. Ha perso al secondo turno contro Hurkacz, il numero settantasette del pianeta. Lui è il sei ed era pure l’uno del seeding di Dubai. Infortunio? Pare di no, in conferenza ha dichiarato solo di non essere riuscito “a giocare un tennis perfetto”. È un 4? Pare di sì.