Le pagelle della Laver Cup 2017!

La prima edizione della Laver Cup è andata in archivio. Dopo una tre giorni ricca di emozioni a Praga, è tempo di pagelle!

Il weekend di Laver Cup, svoltasi alla O2 Arena di Praga, è andato in archivio. Una tre giorni ricca di spettacolo e, sorprendentemente, di equilibrio, come testimoniano i tanti tie-break giocati nelle 12 sfide, tra singolari e doppi. Una competizione, intitolata alla leggenda Rod Laver, che è stata curata nei minimi dettagli, e che avrà certamente seguito e successo, come mostrato nella prima edizione. Ora che è calato il sipario sul campo hard indoor ceco, dove ha trionfato, non senza qualche tremolio, l’Europa, è tempo di pagelle, per provare a giudicare l’operato delle due squadre.

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I VINCITORI 8,5: il Team Europa disponeva di ben 5 top ten, più il padrone di casa Tomas Berdych, ex numero 4 al mondo, più la riserva Fernando Verdasco, ex n.7, posizione raggiunta nel 2009. La squadra capitanata da Bjorn Borg, era indubbiamente la favorita, e probabilmente lo sarà anche per gli anni a venire; mancavano alcuni pezzi da 90, come Novak Djokovic e Stan Wawrinka, ma l’organico dello svedese, era comunque superiore a quello avversario. Come da pronostico, la squadra del Vecchio Continente ha vinto il confronto con il Resto del Mondo, ma dopo il 9-3 della seconda giornata, ci si aspettava un dominio anche nella terza giornata, ma la squadra capitanata da John McEnroe, nell’ultimo giorno, ci ha messo il cuore e l’orgoglio in una competizione già compromessa. Pur vincendo 15-9, il team di casa ha sofferto, mostrando solo a tratti sprazzi di grande tennis, pur avendo giocatori di maggiori talento che forse hanno abbassato un po’ troppo la guardia nel finale dell’esibizione, anche per rendere, magari, più entusiasmante un match già deciso. Bene, ma non benissimo: l’anno prossimo, l’obiettivo, sarà quello di gestire al meglio il vantaggio e essere continui nel corso dei match.,

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RAFAEL NADAL 6: Il numero 1 in carica non ha certo entusiasmato nel corso della competizione, con 4 partite giocate, due in singolare e due in doppio, con il 50% esatto di vittorie in entrambe le specialità. Lo spagnolo non ha impressionato nella sfida con Jack Sock, contro cui ha vinto solo al super tie-break, forma certamente non elettrizzante e brevi rispetto ai set decisivi soliti. Rafa, dopo il doppio perso all’esordio con un incompatibile Tomas Berdych, ha faticato contro il 25enne americano, che ha fatto una ottima Laver Cup, dandogli filo da torcere, ma persa per l’esperienza dello spagnolo. Il doppio con Roger Federer , già nella leggenda , in cui non hanno mostrato grandi tattiche nella specialità, ma al di là, del risultato, è il valore simbolico della sfida. Infine, la forma carente si Rafa, si è notata nel match perso contro John Isner, in cui il tennista spagnolo è stato impotente, e con la sua sconfitta ha di fatto riaperto la serie. Nei prossimi tornei sul cemento, il detentore degli Us Open sarà atteso al varco, per testare il suo tennis.

ROGER FEDERER 8,5: È stata una grande Laver Cup per l’elvetico, protagonista soprattutto nel match finale. Altro trofeo aggiunto alla sua straordinaria carriera, è stato artefice della vittoria con una rimonta strepitosa su Kyrgios. Tre match per il fenomeno svizzero, il doppio con Nadal, in cui è parso il più brillante tra i due, ma anche i due singolari, entrambi vinti da Roger, nettamente, pur con qualche errore di troppo, condizionato da i noti problemini alla schiena, contro Big Sam Querrey. L’altro match, quello decisivo contro Nick Kyrgios, ha messo in mostra un Roger migliore rispetto alle precedenti due uscite, rigenerato anche per come ha giocato nell’estate americana. Una rimonta sensazionale, da un set sotto, al super tie-break dominato dall’australiano, ma che sul più bello, si è dovuto arrendere a sua Maestà. Lunga vita al Re

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ALEXANDER ZVEREV 8: il futuro, ma forse già già il presente come mostrato in stagione, è suo. Una Laver Cup giocata da veterano, nonostante la giovane età. Non era il più giovane della competizione, ma con la posizione numero 4 al mondo da difendere, non ha affatto tradito le attese. Tennis spettacolo nel remake della semifinale in Canada contro Shapovalov, controllo e continuità contro Querrey. Il più giovane della famiglia Zverev, è pronto a raccogliere l’eredità dei grandi, come mostrato in questa esibizione, dove non ha mai tremato né tantomeno abbassato i ritmi. E poi, diventa tutto un po’ più semplice, se a dare dei consigli sono certe leggende...

PRAGUE, CZECH REPUBLIC - SEPTEMBER 22: Alexander Zverev of Team Europe speaks to Bjorn Borg, Captain of Team Europe and Roger Federer of Team Europe during his singles match against Denis Shapovalov of Team World on the first day of the Laver Cup on September 22, 2017 in Prague, Czech Republic. The Laver Cup consists of six European players competing against their counterparts from the rest of the World. Europe will be captained by Bjorn Borg and John McEnroe will captain the Rest of the World team. The event runs from 22-24 September. (Photo by Clive Brunskill/Getty Images for Laver Cup)

MARIN CILIC 7: per il vincitore Us Open 2014, l’esperienza si conclude con una vittoria ed una sconfitta. Il croato deve ancora smaltire delusione e infortunio appieno post-Wimbledon, ma ha mostrato comunque un buon feeling con il suo tennis. Pur soffrendo contro l’emergente Tiafoe, l’ha spuntata in due tie-break, ma probabilmente, il 28enne, poteva far meglio. Sempre contro giganti americani, ha perso invece il doppio, giocato con Tomas Berdych: qui, francamente, contro due battitori come Sock e Isner, era difficile andarsela a giocare, comunque positivo considerando che il ceco e il numero 5 al mondo, non avevano mai giocato assieme.

DOMINIC THIEM 7: ha giocato appena un match l’austriaco, ma nel 3° incontro di sempre con John Isner, l’ha spuntata con talento e furbizia, pur soffrendo. Di fronte, aveva un gigante come l’americano, ma non ha tremato, e ha portato un importante punto nel day 1 al Team Europa. I due, hanno dato vita ad un grande match, tirato ed equilibrato, con due tie-break, il primo terminato 17-15 per Isner, e il terzo set, dove l’ha spuntata il n.8 al mondo, con un gran dose di talento. Peccato averlo visto in campo solo una volta, con il suo tennis profondo avrebbe dato filo da torcere agli americani: sarà per la prossima.

TOMAS BERDYCH 5,5: la delusione dell’esibizione. Un’insufficienza non piena, per aver comunque lottato in ogni match giocato, ma davanti al pubblico di casa, sono arrivate solo sconfitte, in tutti e 3 match. Per il 32enne ceco, i tempi migliori, probabilmente, sono finiti, e pur mettendoci il cuore, non è bastato contro il talento degli avversari. Due doppi, la prima sconfitta per l’Europa, in un’incompatibile coppia con Nadal, perdendo comunque al super tie-break contro Nick Kyrgios e Jack Sock, e poi quello domenicale che ha riaperto le danze. In mezzo, il suicidio contro l’australiano, contro cui era in vantaggio di un set, ma poi ha perso malamente al tie-break e di conseguenza al terzo set: siamo sicuri che uno dei giocatori con più presenze, ci sia anche l’anno prossimo?

FERNANDO VERDASCO s.v.: nessuna presenza per lo spagnolo, giunto come sparring partner e sostenitore in panchina. 

22clarey-1506038156843-master768GLI SCONFITTI 8: Il Resto del mondo, capitanato da John McEnroe, ha mostrato come, attraverso lavoro e orgoglio, si possa ridurre il gap con i favoriti. L’Europa, come detto ad inizio articolo, aveva giocatori più forti e con maggior talento, con i due tennisti più forti della storia. Ma, l’ex numero 1 al mondo americano, ha allenato bene i suoi, dando dritte sull’attitudine in campo e della sua voglia di battere il Vecchio Continente, e in particolare il suo eterno rivale, capitano sull’altra panchina. Forse, la squadra avrebbe potuto iniziare meglio, per non rischiare all’ultimo di una rimonta fallita: John potrà riflettere anche su questo, nonostante una esibizione al di sopra di ogni più rosa aspettativa. Entrambe le compagini hanno perso componenti, ma mentre l’Europa solo a livello numerico, riuscendo tutto sommando a sopperire e rendendo la sfida “più umana”, la squadra dei McEnroe’s brothers, ha perso diversi talenti, su tutti Kei Nishikori e Milos Raonic per infortunio, e Juan Martin Del Potro, speranzoso di un posto alle Finals nell’anno della rinascita. Nonostante ciò, il buon vecchio John, ha preso vere e proprie sberle nei primi due giorni, per poi far tremare gli avversari con una minacciosa rimonta: la sconfitta non è andata giù, la sfida di Chicago 2018 è già segnata.

SAM QUERREY 6,5: dal giocatore, che sulla carta, aveva la miglior classifica nel team, ci si aspettava ben altro. Ma spesso, la classifica non conta, ed il numero 16, questa volta, più di vincere il doppio, e provare a tenere il servizio contro il Maestro e il suo Allievo, può poco. Queste partite, non ce ne voglia il buon Big Sam, meglio riservarle ad altri.

JOHN ISNER 7,5: spesso sottovalutato, il numero 17 al mondo, ha fatto come sempre il suo. Anzi è andato ben oltre le aspettative, per un giocatore che non ha solo il servizio, ma che curando anche altri fondamentali, avrebbe potuto ambire a ben altri traguardi. Subito una sfida al cardio palma contro Thiem, poi il doppio con Sock che ha riaperto i conti e poi il capolavoro contro Rafael Nadal: probabilmente avrebbe giocato anche il doppio decisivo, considerando il suo stato di forma. Perché non concentrarsi di più nei tornei, John?

JACK SOCK 7,5:  ben 4 match per il neo 25enne, autore di una grandissima Laver Cup, incarnando alla perfezione, lo spirito patriottico e burlone americano. Nel day 1, in simbiosi e con un ottimo feeling con Kyrgios, ha portato a casa il primo punto, dando filo da torcere nel day 2 a Nadal, sia in singolare che in doppio, per poi vincere il doppio della speranza con Querrey ieri. What else?

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NICK KYRGIOS 8: che l’australiano abbia imparato come comportarsi in campo? Finalmente il classe ’95, in questa competizione, diversamente da una sempre controversa situazione con la federazione in Coppa Davis, è sembrato a suo agio. Un tennista che ama essere trasportato dalla folla e che è stato ben guidato da McEnroe, che ha sempre avuto una preferenza per il giocatore di Canberra, con il quale magari potrà collaborare in futuro, per nuovi trionfi. Un Kyrgios completamente rigenerato, che ha giocato tre match, vincendo il doppio iniziale, battendo nuovamente Berdych nel singolare del giorno dopo, e dando filo da torcere a Federer, dopo la semifinale americana primaverile. Anche questa volta, è terminata con una sconfitta, ma il numero 20 al mondo, con le sue bordate, potrebbe dare vita a nuovi orizzonti, magari spinto da nuovi stimoli. La caccia al primo trofeo in stagione è aperta, specie dopo aver terminato in lacrime ieri, dopo aver perso in rimonta.

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DENIS SHAPOVALOV 6: solo un match per il giocatore di origine israeliane, ma considerando di aver fatto solo  l’exploit estivo, il canadese è soddisfatto dell’esperienza e di aggiungere al curriculum di aver partecipato ad un esibizione del genere. Ancora una sconfitta, tirata, contro Sasha Zverev, in una sfida, che certamente vedremo spesso nei prossimi anni. Il mancino, numero 51 al mondo, anche l’anno prossimo, probabilmente, sarà del blocco.

FRANCIS TIAFOE 6+: anche per lui, appena un match, ma giocato benissimo contro un vincitore Slam come Cilic, contro cui ha perso solo in due tie-break, dopo parziali tirati. Dopo le ottime impressioni contro Federer a New York, anche in Laver Cup, ha fatto la sua bella figura. Per il 72 al mondo, continuità e risultati, e presto sarà lì, pronto per contendere con la Next Gen e togliersi varie soddisfazioni.

THANASI KOKKINAKIS s.v.: stesso discorso fatto per Verdasco; giunto qui come riserva e per fare da compagno di allenamenti, oltre come bagaglio di esperienza.

I CAPITANI 

downloadBJORN BORG 7,5: l’ex campione svedese ha messo in campo buone formazioni, forse dando troppo spazio a Berdych, e non a Thiem o Cilic, ma comprensibile data la possibilità per l’ex numero 4 al mondo, di vincere in casa. Un po’ distratto nel finale e a non dare consapevolezza ai suoi che la serie non era stata ancora vinta.

JOHN MCENROE 8: vince la sfida a distanza con il rivale di una vita. Consapevole dei propri mezzi, forse con un Isner più presente, avrebbe vinto, ma ha preferito seguire la gerarchia ATP. Buon motivatore e allenatore, vorrà certamente il meglio per il prossimo anno, per ottenere la rivincita, per altro in casa. Good luck John.

LAVER CUP 9: un’esibizione nata per commemorare Rod Laver, con lo stesso Federer a portare avanti l’iniziativa, ha avuto successo a Praga e nel mondo. Coperture tv in tutti i paesi, e una modernità incredibile, sia di strutture, ma anche tecnologia e format. Si dice che possa sostituire la Davis Cup, ma la tradizione di giocare per la propria nazionale e la modernità di continenti inghiottiti di fenomeni, sono cose diverse. Magari potrebbe avere punti ATP, oltre guadagni per i giocatori, come avvenuto già in questa edizione. Lo scherzo, la serietà e lo spettacolo si è vista in questa tre giorni, con un’organizzazione impeccabile, che verrà confermata anche nei prossimi anni, attraendo sempre più top player. Il tempo passa, il tennis prosegue, il futuro è tracciato…buon riposo Laver Cup: see you soon in Chicago!

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