[tps_title]03/ 07: AMBIENTAMENTO[/tps_title]

In un’ambiente di prevalenza straniera, circa 20-25 ragazzi italiani credo ci fossero nella settimana in cui sono andato, la lingua più ricorrente ed utilizzata era l’inglese o lo spagnolo, praticità importante, in modo da mettersi in gioco anche con le proprie abilità linguistiche, indubbiamente inferiori rispetto a quelle degli stranieri poliglotta. Il primo giorno effettivo, dopo il solito scombussolamento del giorno dell’arrivo, si è trattato di puro ambientamento: sveglia alle ore 7,15, giusto tempo due giorni per abituarsi dopo la carica di energie accumulata nei giorni precedenti alla partenza, per essere subito operativi e consumare una colazione molto europea, per poi dirigersi direttamente al meeting point, essendo vietato il rientro nelle camere fino alle ore 14 e l’utilizzo del cellulare, per staccare la spina definitivamente con il mondo e concentrarti nell’attività sportiva. Dopo aver partecipato alla prova per essere annesso ad un gruppo, ecco l’approdo in quello Purple (viola), il secondo più importante e forte. Giunto ai campi in terra, mentre mio cugino era approdato nel 5° gruppo ma altrettanto avanzato e agonistico, la prima delle due ore di allenamento del mattino è un’agonia: totalmente spaesato per stanchezza e sonnolenza, pian pianino andate via grazie alle pause date proprio per il caldo atroce spagnolo. In un gruppo interessante e equilibrato, esercizi e partite furono i primi argomenti del giorno, prima della pausa “Energy” alle ore 11. In seguito, ecco il campo di maestro e di location: pilates nella palestra per ragazzi, con esercizi di aerobica ed equilibrio.

Dopo giochi nel campo da calcio, ecco la pausa pranzo, prima del break e il rientro nelle camere. Il primo giorno è asfissiante, tra caldo e sforzo fisico, ma la passione per il tennis e le prime amicizie, hanno sicuramente aiutato. Nel primo pomeriggio, un’altra oretta e mezza di tennis, con partite a tema in terra battuta. In seguito ad una pausa, tempo per fare la doccia anche se non sufficiente, che si sfruttava per riposarsi o parlare con qualcuno, era seguita da Building a Champion, attività ludiche in lingua, da fare tutti insieme, e che nella prima “puntata” ci vide immersi in un’interessante viaggio nel museo di Rafa, con le copie dei trofei e vari oggetti importanti, sia dell’equipaggiamento del tennista, che auto, come la Renault 2005 di Fernando Alonso o le maglie di calcio. Di conseguenza, altro tempo libero, in cui si potevano sfruttare i campi disponibili: dopo cena, un gelato e dritti a nanna…la prima giornata fu estenuante!

3 comments
Vivo da 5 anni a Mallorca e posso confermare che tanto è eccezionale la “struttura” tanto è basso il livello del tennis e l’organizzazione
Angelo Melis
Si trova di meglio anche nella stessa isola in questo momento.