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1. DECISIVO IN COPPA DAVIS
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L’anno migliore della carriera di Štěpánek. Il 2012. L’anno del possibile inizio del declino all’alba dei 34 anni del ceco, si è trasformata in una stagione esemplare, portando a casa gli Australian Open e i due ATP 1000 in doppio ma soprattutto la Coppa Davis. Quella coppa che mancava in Repubblica Ceca dal 1980, ben 32 anni di astinenza, per un paese abituato a vincere, che ad oggi, vanta 3 insalatiere, die delle quali portate a casa dall’uomo della Provvidenza, che aveva appena due anni quando Ivan Lendl conquistò con la sua Cecoslovacchia contro l’Italia, la prima Davis della propria storia. Proprio dall’Italia comincia il percorso della Coppa Davis 2012 della Repubblica Ceca, che in casa, batté il primo turno gli azzurri per 4-1. Al secomdo turno, un’altra vittoria schiacciante ai danni della Serbia, che perderà anche l’anno dopo in finale contro i cechi, mentre l’Italia si apprestava allo spareggio contro il Cile. L’approdo in semifinale contro l’Argentina è con i fiocchi, con una vittoria strepitosa e tirata per 3-2, il medesimo risultato della finale. Già, la finale: dopo tre anni, ecco di nuovo Repubblica Ceca-Spagna. A Praga, alla O2 Arena, c’è la rivincita del 2009 quando gli iberici vinsero 5-0 contro i cechi al Palau San Jordi di Barcellona, che dal quel giorno, si legarono al dito la sconfitta. In particolare uno: Radek Štěpánek, colui che ha cambiato la storia. Merito anche degli altri componenti del gruppo, la domenica pomeriggio dell’ultimo weekend della stagione tennistica vede la situazione sul 2-2. Il punto decisivo, il 5º match è quello tra Stepanek e Almagro, con il ceco, più anziano del rivale di sette anni, che gioca un match d’attacco, come è nelle sue caratteristiche. Dopo aver vinto il primo set 6-4 rimontando da 2-4, Stepanek ha avuto quattro set point nel secondo agli ultimi turni di servizio di Almagro: due sul 5-4 ai vantaggi, due consecutivi (era 40-15) sul 6-5. Lo spagnolo di Murcia, numero 11 del mondo (il ceco è 37), si è salvato, ma è poi franato sotto il peso della tensione e della responsabilità nel tie break, dominato da Stepanek, che se lo è assicurato senza concedere un punto all’avversario. Il ceco ha accusato un calo nella terza partita: break di Almagro (4-2) che questa volta non si è lasciato sfuggire l’occasione come nel primo parziale e ha chiuso 6-3. E’ stata però solo un’illusione per gli spagnoli: nel quarto set Stepanek ha ripreso a giocare il suo spettacolare tennis d’attacco travolgendo il rivale, meno a suo agio su una superficie indoor velocissima. Subito 3-0 con i tredicimila della O2 Arena in festa. Sotto 5-2 Almagro al servizio ha annullato il primo match point con un vincente, ma si è arreso nel game succesivo su un rovescio in rete: 6-3 per il ceco dopo quasi quattro ore e Davis ai cechi. 6-4 7-5 3-6 6-3 il punteggio finale per San Radek, che regala la seconda Davis di sempre ai suoi mentre la Spagna perde l’opportunità, senza Nadal infortunato, di vincere la 4ª Coppa Davis in 5 anni. Radek ha fatto la storia. Il dongiovanni ceco ha riscritto la Storia del suo paese.
5 comments
Be !!o che è un grande amatore o le donne sono cieche !!come uomo è brutto !!
Più le donne ! Molto antipatico , dopo che Martina l’ho a lasciato ! Ma cosa avrà visto Martina !!!!!
Si…donne orbe….
“Quando la sua repubblica Ceca era divisa”…. Ma di che parla questo giornalista?
Prima di scrivere questi articoli studiate meglio la storia della ex Cecoslovacchia e della nuova Repubblica Ceca. “ha iniziato a giocare quando ancora la sua Repubblica Ceca era divisa…” Precisiamo: Radek ha cominciato a giocare, quando c’era ancora la Cecoslovacchia…la Repubblica Ceca nascerà soltanto 01.01. 1993.