“Il Codice Federer”: quello che ancora non sapete su Roger Federer

Recensione del nuovo libro su Roger Federer di Stefano Semeraro

Ci sono cose veramente ardue, difficili da portare a termine, quasi impensabili, inavvicinabili, una di queste è sicuramente scrivere, o almeno cercare di farlo, una biografia su Roger Federer.

Farla bene poi sembra ancora più utopico. Ci hanno provato veramente in tanti, anche alcuni tra i più prestigiosi scrittori, vedi David Faster Wallace, ma è sempre risultato un compito scomodo tanto che i più ci hanno rinunciato o semplicemente hanno evitato di addentrarsi in un compito gravoso. Stefano Semeraro potremmo dire che è riuscito in un vera e propria impresa, che pare aver messo d’accordo tutti, addetti ai lavori e non, con la sua biografia “Il Codice Federer”, basti pensare che viene citato da istituzioni del giornalismo sportivo come Buffa, mentre per i più appassionati del tennis la prefazione dello scriba Clerici rappresenta un biglietto da visita estremamente significativo. Personalmente sono bastate le prime 4 parole del primo capitolo per farmi capire che non avevo in mano il solito tentativo di struttura mal riuscito su Roger, ma c’era qualcosa di ben più ambizioso, si percepiva fin da subito lo studio celato dietro le parole. I primi 3 capitoli sono i più emblematici, soprattutto per i più giovani, perché si scopre un Federer davvero lontano da quello che ammiriamo oggi, e di conseguenza si è costretti ad ammirarne l’incredibile evoluzione. Si perché l’elvetico non è nato così splendidamente diplomatico come appare oggi, ma proprio grazie alla lettura di questo libro si possono apprezzare anche le sfaccettature più nascoste. Il libro ripercorre in modo preciso e ordinato qualcosa che è assolutamente inspiegabile, impreciso e disordinato come lo sprigionarsi del genio, e il suo propagarsi lento ma inesorabile, e lo fa seguendo un filo logico che orienta il lettore.

Roger-Federer-Roland-Garros

L’organizzazione è chiara, ripercorrere la vita (principalmente sportiva ma non solo) dello Svizzero partendo dagli inizi e seguirla fino alla grandezza odierna, dando inoltre spazio a tutte le più interessanti curiosità nascoste, con una grande attenzione a una coerenza cronologica. Davvero degni di nota sono i trafiletti dedicati ai vari rivali del momento, da Agassi a Safin, Hewitt, e ovviamente Nadal, l’eterno rivale, spesso salvo il fenomeno Spagnolo grandi comparse di una trama più grande che vedeva però come protagonista sempre lui, Roger Federer. Proprio questi inserimenti allargano l’orizzonte di un racconto che correva il rischio di essere monotematico.

E forse è proprio questa la caratteristica principale di questo libro, la sua attitudine a non annoiare, a spaziare su vari argomenti; non facile per un libro che si chiama “Il codice Federer”. Oltre a chiaramente la cura del dettaglio perché chiaramente la grandezza di Federer è chiara a tutti e non c’è bisogno di qualcuno che la professi, ma anche il più esperto esce da questa lettura arricchito, colpito, e non può esserci elemento più efficace di una citazione direttamente dal libro: “ Roger Federer è umano, certo. Solo i distratti o gli innamorati della banalità , quelli che lo considerano un robot Svizzero inadatto al dramma non hanno mai colto il viavai delle maree interiori sotto l’eleganza dei gesti”. Abbiamo finalmente di fronte un libro obbiettivo che non distorce la realtà per ingrandire un qualche cosa che è già immenso, e che proprio per la sue fedeltà merita di essere letto.
Perché Roger Federer è di tutti, e per sempre.

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