Ancora una volta in questo 2021 viene scritta una nuova pagina di storia dello sport italiano, e ancora una volta il merito è di Matteo Berrettini. Il romano, strappando il pass per Torino, diventa il primo giocatore azzurro a disputare più di un’edizione delle ATP Finals, bissando la partecipazione nel Master di fine anno del 2019.
Quest’anno proverà a battere un record già suo vincendo più di una partita: infatti il successo in 2 set ai danni di Dominic Thiem nel 2019 è stata la prima vittoria tricolore in singolare. Se si considera il doppio questo primato spetta a Fognini e Bolelli che nel 2015 riuscirono a sconfiggere al match tie-break la coppia formata da Bopanna e Mergea. Si sono dovuti “accontentare” di vincere un set Panatta e Barazzutti, gli unici altri italiani a qualificarsi tra i migliori otto della stagione, rispettivamente contro Arthur Ashe (7-6,3-6, 6-0 nel 1975) e Raul Ramirez (3-6, 6-3, 6-4 nel 1978).
Se aiutato dal fisico, che spesso ha condizionato i suoi tornei, Berrettini può veramente tentare il colpaccio, sfruttando un possibile sorteggio benevolo e il pubblico di casa. Il tifo a favore può essere la motivazione in più, oltre alla possibilità di diventare numero 5 della race scavalcando il russo Rublev che dista solo 100 punti.
Per la classifica di fine anno la rincorsa al russo però è più ardua, a causa del ranking congelato, che ha caratterizzato la prima metà dell’anno e che ha creato una discrepanza tra la race e il ranking. Infatti se si guarda alla classifica ATP il distacco è di circa 1000 punti, e visti i pochi tornei a disposizione servirebbe un grande exploit a Parigi Bercy, ultimo Master 1000 della stagione.
Se la prima partecipazione alle Finals è stata una sorpresa messa a segno grazie alla semifinale agli Us Open, quella di quest’anno è passata quasi in secondo piano, poiché è stata data da molti per scontata, soprattutto dopo l’ottima stagione sull’erba. Questa superficialità per il record appena compiuto ci fa capire la dimensione assunta da Matteo Berrettini, ormai considerato tra i big del tennis mondiale, e dal movimento tennistico italiano, che può permettersi di “ignorare” una pagina di storia per spingere Sinner a scriverne un’altra.
Se l’altoatesino dovesse riuscire a strappare in extremis un biglietto per Torino, questa edizione delle ATP Finals sarebbe da incorniciare: la prima volta che i migliori otto giocatori del mondo si sfidano in Italia con ben due italiani tra questi.