Alla riscoperta di Bernard Tomic

Nel bene e nel male si torna ancora a parlare di lui. Bernard Tomic, passato l’infortunio che l’ha costretto ai box per buona parte della stagione, torna protagonista, questa volta in un’intervista del connazionale e compagno di Davis Lleyton Hewitt.

L’ex numero 1 del mondo ha infatti dichiarato come il recupero dall’infortunio del connazionale sia stata una buona notizia per tutto il mondo del tennis, ma soprattutto per il giovane australiano, visto in grande spolvero nel torneo di Bogotà, tra l’altro vinto. Il torneo colombiano gli ha dunque permesso di scalare le classifiche, che l’avevano visto precipitare fuori dalla Top 100 causa infortuni e fasi della stagione piuttosto convulse.

Ha chiuso la stagione come numero 56, dietro all’italiano Bolelli. Questo risultato è frutto dell’impegno profuso immediatamente dopo il rientro, centrando, oltre alla vittoria in Colombia ai danni di Karlovic, anche ottimi piazzamenti in altri tornei, arrivando a disputare la semifinale al torneo di Stoccolma, dopo esser stato eliminato in tornei precedenti in tanti (troppi) primi turni.

Le potenzialità il ragazzo è chiaro che le ha. Per molti, incluso Hewitt, è solo una questione di tempo affinchè posa tornare nelle posizioni che più gli si addicono, come quella Top 30 agguantata nel “lontano” 2012. Sulla tanto chiacchierata questione coach, Hewitt glissa un po’, rispondendo che non lo ha mai visto lavorare nell’ambito quotidiano o in palestra, ma vedendolo in Davis pensa che sotto questo punto di vista possa ancora migliorare. Eppure nella testa del gigante Bernie l’idea di un cambio di staff era già passata; qualche mese fa, infatti, ha assunto come guida tecnica l’ex giocatore Xavier Malisse, non confermata per la prossima stagione.

Si torna infatti alla figura dell’allenatore-padre, molto contestata dagli esperti in quanto a efficacia (vedi Giorgi). Il buon rapporto che però si è instaurato tra i due tennisti Aussie fa sì che il primo, giovane ancora un po’ inesperto, possa acquisire alcuni tratti del carattere determinato e combattivo di Lleyton, molto più esperto di Bernard.

Quando il problema all’anca sarà completamente rientrato e tornerà dunque al 100% molti giocatori potrebbero soffrire il suo gioco esplosivo, anche quelli più forti. A soli 22 anni già ha mostrato in passato sul campo di cosa è veramente capace e a detta di molti è un forte candidato a prendere il posto di uno dei Fab Four, quando la loro storia tennistica sarà terminata. Si dovrà allora guardare le spalle dai giovani, più di lui, talenti che il tennis sta sfornando; tanto per fare un esempio, senza andare troppo lontano, c’è il suo connazionale Nick Kyrgios, che quest’anno ha dimostrato anch’esso di non volersi tirare indietro nella corsa alle prime posizioni di un futuro che non sembra affatto troppo remoto.

Di Simone Marasi

Simone Marasi

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