Se ti chiami Tennys e giochi a tennis, la tua vita non sarà di certo facile. È questo lo strano caso di Sandgren, tennista americano che per la prima volta è sulla bocca di tutti per meriti ottenuti sul campo piuttosto che per il suo nome di battesimo. Nonostante questo, anche dopo una super vittoria contro Wawrinka, le domande non si scostano da quell’argomento: “Mio nonno si chiama così” – afferma ai microfoni dopo la vittoria – “Pensavo che con quel nome me la sarei potuta cavare nel tennis e un po’ ci sono riuscito”. Oggi ci sei riuscito benissimo, Tennys.
LA CARRIERA – Andiamo con ordine: Tennys Sandgren, 26 anni, nativo del Tennessee, cresce avendo come idoli Andre Agassi e Gustavo Kuerten. Inizia a giocare a tennis a 5 anni e ne diventa professionista nel 2011. Purtroppo per lui, però, la carriera stenta a decollare, tanto che per numerosi anni, “Sang” orbita prima nei Futures e poi nei Challenger, ottenendo 11 affermazioni nei primi e 3 nei secondi. Nel 2014, un infortunio all’anca lo tiene fuori dai campi per 6 mesi, facendolo scivolare alla posizione numero 714 del ranking. Sandgren, però, non demorde e, nell’anno passato, riesce a infilare una serie di buoni risultati consecutivi: solo nel 2017, infatti, l’americano raggiunge 5 finali Challenger, vincendone appunto tre. Grazie a questi risultati, nel maggio scorso, l’associazione tennis del suo paese gli consegna una wild card per il tabellone principale del Roland Garros: la spedizione a Parigi, però, non si rivela felice, visto che Tennys viene eliminato al primo turno da Kukushkin. Probabilmente, il salto è stato troppo grande, poiché Sandgren ha dimostrato di trovarsi a suo agio esclusivamente in patria (il suo torneo preferito è il Challenger di Tiburon). Infatti, anche il suo primo risultato importante a livello ATP arriva in America: ATP 500 di Washington, Sandgren si issa fino agli ottavi di finale (sconfitto da Sascha Zverev 75 75), dopo aver battuto Soeda e soprattutto Kyrgios (63 60), non propriamente in giornata sì. Inoltre, il 2017 si rivela importante per Sandgren anche in termini di classifica, visto che l’americano entra nella top-100 per la prima volta, piazzandosi alla posizione numero 85 (novembre 2017).
VITTORIA SU STAN AND SO ON… – Si arriva dunque al 2018, anno in cui Sandgren si è fa trovare pronto sin da subito. Nel novizio torneo di Pune, in India, l’americano perde all’esordio da Simon, ma una volta arrivato in Australia, trova subito la sua nuova dimensione, fuori dalla terra natia. Ad Auckland, nonostante una sconfitta nelle qualificazioni, viene ripescato nel main draw, anche se nonostante un ottima prestazione, viene sconfitto al primo turno da Chung. Nel primo Slam stagionale, invece, rifila lui tre set al malcapitato Chardy, prima di ottenere lo scalpo più importante della sua carriera, ovvero Stan Wawrinka. È vero, Stan non era al top della condizione, ma in tornei come questi e soprattutto contro avversari di questo calibro, la vittoria non è mai scontata, anche se il top player è in condizioni precarie. Sandgren ha avuto il merito di mettere in difficoltà sin da subito il suo avversario, muovendolo e facendogli patire i suoi cambi di direzione. Il problema al ginocchio dello svizzero era evidente, ma ciò non toglie i meriti all’americano, in grado di lasciare al suo avversario solamente 7 game in tutta la partita (Sandgren b. Wawrinka 62 61 64). Il 26enne del Tennesee, ora classificato alla posizione numero 97 del ranking, sfiderà al terzo turno Marterer. Il tedesco, che ha sconfitto in 5 set Verdasco, rappresenta un ostacolo non insormontabile per Sandgren, il quale potrà addirittura approdare agli ottavi di finale per la prima volta in uno Slam. Non ci resta dunque che vedere fin dove Sandgren riuscirà a spingersi con il suo Tennys!