Andrea Basso: il sogno è realtà

Alla scoperta del tennista genovese che, a sorpresa, ha conquistato l'accesso diretto al main draw vincendo la finale del torneo di pre-qualificazione contro Jannik Sinner.

Nato in una famiglia di tennisti, non poteva che sognare un giorno così: Andrea Basso giocherà almeno il primo turno agli Internazionali d’Italia 2019. E sarà, probabilmente, il giorno più bello della sua carriera.

Era il settembre del 2017 quando il 23enne Basso sconfiggeva Andreas Seppi (l’avversario con il ranking più alto che abbia mai battuto) nel Challenger di casa sua, a Genova: tra rovesci mancini imprendibili e una grande mentalità, quella sera si guadagnò la più prestigiosa vittoria della sua carriera e una grande iniezione di fiducia. Non aveva idea che quasi due anni dopo avrebbe giocato agli Internazionali d’Italia, conquistando la wild card nelle pre-qualificazioni e sconfiggendo alcuni tra i migliori prospetti del tennis italiano.

Lui, nato nel 1993, ha battuto un solo giocatore più vecchio di lui, ovvero Walter Trusendi (34 anni). Poi Raul Brancaccio (22), Jacopo Berrettini (20) e infine Jannik Sinner (17), colui che, forse più di tutti, ha davanti a sé un roseo futuro. In fila, uno per uno, ha lasciato a bocca asciutta i più affamati tra i giovani azzurri. Andrea Basso ha giocato ad un livello davvero alto per tutte le pre-qualificazioni e ha trovato una costanza di rendimento davvero encomiabile per uno come lui, spesso bloccato sul più bello. Proprio lo scorso anno ha incominciato un periodo di crescita notevole, raggiungendo il suo best ranking di #310 del mondo e ottenendo una continuità nel circuito Challenger che non aveva mai trovato prima. Ha anche assaporato il ‘mondo dei grandi’ per la prima volta ad Eastbourne, curiosamente sull’erba, una superficie a lui non troppo congeniale: fu fermato al primo turno di qualificazione da Matteo Berrettini.

Settembre 2017, Challenger di Genova: Basso b. Seppi 6-7 6-3 7-6
Settembre 2017, Challenger di Genova: Basso b. Seppi 6-7 6-3 7-6

Cresciuto sulla soleggiata terra rossa di Genova, Andrea Basso è un ragazzo umile, semplice e che ha dovuto lavorare tantissimo prima di arrivare a un palcoscenico così grande come quello del Masters 1000 di Roma. Era un po’ calato nel 2018, dopo la separazione da Diego Nargiso (coach che gli ha permesso di raggiungere il suo best ranking), ma da quel momento il suo livello si è alzato. Ha cominciato ad ottenere vittorie di prestigio come quella su Guido Andreozzi a Genova, ad allargare i suoi orizzonti (lo scorso anno ha giocato a Panama, Messico, Uzbekistan, Francia e Repubblica Ceca) e a cercare ambizioni maggiori. Ed è servito.

Ad oggi è un giocatore totalmente diverso, più maturo e la wild card a Roma può essere la sua chiave d’accensione. Ad Ostrava, poco prima di venire a Roma, ha sconfitto Tallon Griekspoor in tre set prima di arrendersi al numero 120 del mondo Dennis Novak in una partita equilibrata. Sono state due settimane di grande tennis per Basso, che ora può giocare agli Internazionali d’Italia con la serenità di chi non ha nulla – ma proprio nulla – da perdere. Il Foro Italico è per ogni tennista italiano un sogno irraggiungibile, una cornice storica e un’emozione indescrivibile: lui c’è riuscito, partendo dai consigli del nonno (anch’egli tennista) e del papà maestro, portando con sé tutta la fatica e il lavoro di questi anni e trovando finalmente quella scossa decisiva. Sarà il suo primo match a livello ATP, lo farà a Roma, in un Masters 1000, in mezzo ai più forti giocatori del circuito e a tennisti che hanno fatto la storia. Andrea Basso da Genova, l’Italia è con te.

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