E’ stata la regina di Roma per quattro anni consecutivi, quattro vittorie che Immaculada Conception Martinez Bernot si è “regalata” mettendo in campo classe e tattica, esempio di un tennis che ha poi, sempre più lasciato spazio alla potenza piuttosto che al tocco.
Immaculada Conception, o meglio Conchita, è stata l’unica tennista spagnola ad aggiudicarsi il titolo del singolare femminile al torneo di Wimbledon, sconfiggendo in finale, la padrona di casa Navratilova.Nessuno si sarebbe aspettato, che la tennista di Monzon, con il suo tennis basato su colpi in topspin, poco potenti ma molto precisi, riuscisse a trionfare nel prato londinese. ” Martina aveva molte aspettative nel vincere il suo decimo Wimbledon e tutto ciò che avrebbe comportato. Tuttavia in finale ha trovato me, con l’obiettivo di vincere il mio primo slam della carriera, giocai un match molto bello” dichiarò la tennista di Aragona dopo la finale.
“È stato molto speciale, non solo per il titolo, ma anche perchè ho potuto conoscere la famiglia reale. Niente è stato facile, è sempre difficile giocare in una superficie tanto complicata come l’erba”. Da spagnola doc, il Roland Garros appariva sicuramente più alla sua portata: Conchita però nello Slam Parigino non è mai riuscita ad aggiudicarsi il titolo, sconfitta in due occasioni nell’ultimo atto.
Conchita Martinez oggi compie 43 anni, da sette ha appeso, si fa per dire, la racchetta al chiodo dopo aver messo in fila 33 tornei di singolare, 13 in doppio, tre medaglie olimpiche e il secondo posto nel ranking mondiale. Il primo successo risale al 1988, Cochita, a sedici anni, si impone all’Otari open di Sofia, l’ultimo, invece, conseguito nel 2005 a Pattaya nella sua ultima stagione da agonista. Ora siede sulla panchina della nazionale spagnola di Fed Cup, dal 2013. Vincente fino all’ultimo, una predestinata della racchetta. Auguri Immaculada Conception, auguri Conchita.