“L’incostanza è una caratteristica fin troppo comune nel panorama tennistico femminile.
E, scavando a fondo, risulta ancora più ricorrente tra le giovani promesse che, da sempre, si sono rese, chi più chi meno, protagoniste di questo sport.
Ne è un esempio concreto Caroline Wozniacki.
Lunghi capelli dorati, occhi azzurro cielo ed una solidità da manuale. Con quel suo gioco “Push”, come venne in gergo definito, e quel suo rovescio bimane double-face (ottimo il top spin e la precisione, ai limiti dell’indecente, esteticamente parlando, il back), arrivò ai vertici della classifica a soli 20 anni, senza Slam (com’è tutt’oggi) e con quella naturale ingenuità tipica di quell’età.
Non era la più forte, Caroline, non la è mai stata. Per 67 settimane (di cui 49 consecutive), però, si è mostrata al mondo come la più tenace, colei che non sbagliava mai, che ributtava tutto, ma proprio tutto, dall’altra parte. Ed in questo sport, risulta spesso essere il fattore decisivo.
L’acuto, però, sembrava non arrivare e le voci di un primato immeritato, condite da una dolorosa separazione con il compagno Rory Mcllroy, già promesso sposo, gettarono la dolce danese in una crisi di risultati difficile da superare.
La rinascita della “Robottina” (così definitiva dalla sublime penna di Gianni Clerici), avviene nel 2014, quando, quasi inaspettatamente, si ritrova in finale agli Us Open, opposta alla grande amica Serena Williams.
Sembrava essere un nuovo trampolino di lancio per la “veterana” del circuito. Così giovane, ma così tremendamente esperta. E invece, una serie concatenata di infortuni, le fanno perdere mesi su mesi di gioco, risucchiandola in classifica fino alla settantaquattresima posizione, dove si trova oggi.
Con la combattività che, da sempre, l’ha caratterizzata, Caroline è tornata a vincere nel suo torneo preferito, quello dove, per due volte, è andata vicino alla conquista dell’unico grande traguardo che manca alla sua carriera.
E allora, in questa settimana, guardatela mentre gioca, corre, fatica, lotta, per tornare finalmente al livello che le compete, per tornare ad essere la principessina di Danimarca che così tanti cuori aveva catturato.
Guardatela anche solo una volta e capirete, come dentro quegli occhioni da cerbiatto, ci sia, adesso, la sicurezza e la determinazione di una giovane diventata donna, temprata da una vita che le ha dato tanto, ma tanto le ha anche tolto.
Perciò, dopo questo breve ma significativo ritratto, non posso far altro che : in bocca al lupo Caroline, a presto”.
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Vista la terribile mediocrità che regna sovrana in questi tempi,può risalire…secondo me nelle top 10 può tornare