Casper Ruud, la stella di Oslo

Il tennista norvegese sta sorprendendo le aspettative giorno dopo giorno, se fino a lunedì non aveva mai vinto un match ATP, ora si ritrova addirittura nella semifinale del torneo di Rio, con due top 100 battuti all'attivo. Figlio di Christian Ruud, è deciso più che mai a superare il padre e fare la storia del suo paese.

Appena 18 anni, figlio d’arte e “solo” tre match ATP vinti, ma Casper Ruud questa settimana sta vivendo un momento magico, dopo il primo successo nel circuito maggiore, è arrivata anche la prima semifinale, mostrando in campo gran talento ed anche gran tenuta mentale. I più attenti già lo avranno notato la scorsa estate, quando a Settembre conquistò, 17enne, il Challenger di Siviglia, avviando così la sua giovane e rosea carriera.

I COLPI – Alto 1 metro ed 82 centimetri, il nativo di Oslo fa del diritto il suo colpo migliore, in grado di trovare accelerazioni veramente spaventose e buoni angoli. Nonostante la statura non proprio eccellente, il norvegese può contare anche su un efficace servizio, in grado di aprirgli il campo per il successivo colpo definitivo. Sicuramente il diritto sarà uno di quei fondamenti che gli farà strada nei grandi del tennis, poiché un giocatore di questo calibro non può restare nascosto agli occhi degli appassionati, ma dopo questa settimana sicuramente il suo nome non sarà ignoto.

IL FUTURO – Dopo queste due vittorie in molti già prevedono un ingresso tra i primi 100 entra la metà della stagione, obiettivo più che raggiungibile dato che con i punti di Rio entrerà per la prima volta in top 200, avvicinandosi sempre più all’élite del tennis. Chiaramente l’obiettivo principale resta la qualificazione al Master di Milano, a tal proposito ha speso anche qualche parolina riguardo l’evento: “Per un tennista giovane le Next Gen Finals sono il più importante torneo da vincere e rappresentano una forte motivazione. Tutti vogliono qualificarsi e questo significa che non sarà affatto facile. Ora è presto per pensarci ma indubbiamente per me sarebbe un grande onore potervi partecipare”.

I SUCCESSI – A 17 anni e 2 mesi ha conquistato il suo primo futures, a Pataguera, in Spagna e poco mesi dopo, nello stesso paese, ha conquistato il suo primo Challenger, partendo dalle qualificazioni e battendo in finale il giapponese Daniel con il punteggio di 6-3, 6-4, punteggio abbastanza netto per un giocatore al debutto in un torneo di questo calibro. Il norvegese non vuole fermarsi qui, l’ATP 500 di Rio sarà la rampa di lancia della sua carriera e chissà se magari già quest’anno riuscirà a togliersi belle soddisfazioni, battendo avversari più quotati e forse in futuro anche il suo idolo, Rafael Nadal, con il quale condivide lo stesso amore per la terra rossa. In un’intervista ha parlato anche della sua popolarità in Norvegia, quasi simile a quella di Nishikori in Giappone: “Dalle mie parti sono davvero contenti di avere un ragazzo che si sta mettendo in evidenza nel mondo del tennis. Abbiamo campioni nello sci e Martin Odegaard che gioca nel Real Madrid. Se la gente è contenta di seguirmi per me è fantastico.”

IL PADRE – Come già noto, il 18enne è il figlio dell’ex tennista Christian Ruud, con un passato da numero 39 al mondo ed una finale raggiunta a Bastad. Con i suoi 10 anni di esperienza nel circuito, il 44enne avrà sicuramente dato molti consigli al giovane Casper, per non fargli commettere i suoi stessi sbagli e per prepararlo mentalmente ad una carriera ai vertici del tennis mondiale. Lo stesso norvegese ha parlato del rapporto con suo padre: “Ho un bellissimo rapporto con mio padre, spesso nel mondo dello sport non è così semplice avere un legame tanto forte ma tra noi è fantastico. Siamo entrambi molto competitivi e vogliamo vincere sempre. Ma lo facciamo con il massimo rispetto e è una rivalità salutare. Lui è una parte fondamentale del mio team. Non sento alcuna pressione per il fatto che è stato un tennista professionista, anzi è l’opposto: questa cosa mi ha aiutato molto.”

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