Si è dovuto arrendere dopo 3 ore e 24 minuti di partita Ugo Humbert, sconfitto nella giornata di ieri da un sempre più ritrovato Stan Wawrinka con il puneggio di 6-7 6-4 3-6 5-7.
In Francia se ne parla già bene, ma in Federazione preferiscono andarci cauti, visto gli ultimi risultati a dir poco negativi di tutto il tennis transalpino. Classe ’98 e mancino naturale, il promettente ragazzo di Metz si è portato a casa proprio nella prima settimana di agosto il Challenger di Segovia, in Spagna, ben figurando anche nella settimana precedente a Granby in Canada, dove si era arreso solamente in finale in tre set al più esperto e beniamino di casa Polansky. Agli Us Open, esordio per lui in carriera in un Grande Slam, si è fatto strada nelle qualificazioni ed ha ben figurato all’esordio contro l’altro giovane Altamirano, battendolo agevolmente in tre set.
Humbert è stato il giocatore più lento a partecipare ad una conferenza stampa post-match, ma nonostante le due ore e mezza di ritardo, i dieci giornalisti francesi presenti hanno atteso di raccogliere la testimonianza di un inibito Humbert per sentirne le sue prime impressioni fresco della vittoria più importante in carriera: “Il mio obiettivo era quello di qualificarmi per un Grand Slam entro la fine della stagione. Non sono euforico, sono solamente orgoglioso di me stesso“, ha detto con con le guance rosse e la voce sottile per la timidezza. Contro Altamirano, sotto un sole cocente e sotto gli occhi del direttore tecnico nazionale e head coach del team francese di Fed Cup Thierry Champion, del futuro capitano di Coppa Davis Amelie Mauresmo e di Marion Bartoli ed Henri Leconte, ha mantenuto la freddezza necessaria senza farsi prendere dall’emozione della prima volta. Humbert è un ragazzo a cui piace molto trascorrere il tempo in compagnia della sua famiglia ed alternare i momenti a casa con quelli sul campo di allenameno insieme al suo allenatore. Numero 700 del ranking fino allo scorso anno, ha già scalato la classifica fino alla posizione numero 139, ed ora l’obiettivo per fine stagione deve per forza essere la top 100. Definisce il suo gioco come aggressivo e si affida molto al mio servizio, anche se in una recente intervista ha ammesso alcuni limiti, come il fatto che scenda ancora troppo poco a rete.
Alcuni rumors parlano già di una sua somiglianza col grande Guy Forget, ma lui preferisce rimanere coi piedi per terra. L’augurio più grande glielo fa la Federtennis Francese, la quale in questi ultimi tempi ha assistito soprattutto a molte delusioni e che quindi ripone in lui moltissime speranze. Nessun tennista francese ai quarti di finale di uno Slam è il peggior risultato dopo diciotto anni e nei Master 1000 il risultato non cambia. Persino i giocatori per i quali le aspettative erano molto più alte hanno steccato, uno su tutti l’incostante Lucas Pouille, che vanta la statistica di una sconfitta su due ad ogni primo match in un torneo. l forti cali di Halys ed Hemery che erano partiti con il piede giusto non hanno aiutato e fino ad oggi Herbert è l’ultimo tennista transalpino ad arrivare in top 100. Anche i più quotati Monfils, Mannarino e Simon hanno fallito nei momenti più importanti e finora sono loro gli unici giocatori ad essere arrivati alla seconda settimana in un torneo del Grande Slam.
Le responsabilità per Humbert non sono poche, toccherà a lui dimostrare di non essere solo una meteora, ma una speranza per tutto il tennis bleus.
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In effetti al tennis francese manca un pò di ricambio generazionale….. i vari Simon, Tsonga, Monfils, Gasquet, sono tutti over 30, leggermente più giovani Puille e Paire, ma non paiono come i primi….