Il circuito WTA è così attraente e al centro dellattenzione in questi giorni che quando vedo apparire alcune delle immagini dalla rubrica “La forza è bella”, sullo sfondo del sito web del tour, non posso far altro che sussultare. Qualcuno può cortesemente informare queste signore che non devono piegarsi per impressionare qualcuno?
In questo momento il WTA esprime abbondanza di talento. Siamo nel bel mezzo di una transizione importante, come dimostra il fatto che alcune delle giocatrici più venerate, donne tra laltro che sono anche e non a caso, di vitale importanza per l’elevato profilo globale del WTA, stiano invecchiando. Possono invecchiare graziosamente così come Tina Turner, ma sono sempre e comunque più anziane.
Per fortuna, il talento fresco è in ripresa; nessuno per esempio sta crescendo più rapidamente e abilmente di Simona Halep e di Eugenie Bouchard, che sono emerse quest’anno come le due nuove facce del movimento giovanile WTA. Altre ragazze di grande talento, tra cui Garbine Muguruza, Belinda Bencic, Donna Vekic e Madison Keys, hanno guadagnato notorietà in questa stagione ma nessuna di loro ha ottenuto qualcosa di simile come il recente successo di Halep e Bouchard. Non stupisca il fatto che queste due atlete sono come il gesso e il formaggio (espressione inglese che presuppone che i due elementi in questione siano completamente diversi) nonostante denotino alcune somiglianze nello stile e nei dettagli statistici abbastanza critici. La Halep è una ventiduenne rumena, due anni e mezzo più anziana della canadese Bouchard, ma è ancora parte della stessa generazione. La Bouchard invece è sorprendentemente ed estremamente commerciale e, non per colpa sua, molte persone le si avvicinano nella maniera sbagliata.
La Halep è quindi in qualche modo anti-Bouchard, ma non fino al punto da creare, con quest’ultima, un’immagine di vera rivalità. Con queste due, tutti vincono. La Halep ha iniziato l’anno da numero undici del ranking e ha agganciato la terza posizione dopo la scorsa vittoria in finale nell’Open di Francia. La Bouchard, che ha iniziato la stagione al trentunesimo posto in graduatoria, è ora solo quattro posti dietro la Halep. Lei è l’unica giocatrice WTA ad aver disputato le semifinali ad ogni Grande Slam giocato finora quest’anno, sebbene sia stata sconfitta da Petra Kvitova, con grazia e compostezza, sul Centrale di Wimbledon dopo aver respinto la Halep in semifinale. Per ora, in quest’anno, la Halep ha vinto due titoli mentre la Bouchard soltanto uno.
Il loro record di vittorie e sconfitte è notevolmente simile: Halep era 36-10 dopo aver vinto Bucarest domenica scosa; Bouchard 36-14. La Halep misura solo 168 cm rispetto ai 177 della Bouchard e i loro pesi sono quasi identici. Tuttavia, precisati i loro numeri, la Halep ha ovviamente un corpo più muscoloso ed è compatta e solida, mentre la Bouchard tende ad inclinare di più il suo lungo e magro corpo, caratteristica della donna a cui è spesso paragonata da domenica scorsa, ossia Maria Sharapova. Gli scontri diretti hanno visto la Halep vincente all’Indian Wells e la Bouchard si è poi vendicata a Wimbledon. La Halep vive ancora nella sua città natale, Constanta (Romania), e sembra appropriato, perché la Halep è certamente un tipo “costante”, affidabile, dura lavoratrice e modesta; è veramente una professionista completa che utilizza il suo tennis anche per esprimere una passione profonda per la sua patria. Infatti lei è diventata una sorta di icona in Romania, dove il padre Stere, un ex giocatore della football minor-league, è proprietario di una fabbrica di latticini.
Nel corso della stagione WTA 2013, la Halep è balzata all’attenzione di tutti per un insolito motivo: a quasi 18 anni ha subito un intervento chirurgico di riduzione del seno che alla fine lha portata ad un salto di oltre 450 posti in classifica. Il dettaglio biografico è degno di nota perché è stato fondamentale per il suo successo e va contro elle teorie onnipresenti per cui esiste una tipologia fisica specifica più adatta al tennis di altre. Questo in barba al tamburo incessante dell’idea che il tennis si evolverà al punto in cui la maggior parte dei giocatori avranno fisici comparabili.
Serena Williams ha detto della Halep: “Lei serve molto bene per la sua altezza. Ha molta potenza sul servizio. Cosa che in realtà è impressionante.” La rumena è anche agile e ha riflessi pronti. Legge il gioco come se fosse in un libro di Dick e Jane, cosa che le permette di sfruttare la sua principale qualità, rappresentata dal dono per l’apertura del campo cambiando la direzione della palla. Dopo la vittoria nel quarto di finale che ha portato la Halep a fronte della Bouchard nel sorteggio di Wimbledon, si è molto discusso del modo in cui alla Bouchard piaccia giocare da fondo. La Halep si è così sentita in dovere di ricordare ai suoi interlocutori: “Ma anche io gioco vicino alla linea di fondo e sono aggressiva. Quindi vedremo domani. ” Mentre questa aggressività ha avuto un’enorme quantità di influena nel successo della Halep, lei è ancora più pericolosa quando è in contrattacco. In questo senso, lei è un po come una versione WTA di Lleyton Hewitt, ma senza la teatralità sulla faccia. In realtà, la Halep è così autocontrollata e calma, sul campo, che in questo giorno di “spiriti urlanti” nel circuito WTA, lei sembra ritornare alla più tranquilla versione di se stessa se non hai tempi migliori.
La Bouchard, al contrario, è la figlia di un banchiere investitore di successo. Lei e sua sorella gemella Beatrice sono stati denominati dopo i reali inglesi, anche se sono nativi della francofona Montreal. Il Canada ha prodotto numerosi eroi, ma nessuno nel tennis. Al giorno doggi la Bouchard, e il suo connazionale ATP Milos Raonic, si stanno notevolmente prendendo cura di questo. Il più grande dei talenti della Bouchard potrebbe essere il fiuto per la vittoria.
Nonostante la sua giovane età, lei è senza paura. Coniuga questo con il suo talento per fare esattamente la cosa giusta al momento giusto (con l’eccezione della finale di Wimbledon, quando la Kvitova ha fatto di tutto per fermarla) ciò fa di lei una giocatrice che sta prendendo la via più veloce verso il successo. In tutto il breve tempo in cui la Bouchard è stata un contendente al titolo, abbiamo raramente sentito da lei, o da chiunque parlasse di lei, proferire quest’ultima parola come scusa, “esperienza”. Ironia della sorte, è stata la Halep a fare alla Bouchard uno dei più grandi complimenti che lei abbia mai ricevuto. Subito dopo la vittoria della Bouchard in semifinale a Wimbledon, alla Halep è stato chiesto se la Bouchard sembrasse la “più grande” rispetto agli altri avversari sul campo a causa della sua altezza. “Lei è alta», ha risposto la Halep, “Quando lei rimane vicino alla linea di fondo è come se tu vedessi solo lei in campo.” Tale impressione, sostenuta dall’abbraccio della Bouchard, è una combinazione formidabile, sostenuta nel caso dalla Bouchard da una difesa capace e da un eccellente servizio. “Sa colpire la palla molto presto e molto veloce”, ha riconosciuto la Halep.
Sarebbe interessante riportare quanto la Bouchard ha detto circa l’incontro della Halep prima del loro incontro di Wimbledon. Purtroppo, le conferenze stampa della Bouchard scivolano inesorabilmente verso pacchiane domande su Justin Bieber, su i reali William e Kate (che hanno assistito alla gara), e su riferimenti a doppio senso sulla cultura pop. Ricompense economiche e il successo saranno una minaccia per la carriera e per il personaggio della Bouchard, come per qualsiasi donna che impugna una racchetta. C’era solo una domanda sulla Halep alla Bouchard nella sua conferenza. E, essendo l’ultima domanda posta nel corso di una lunga e noiosa sessione, nessuno, compresa la Bouchard, si è particolarmente curato della risposta. Naturalmente, la Halep è stata tartassata dalle domande sulla Bouchard, così come nella partita che aveva giocato prima contro Sabine Lisicki. Non c’era una parola su William e Kate. Ma se ti senti male per la Halep, mantieni la calma. Lei è stata risparmiata dal dover esporre, come ha fatto la Bouchard, un discorso sulla possibilità di Bieber di entrare nel palco reale di Wimbledon. A volte, è bene essere una Simona piuttosto che un Eugenie.