Daria Gavrilova, una promessa dalla nazionalità discussa

La superficie preferita di Daria Gavrilova è il cemento, ed il suo colpo migliore è il dritto, preferibilmente a sventaglio. I suoi idoli di gioventù sono le Sorelle Williams, Kim Clijsters e Martina Hingis, e rivede nel suo gioco elementi sia della belga che di Simona Halep. Si è allenata alla Mouratoglou Tennis Academy ed ha affermato che Serena Williams è "l'avversaria più dura da affrontare". Gli obiettivi personali sono vincere la Fed Cup ed un torneo del Grand Slam, se possibile gli Australian Open. di G.Lupi

Anche se lo stato di residenza di “Dasha”, come la chiamano gli amici, è stato oggetto di discussione all’interno della WTA, altrettanto non si può dire del suo potenziale tennistico, evidente sin dai primi esordi nel circuito juniores. 

Nativa della Russia, residente per anni a Mosca, Daria, ora ventenne, ha preso in mano la racchetta, per la prima volta, all’età di sei anni, sotto la guida dei suoi genitori ed in particolare del padre, Alexey, che è stato suo allenatore agli albori. All’età di 12 anni, dopo esser stata supervisionata ed attentamente seguita da alcuni tecnici locali, si è deciso che fosse il momento di iniziare ad introdurla nel circuito giovanile internazionale, avendo riscontrato nella giovane russa delle potenzialità su cui poter lavorare. “Uno dei miei sogni, sarebbe quello di riuscire a sconfiggere Maria Sharapova sulla Rod Laver Arena”, ha ammesso pochi giorni fa la Gavrilova. Chissà che proprio quest’anno non sia l’edizione giusta. Infatti, a Dicembre, Daria ha partecipato ai play-off organizzati dalla Federazione australiana per una wildcard agli Australian Open 2015, conquistandosi così un posto nel tabellone dello Slam inaugurale, mettendo a segno due vittorie consecutive, in semifinale e finale, rispettivamente ai danni di Olivia Rogowska e Arina Rodionova. Attualmente numero 231 del ranking WTA, ha esordito a Brisbane, la scorsa settimana, superando le qualificazioni ed eliminando al primo turno Alison Riske, altra giovane promessa americana, prima di cedere, vendendo cara la pelle, ad Angelique Kerber.

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Dasha ha debuttato sul circuito WTA nel 2010, proprio nel torneo di Mosca, sua città natale, uscendo sconfitta all’esordio da Alona Bondarenko, all’epoca ottima giocatrice, con il punteggio di 7-5 6-1. Quel risultato, e l’ingresso al tabellone principale grazie ad una wildcard, fu preceduto dalla vittoria della medaglia d’oro nei Giochi Olimpici Giovanili di Singapore, dove eliminò sulla sua strada sia Elina Svitolina che Jana Cepelova, rimontando in finale un set alla Zheng, e dalla vittoria agli Us Open, dove mietè molte vittime, tra cui, la più celebre, Sloane Stephens, alzando poi il trofeo al cielo sotto gli occhi della sua connazionale Yulia Putintseva, liquidata con un netto 6-2 6-3.

Questa esplosione repentina, alla quale molti avevano pronosticato un seguito altrettanto florido, ha subìto una battuta d’arresto all’inizio del 2011, che si è poi protratta anche nel corso della stagione ed in parte del 2012. Eliminata prematuramente dai tabelloni juniores dell’Australian Open e di Wimbledon, ha raggiunto i quarti di finale dello Slam parigino, prima di essere vittima di un’ulteriore debacle a Flushing Meadows, giustiziata da Victoria Duval. Proprio lo US Open, lo scorso Agosto, ha rappresentato un importante tassello nella sua ancor breve carriera, soprattutto a livello simbolico. 

Ad annunciare la notizia, che ormai circolava già da tempo, è stata la stessa giocatrice, con un tweet quanto mai eloquente: “AUS!!!!!! Sono orgogliosa di poter giocare gli US Open da australiana! #newbeginning @TennisAustralia”. Nonostante ciò però, nelle ranking-list della WTA, Daria era ancora considerata una giocatrice russa. Infatti, secondo le norme della WTA, è possibile considerarla effettivamente australiana a partire dal 2015, poichè deve esservi un numero di mesi obbligatorio al fine di poter avere un cambio di cittadinanza. 

Cattura

Altri australiani nati all’estero, emigrati da bambini, o che hanno successivamente richiesto un cambio di cittadinanza, vedono annoverati il giovane Bernard Tomic (dalla Germania, nato da genitori croati), Marinko Matosevic (Bosnia-Erzegovina), Matt Ebden (Sud Africa), Jelena Dokic (Serbia), Ajla Tomljanovic, Anastasia Rodionova ed anche Sacha Jones, neozelandese, la cui faccenda fu molto controversa, dato che egli richiese il cambio per gli ultimi due anni di carriera, prima del ritiro.

L’Australia ha quindi rappresentato, a livello tennistico, una terra di immigrazioni, soprattutto in passato, in periodi storici nei quali, in paesi dell’Europa dell’Est, incombevano guerre che non avrebbero permesso ai tennisti una crescita sana ed equilibrata, impedendogli inoltre di poter perseguire le loro passioni. E’ stata la stessa Australia, per la precisione Melbourne Park, a regalare a Dasha la sua prima vera e propria gioia a livello professionistico, quando nel 2013, riuscì a superare le qualificazioni e ad entrare per la prima volta nel main-draw di un torneo del Grand Slam. Nello stesso anno, arrivò anche il primo infortunio, al crociato anteriore, per il quale fu costretta ad un’operazione che ne compromise il finale di stagione. Il 2014 non l’ha vista protagonista, se non a livello ITF, dove ha conquistato il torneo da $50.000 a Sacramento, in doppio, ed un evento di pari livello, in singolare, a Bangkok, nell’atto conclusivo contro Sabina Sharipova.

CURIOSITA’

La superficie preferita di Daria Gavrilova è il cemento, ed il suo colpo migliore è il dritto, preferibilmente inside-out. I suoi idoli di gioventù sono le Sorelle Williams, Kim Clijsters e Martina Hingis, e rivede nel suo gioco elementi sia della belga che di Simona Halep. Si è allenata alla Mouratoglou Tennis Academy ed ha affermato che Serena Williams è “l’avversaria più dura da affrontare”. Gli obiettivi personali sono vincere la Fed Cup ed un torneo del Grand Slam, se possibile gli Australian Open.

Fuori dal rettangolo di gioco, insieme a suo fratello Stepan, si occupa del suo cucciolo di beagle e si diletta nella lettura della serie di Twilight, di cui ama l’attore protagonista. I suoi piatti preferiti sono il sushi e tutto ciò che contenga formaggio. La sua giornata tipo comprende dormire, fare colazione, nuotare, stare con la famiglia ed uscire con le amiche e con il suo ragazzo… Luke Seville, anch’egli tennista australiano. Il suo motto è “Tratta gli altri allo stesso modo in cui tu vuoi essere trattato!”. 

Giorgio Lupi (Twitter: lupi_giorgio)

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