Ad onor di cronaca, è giusto precisare che il titolo è ovviamente sarcastico e non vuole svilire l’entità della malattia cui era affetta.
Nel giorno del suo 89esimo compleanno, riviviamo le imprese di Doris Hart, campionessa statunitense affermatasi nel circuito tra la fine degli anni ’40 e la prima metà degli anni ’50, in un periodo storico nel quale il tennis, e lo sport in generale, ricopriva un ruolo secondario nonchè subordinato alle vicissitudini politiche del pre e dopo Guerra. Vincitrice di ben 35 titoli del Grand Slam, 6 in singolare, 14 nel doppio femminile e 15 nel doppio misto, ha occupato la prima posizione mondiale nel 1954 e 1955, restando tra le prime 10 giocatrici del mondo nel periodo tra il 1946 ed il 1955 (si escludono gli anni dal ’40 al ’45). Insieme a Martina Navratilova e Margaret Smith Court è l’unica giocatrice ad aver trionfato per almeno una volta in tutte le specialità (singolo, doppio e doppio misto) in tutti i tornei del Grand Slam.
Doris Hart nasce a Saint Louis il 20 Giugno del 1925, e crescendo, le viene diagnosticata un’infezione al ginocchio destro di discreta entità. Si trattava di osteomielite, infezione e infiammazione dell’apparato osteo-articolare che riguarda al contempo osso e relativa cavità midollare. La sua gioventù, contrassegnata da una forte preoccupazione da parte della famiglia, vede come figura di spicco suo fratello Bud, il quale, dopo averla fatta visitare da un medico specialista, decise di farle intraprendere le prime lezioni di tennis affinchè, con esse, potesse migliorare la condizione del suo ginocchio, sperando che non fosse necessario un’amputazione dell’arto stesso. Di nascosto dal padre e dalla madre, si recavano quotidianamente nei campi da tennis della città. Nessuno, nemmeno lo stesso Bud, avrebbe però mai immaginato che Doris, da povera malcapitata, sarebbe diventata in futuro una delle leggende di maggior rilievo del panorama tennistico femminile.
Ancora studentessa dell’Università di Miami, vinse il suo primo torneo dello Slam a Wimbledon in doppio, nel 1947, in coppia con la sua giustiziera del Roland Garros, Patricia Todd. Nello stesso torneo raggiunge anche la finale del singolare ma viene sconfitta da Margaret Osborne duPort. Ma la sua full-immersion nel tennis ebbe inizio nel 1949 con la vittoria in singolare all’Australian Open, all’epoca chiamato Australian Championships, nel quale sconfisse in finale Nancye Bolton con il punteggio di 6/3 6/4. Nel doppio misto invece trionfa assieme a Frank Sedgman superando il team australiano formato da Joyce Fitch e John Bronwich. Non le riesce la tripletta a causa del doppio femminile perso insieme a Marie Toomey.
Arriva ad un passo dall’impresa anche l’anno dopo, agli Australian Championships 1950 vince il doppio femminile insieme a Louise Brough, il doppio misto insieme a Frank Sedgman, ma viene fermata nel singolare per mano della sua stessa compagna Louise Brough. Nello stesso anno al Roland Garros vince il primo titolo di doppio insieme alla sua compagna a stelle e strisce Shirley Fry, iniziando così una lunga serie di vittorie insieme. Nel singolare trionfa sconfiggendo la vecchia partner in doppio, Patricia Todd, e vendicando la sconfitta ottenuta nel 1946.
Le sue compagne di doppio sembrano però rivelarsi delle vere e proprie bestie nere per Doris, tanto che al Roland Garros del 1951 arriva ancora ad un passo dalla tripletta, vince il doppio femminile insieme alla Fry, il doppio misto con Frank Sedgman ma nella finale del singolare è proprio la sua partner di doppio ad eliminarla per 6/3 3/6 6/3.
Sempre a Wimbledon nel ’51 riesce finalmente nell’impresa, vincendo i tornei di doppio insieme ad i soliti Fry e Sedgman, mentre nel singolare sconfigge la sua eterna compagna e rivale Shirley Fry con un nettissimo 6/1 6/0, mettendo in bacheca il suo primo ed unico torneo londinese in singolare. Agli U.S. National Championships del 1951, attuali Us Open, con sede a Forest Hills, conquista altri due titoli dello Slam; vince il doppio insieme alla Fry ed il doppio misto insieme a Sedgman, arrivando così a quota 7 Slam vinti in una sola stagione.
Il 1952 inizia nuovamente con uno storico “Tris” parigino: gli attori protagonisti? Sempre gli stessi, sempre più forti. Nel singolare batte la Fry, anch’essa arrivata in finale in tutte le specialità, per 6/4 6/4 ed in doppio con la stessa, supera la coppia Wipplinger/Smith. Nel misto insieme al fidato veterano Sedgman, elimina la Fry accompagnata da Eric Sturgess. A Wimbledon dello stesso anno conquista ancora i titoli di doppio e doppio misto, mentre a New York esce vincitrice dai tornei di doppio ma nel singolare viene sconfitta da Maureen Connolly, sua connazionale e degna erede di un impero senza eguali. Per la seconda stagione consecutiva sono sette i titoli dello Slam conquistati. Doris può vantare di essere, insieme a Barbara Scofield Davidson, l’unica in grado di aver battuto la Connolly in un torneo di singolare del Grande Slam.
Dopo un allontanamento dal suo partner storico nel 1953, in coppia con Vic Seixas, nel 1954, a Wimbledon, vince il titolo di misto battendo Margaret duPont, accompagnata da Ken Rosewall.
Un ennesimo “Tris” storico, questa volta nella propria terra d’origine, issa la Hart nell’Olimpo del tennis; infatti oltre ai titoli di doppio insieme a Shirley Fry e Vic Seixas conquista il titolo di singolare dopo cinque finali perse, battendo Louise Brough e vincendo l’unico titolo del Grande Slam che le mancava, avendo già completato la serie nel doppio femminile e doppio misto. Diventa così la prima tennista della storia a vincere il “Super Slam”, cioè ad aver conquistato nei quattro tornei dello Slam il titolo in tutte le specialità.
Nel 1955, l’anno del suo ritiro, dimostra di essere ancora in forma vincendo il doppio misto a Wimbledon in coppia con Vic Seixas e con un’altra tripletta sfiorata agli U.S. National Championships. Ormai appagata dai successi decise di dedicarsi completamente all’insegnamento, lasciando al tennis un’eredità dal prestigio pressocchè inqualificabile. Doris Hart raggiunse almeno i quarti di finale in 32 dei 34 tornei di singolo del Grande Slam disputati, ad eccezione di due, quando aveva appena rispettivamente 15 e 16 anni, e vinse 6 delle 18 finali disputate. Nel 1969, un anno dopo la nascita dell’Era Open, venne inserita nella International Tennis Hall of Fame.
Tennis Circus la ricorda con affetto e con incommensurabile stima, e le augura un buon compleanno! Happy birthday, Doris!
Giorgio Lupi (Twitter: lupi_giorgio)