Non è stata sicuramente l’uscita di scena che avrebbe voluto, sconfitto in due set (75 60) dall’olandese Sam Schroder già suo giustiziere in finale a Wimbledon in quello che sarebbe potuto essere il suo sedicesimo Slam in singolare. Dylan Alcott leggenda del wheelchair dice addio al tennis giocato all’età di 31 anni dopo aver vinto 23 slam (15 in singolare e 8 di doppio) un oro paraolimpico, ed aver completato per ben due volte il Grande Slam e lo fa nella sua Australia paese al quale ha regalato non solo successi sportivi.
Dylan è nato per combattere già da quando nei primissimi giorni di vita gli fu diagnosticato un tumore al midollo spinale, un intervento chirurgico riuscì a rimuovere il male ma lo condannò ad una vita in sedia a rotelle. Condanna che trasformò in forza interiore “per ogni cosa che non puoi fare, ce ne sono 10.000 che puoi fare”, lo sport fu la sua ancora di salvezza ha praticato prima nuoto poi tennis e basket, diventando un fuoriclasse anche tra i cestisti e vincendo l’oro a Pechino nel 2008.
Il suo paese lo ama e lo considera un esempio dentro ma soprattutto fuori dal campo tanto da conferirgli la medaglia al valore civile ed il premio australiano dell’anno. Un amore ricambiato da Dylan ma che continua a sorprenderlo, come l’abbraccio che la sua gente gli ha riservato nell’ultimo match della sua carriera e che il campione ha così commentato sulla sua pagina Instagram: ““Non è stata la mia giornata oggi ma non so neanche da dove iniziare nel dirvi quanto ognuno di voi abbia cambiato la mia vita. Sono così orgoglioso di quello che abbiamo ottenuto insieme. Grazie per avermi fatto sentire degno, sono l’uomo più fortunato del mondo“.
In Australia Dylan ha istituito anche una fondazione a suo nome (Fondazione Dylan Alcott n.dr.) “con lo scopo principale di aiutare i giovani australiani con disabilità a guadagnare autostima e rispetto attraverso lo sport e lo studio”, Alcott infatti ama anche studiare ed ha una laurea in Commercio conseguita all’università di Melbourne.
Ma il momento più commovente del suo addio al tennis è stata la conferenza post partita, dove piuttosto emozionato ha raccontato del messaggio inviatogli da Andy Murray: “non sono bene come spiegarti ma per me sei una rock star una fonte di ispirazione, grazie per tutto quello che hai fatto”, queste le parole del campione inglese che hanno lasciato Alcott stupefatto “questo mi uccide, mi fa venire voglia di piangere, mi fa sentire uno di loro come se non importasse che stia su di una sedie a rotelle… .”, ha commentato l’australiano tra le lacrime.
Grazie Dylan per tutte le emozioni che ci hai regalato… non solo con la racchetta.