Per molti è stato la più grande sorpresa del 2016, Non quindi la scalata alle vetta di Andy Murray né tanto meno l’annata nera di Roger Federer, quanto piuttosto la conquista della terza posizione nel ranking ATP da parte del canadese. Ventisei anni, nativo di Podgorica, cittadina nota oltre che per le sue bellezze, per essere stata distrutta sotto i bombardamenti durante il conflitto jugoslavo, nonostante le battute d’arresto dettate dagli infortuni e da prestazioni a dir poco incolore che hanno fatto venire al pettine tutti i suoi limiti, Milos Raonic non ha mai perso la fiducia. È sempre restato centrato sull’obiettivo, la vittoria del suo primo Slam, dimostrando una volontà di acciaio inossidabile. Lui che qualche anno fa, appena cinque, sotto la pressione del padre, doveva decidere se continuare a giocare o dedicarsi ad altro. L’anno scorso Milos ha lavorato molto duro. Ed in campo si è visto. Lui che basa, prevalentemente, il suo gioco sul servizio e sul diritto, ha migliorato di parecchio il suo gioco di volo divenendo più preciso e più potente. Questo gli ha permesso di raggiungere la sua prima finale in un major: Wimbledon. Dove a seguirlo in qualità di coach c’era un certo signor McEnroe, per tutti il migliore giocare sotto rete di sempre.
IN VIAGGIO CON JOHN – John non ha continuato a viaggiare con Milos durante i mesi successivi (US Open, Finals…) ma il canadese nonostante a dicembre abbia ufficialmente presentato il nuovo coach Richard Krajicek (in sostituzione di Carlos Moya, rapito da Nadal, che a sua volta sostituiva Ljubicic, a sua volta rapito da Federer), anche, recentemente ha confermato che la collaborazione con BigMac non è conclusa del tutto. “Il nostro è un rapporto “open”. Dice Milos “John è ancora di grande aiuto. Parliamo molto frequentemente. A New York, abbiamo cenato e parlato di un sacco di cose. È un rapporto molto amichevole. Credo che faremo lo stesso qui in Australia.”
GENERAZIONE DI MEZZO – Secondo la rivista americana Forbes, Milos è tra gli sportivi under 30 più influenti al mondo. Nel tennis, invece, Raonic rimane l’ultimo superstite di quella generazione che avrebbe dovuto spazzare via definitivamente i Fab Four. Oggi, invece, la leadership mondiale è stata saldamente nelle mani di Novak Djokovic (29 anni) ed ora è passata in quelle di Andy Murray (anche lui 29enne). I coetanei di Milos quei giocatori che anno un’età compresa tra i 26 ed i 28 anni che oggi dovrebbero saldamente tenere le redini del tennis mondiale sembrano essersi persi definitivamente nelle proprie figure. A parte momentanei lampi di ragione (come canterebbero i mai arrivabili Pink Floyd) Dimitrov, Nishikori, Dolgopolov, Goffin e Cilic (che comunque ha vinto uno Slam, proprio contro Nishikori. Così come, uno lo ha vinto (anche lui 28 anni) Juan Martin Del Potro, sempre a New York ma, contro tale Roger Federer. I tennisti sopracitati non sembrano potere tenere il passo dei Fab Four e ne tanto meno resistere all’avanzata delle nuove generazioni che, con Kyrgios in testa, non sembrano volere arrivare all’età di Raonic senza avere vinto almeno uno Slam e senza avere spazzato via i fantastici quattro.
1° RANKING POSITION – Ma, cosa manca a Milos per fare il definitivo salto di qualità e scalzare Andy Murray dalla vetta? “La posizione numero uno è per me un obiettivo per raggiungere il quale sto facendo tutto il possibile. Mettendoci tutto me stesso. Si tratta di giocare bene tutte le settimane. La consistenza di Andy e Nole è davvero impressionante. Devo mettere a posto un po’ di cose. Soprattutto la gestione di alcuni momenti critici.” Dice Milos. “Si tratta di cosa faccio in certi momenti, come affronto i momenti difficili’. Con Andy, tatticamente, ci conosciamo molto bene. Ci siamo affrontati parecchie volte negli ultimi 12 mesi. Per batterlo devo migliorare la gestione di questi momenti critici”.
AUSTRALIA – Un anno fa, in questi giorni, Milos Raonic si avvicendava alla vittoria dell’ATP 250 di Brisbane con Roger Federer, suo carnefice nella finale del 2015. Oggi Federer riparte dopo un lungo stop da Brisbane, mentre Raonic riparte alla conquista del suo primo Slam. La prima partita sarà contro il vincente del match tra americano Sam Querrey e l’argentino Diego Scharztmann. E, se dovesse raggiungere i quarti di finale, potrebbe trovare Rafa Nadal sul proprio cammino. “È molto eccitante per i tifosi e per il tour il fatto che stia giocando bene,” ha dichiarato Raonic. “Rafa ha avuto tempo di allenarsi e farsi trovare pronto. Sta facendo un sacco di cose buone, quindi sarà molto eccitante.” Poi, comunque vadano le cose, ci saranno gli Open d’Australia. Qui Raonic, l’anno scorso ha raggiunto la semifinale. “L’Australian Open è uno dei tornei in cui riesco ad esprimere meglio il mio gioco”. ha dichiarato il canadese. “Ci sono parecchi contendenti che giocano un grande tennis”, ha detto, “ma la storia di questo sport ha dimostrato che tutto può succedere’.
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