I magnifici otto: Alexander Zverev

E' il più giovane tra i partecipanti al Master di Londra, protagonista di una grande stagione che lo ha visto issarsi fino al n.3 del mondo. Alexander Zverev si è imposto come il nuovo baby prodigio del tennis mondiale ed a Londra andrà per vincere.

Alexander Zverev detto “Sascha” del predestinato non ha solo il braccio ma soprattutto il carattere. Quest’anno ha trionfato agli Internazionali d’Italia sconfiggendo in finale Novak Djokovic e diventando così il più giovane vincitore al Foro Italico dopo Rafa Nadal. Nato ad Amburgo nel 1997 da genitori russi emigrati in Germania, entrambi tennisti ed ex giocatori di Davis e Fed Cup, inizia a giocare a tennis fin dalla più tenera età.

DAL N.1 JUNIORES, AL N.3 ATP Da juniores vince il Trofeo Bonfiglio, gli Open d’Australia e diventa il n. 1 del mondo, risultati che gli permettono di esordire tra i professionisti poco più che quattordicenne. Il volo lo spicca all’Atp di Amburgo, sua città natale, nel 2014 quando si spinge fino alla semifinale prima di cedere a David Ferrer. Da allora il tennis mondiale inizia ad appuntarsi il suo nome conscio di aver trovato un nuova stella ed Alexander non delude le aspettative.

Il primo successo ATP arriva nel 2016, quest’anno ne ha messi in bacheca altri cinque tra cui due master 1000, vittorie che lo hanno portato tra i primi 3 del mondo. A 20 anni Zverev sarà il più giovane partecipante al master di Londra, i suoi precoci risultati lo consacrano come quel baby talento che dopo Nadal e Federer il circuito non aveva più trovato. A differenza dei suoi giovani colleghi, vedi Milos Ranoic e Grigor Dimitrov, il talentino tedesco ha di fatti confermato le aspettative che giravano intorno al suo nome.

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UN TENNIS POCO BELLO MA EFFICACE Il suo idolo di sempre è Roger Federer, anche se il suo tennis è decisamente diverso da quello del fuoriclasse svizzero. Alexander non ha un gioco particolarmente bello, non bada molto all’estetica ma il suo è un tennis terribilmente efficace, dotato di colpi forti e profondi che puntano sempre al vincente. Il gioco a rete resta uno dei suoi limiti, per il resto ha caratteristiche fisiche e tecniche che si adattano perfettamente al circuito moderno, fatto di picchiatori e non di rifinitori. Il suo modo di giocare diretto ed aggressivo rispecchia il suo carattere: Sascha scende sempre in campo per vincere, difficile che si accontenti di farla sudare al big di turno.Per questo l’impressione è che nonostante la giovane età e il suo debutto alle Finals, Alexander andrà a Londra per provare a vincere e non di certo per fare l’outsiders.

In bocca al lupo Sascha.

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