I magnifici otto: David Goffin

Il talento belga potrebbe rivelarsi l'outsider di queste Finals. Dopo l'infortunio subito in occasione della scorsa edizione del Roland Garros, è tornato ad esprimersi ai suoi massimi livelli.

David Goffin è nato il sette dicembre del 1990 a Liegi. Fin dalla fanciullezza ha mostrato delle naturali predisposizioni nella gioco del tennis. Grazie all’aiuto di suo padre ha potuto approfondire con metodo e sistematicità questa disciplina sportiva. Dopo aver partecipato a numerose competizioni a livello juniores, nel 2009 ha iniziato a giocare i primi tornei di livello più significativo. Nel 2011 ha esordito in una manifestazione dell’Atp, in occasione del Chennai Open in India, dove è stato sconfitto al secondo turno da Stan Wawrinka. La sua prima affermazione è avvenuta nel 2012, quando si è aggiudicato un Challenger, superando in finale Misha Zverev. La svolta della sua carriera è certamente intervenuta durante il Roland Garros del 2012. In quella circostanza, aveva potuto beneficiare del ritiro di Gael Monfils, entrando come lucky loser nel tabellone principale. Il giovane Goffin era così riuscito a passare tre turni. Ma alla fine si era dovuto arrendere a Federer al quale, però, era stato capace di strappare il primo set.  Nel 2014 è arrivata la prima vittoria di un torneo Atp, l’Open di Kitzbuhel. In quello stesso anno, inoltre,  ha ben figurato agli US Open, raggiungendo il terzo turno. Ed in conclusione, nel mese di settembre, ha vinto la sua seconda competizione in carriera: l’Atp 250 di Metz. Da quel momento in poi Goffin è entrato a far parte dell’empireo dei grandi tennisti a livello mondiale, arrivando spesso alle fasi finali dei tornei più blasonati e battendo, in diverse circostanze, i migliori giocatori del circuito. Nel 2017 si è riuscito ad inserirsi nella top ten: giunge in finale a Rotterdam e conquista i punti necessari che gli permettono di entrare nel gota del tennis professionistico. Il resto è storia recente. Durante la scorsa edizione del Roland Garros, al terzo turno, Goffin si è procurato un brutto infortunio alla caviglia, inciampando durante un’azione di recupero. Un incidente che lo ha tenuto fuori dai campi per alcune settimane. Al suo rientro, tuttavia, Goffin si è subito dimostrato competitivo e desideroso di recuperare la migliore condizione. Dopo aver disputato in modo discreto gli US Open, ha svolto la tourneé asiatica in modo impeccabile, vincendo i  tornei di Shenzhen e Tokyo. In tal modo è rientrato di diritto nella top ten, con la certezza di detenere la settima posizione della Race to London.

David Goffin non è certamente dotato dal punto di vista fisico, a differenza di gran parte dei migliori giocatori. Si può affermare però che sia stato abile a trasformare i suoi punti deboli in elementi di forza. La bassa statura ed il fisico asciutto, nonostante lo rendano poco potente, soprattutto a livello di esplosività dei colpi, gli consentono di essere estremamente reattivo e agile nei movimenti, nonché instancabile durante gli scambi prolungati. Inoltre, in ragione di queste caratteristiche, ha sviluppato un tipo di gioco che si basa principalmente sull’anticipo, qualità sempre imprevedibile, in particolare nelle risposte al servizio. Può contare anche su degli ottimi fondamentali, ma la sua arma migliore rimane il rovescio. Infine, va segnalato che è un giocatore versatile, il cui tennis si adatta ad ogni superficie. In occasione delle Finals che si terranno a breve, sicuramente potrà far valere le sue doti ed arrivare alle fasi decisive della competizione, sebbene Nadal e Federer, in questo momento, abbiano qualcosa in più rispetto al resto dei loro competitors.

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