PRIMA LETTONE AI QUARTI DI PARIGI – Dopo aver recuperato un set di svantaggio alla ex campionessa degli US Open Samantha Stosur, Jelena Ostapenko ha conquistato l’accesso ai suoi primi quarti di finale in uno Slam divenendo anche la prima tennista lettone a raggiungere i quarti del Major parigino. Nel match di domani sfiderà la danese Caroline Wozniacki (battuta per due volte negli ultimi mesi sulla terra di Charleston e Praga) per un posto nelle semifinali.
Andiamo a scoprire un po’ meglio la promessa baltica che giovedì 8 compirà vent’anni. Jelena Ostapenko vanta finora un best ranking alla posizione numero 33 destinato a migliorare all’aggiornamento delle classifiche grazie al raggiungimento dei quarti del Roland Garros – a oggi la lettone è già sicura di entrare per la prima volta tra le prime 30 del globo.
Quella di Jelena Ostapenko è stata fin dall’inizio una vita molto dinamica e caratterizzata da scelte importanti: a 12 anni, infatti, la ragazza nativa di Riga si trovò dinanzi un’ardua scelta: proseguire con il tennis o dedicarsi alla danza, altra sua passione che l’ha portata anche a competere nei campionati nazionali? Per la gioia di mamma Jelena Jakovleva, tuttora sua allenatrice, la piccola Jelena decise per la racchetta. Scelta che sarà ripagata con una carriera segnata dai successi fin dal principio – vittoria all’età di tredici anni al torneo Itf under 18 di Jurmala. In pochi anni arrivano anche i primi titoli da professionista, come quelli nei 10.000 $ di Santa Margherita di Pula dell’aprile 2014, e nel settembre dello stesso anno, dopo il trionfo al torneo di Wimbledon Juniores ai danni di Kristína Schmiedlova, esordisce nel main draw di un torneo Wta a Tashkent dove al primo turno piega la ex numero 11 del mondo Shahar Peer.
SORPRESA A WIMBLEDON – La lettone deve però aspettare quasi un anno per farsi notare al grande pubblico, ma l’occasione è da ricordare: a diciott’anni, nel tempio di Wimbledon, Jelena Ostapenko, da 147esima del mondo, estromette al primo turno la spagnola Carla Suarez Navarro, testa di serie numero 9 del seeding, esibendo una prova eccezionale in una gara chiusa per 6-2 6-0 dopo soli cinquantatré minuti di gioco. Da lì inizia a splendere la stella della nativa di Riga. Un dritto fenomenale, ma anche un rovescio a due mani di tutto rispetto, migliorato con il suo trasferimento in Florida, alla Bollettieri Academy e prendendo spunto dai suoi idoli, Serena Williams e Kim Cljisters.
La Ostapenko è stata finalista al ricco Premier di Doha dello scorso anno durante il quale ha dichiarato di avere l’obiettivo di raggiungere la top 5 del mondo. Il cammino verso la seconda finale della sua carriera – la prima fu raggiunta il 20 settembre 2015 a Quebec City quando cedette ad Annika Beck – ha visto la giovane baltica piegare in serie Zarina Diyas, Andrea Petkovic, Saisai Zheng, Svetlana Kuznetsova, detentrice di due titoli Slam, e, soprattutto, Petra Kvitova, allora numero 8 del mondo. Nella finalissima, dopo aver vinto il primo set con un netto 6-1, la lettone ha subìto la reazione della più esperta Carla Suarez Navarro perdendo i successivi due parziali, e dunque il titolo, per 6-4 6-4.
In questo 2017 la Ostapenko, che ha il cemento e l’erba come superfici favorite, ha raggiunto la terza finale in carriera al Volvo Car Open di Charleston (k.o. abbastanza secco contro la coetanea Daria Kasatkina) e la semifinale all’International di Praga. In entrambe le manifestazioni ha sfidato e battuto proprio Caroline Wozniacki, la sua prossima avversaria del Roland Garros, torneo che può regalarne ancora soddisfazioni.