Ha atteso, ha sofferto, ma alla fine la prima soddisfazione in un Master 1000 è arrivata per John Isner, in un torneo non facile, dove ha rischiato molto all’esordio contro Vesely, portando la partita al terzo, ma da lì in poi ha carburato sempre di più ogni partita, facendo fuori avversari del calibro di Cilic e Del Potro. Si tratta del primo 1000 vinto da un americano in patria, l’ultima volta fu nel 2010 con Andy Roddick.
IL TORNEO – Lo statunitense arrivava a questo torneo non nelle migliori condizioni, acciaccato, fuori forma e sfiduciato, si pensava già ad un’uscita nei primi turni ed al sogno di trionfare in una competizione di questo calibro già svanito. Però il successo ottenuto nel torneo di doppio ad Indian Wells, al fianco di Jack Sock, poteva dare quella fiducia in più che tanto mancava al gigante di Greensboro, proveniente da una serie di prestazioni sottotono. Però il torneo non inizia nel migliore dei modi: al primo turno soffre subito con Jiri Vesely, dove nel secondo set perde due turni di battuta e salva una pericolosa palla break nel primo gioco del terzo set. Alla fine però dopo qualche brivido riesce ad archiviare la pratica. Da lì fino alla finale non perderà più un set, battendo in finale Youzhny, Cilic, Chung e Del Potro, perdendo il turno di battuta in una sola occasione. Nell’ultimo atto del torneo lo attende Alexander Zverev, numero 5 al mondo, che anche lui non è nel miglior momento della stagione ma grazie a questo traguardo è riuscito a risollevare un po’ il morale. Il match non comincia nel migliore dei modi, con il tedesco che si aggiudica il primo set al tiebreak, dove la tensione ha giocato brutti scherzi al gigante americano. Ma dall’angolo continuano a supportarlo e lo incitano a crederci ancora perché l’obiettivo è lì. Caricato anche dal pubblico Isner prende un break fondamentale nel nono gioco e chiude poi il set per 6-4. Gli umori ora si sono completamente ribaltati, ora è Zverev quello nervoso e preoccupato, il servizio perso nel parziale precedenti gli ha tolto molte sicurezze e comincia anche lui a tremare un po’. Infatti l’avvio non è dei migliori, subito dei turni di battuta sofferti con varie palle break salvate, a causa anche degli errori dell’americano. Ma è sempre il nono game quello decisivo, dove con il suo dritto riesce Big John ad arrivare a palla break dove strappa il servizio decisivo. Chiude l’incontro con un ace e con le lacrime di gioia per l’americano che finalmente ha raggiunto questo ambitissimo traguardo.
POST MATCH – Al termine dell’incontro c’è stata la consueta premiazione con intervista al finalista ed al vincitore. Il primo a prendere il microfono in mano è Zverev, il quale con grande sportività si complimenta con il suo avversario per l’ottimo torneo disputato: “Prima di tutto voglio congratularmi con Isner: sei stato in finale molte volte nei Masters 1000 e meritavi questo successo. Ti conosco fin da quando ti allenavi con mio fratello Mischa, per questo molto di quello che ho imparato nel tennis lo devo anche a te. Ringrazio gli sponsor, i raccattapalle, il pubblico che è stato incredibile, e anche James Blake sei stato bravissimo.”. Successivamente è il turno del nuovo campione di Miami, che succede nell’albo a Roger Federer, chiaramente emozionato per questo trofeo: “Grazie, Sascha. Ho apprezzato molto quello che mi hai detto.Sei al numero quattro del mondo e credo che davanti a te avrai un futuro a dir poco roseo. Ringrazio i raccattapalle, che mi portano l’asciugamano dopo ogni singolo punto, e James Blake: ti conosco da tantissimo tempo e ho vissuto anche a casa tua per quattro mesi. Hai fatto un grandissimo lavoro. Grazie a tutto il pubblico, l’atmosfera è stata elettrica. Sono alla fine della mia carriera e questo è il momento più bello”.
UN TABU’ SFATATO – Quella di Miami è stata la quarta finale in un 1000 per lo statunitense, il quale in precedenza le aveva perse tutte ma era stato anche molto sfortunato poiché in quelle occasioni aveva affrontato tre dei migliori al mondo. Ad Indian Wells nel 2012 perse in due set da Roger Federer, mentre l’anno dopo a Cincinnati fu sconfitto da Rafael Nadal in due tiebreak. Mentre nel 2016 era stato più vicino alla vittoria, a Parigi Bercy, perdendo solo al terzo set dal nuovo numero 1 al mondo Andy Murray, che in quel periodo era in pieno stato di grazia. Ha dovuto attendere molto tempo, ma finalmente a 32 anni ed 11 mesi John Isner è riuscito a conquistare il Master 1000 di Miami, primo in carriera, grazie al suo tennis aggressivo e con il suo servizio esplosivo ha dominato tutti i suoi avversari, mettendo le mani su quel trofeo tanto atteso.