Le magnifiche otto: Svetlana Kuznetsova, l’ultima qualificata

Alla fine ce l’ha fatta. Svetlana Kuznetsova, confermandosi campionessa del Wta Premier di Mosca, è riuscita a qualificarsi al Master di fine anno per la sesta volta in carriera. Sconfiggendo Daria Gavrilova con il punteggio di 6-2 6-1, la tennista russa ha superato al fotofinish, nella Race, la britannica Johanna Konta. La nativa di San Pietroburgo non potrà nemmeno godersi la vittoria nel torneo di casa perché, lunedì, scenderà in campo per disputare la sua prima partita in quel di Singapore. Il sorteggio non ha voluto dare una mano alla campionessa del Roland Garros 2009 che, per passare la fase a gironi, dovrà superare Radwanska, Muguruza e Pliskova. Pur avendo partecipato diverse volte a questo evento, la Kuznetsova, in singolare, non è mai riuscita a superare il Round Robin; in doppio, invece, nel 2003 e nel 2004, rispettivamente in coppia con Martina Navratilova ed Elena Lichovceva, si è spinta fino alle semifinali.

Questo grande traguardo certifica a tutti gli effetti il ritorno della russa nell’élite del tennis; infatti, dopo una crisi durata dal 2011 fino alla vittoria a Washington nel 2014, Svetlana aveva ritrovato il suo tennis, senza però riuscire a rientrare nelle primissime posizioni del ranking. Già all’inizio dell’anno, con il trionfo a Sydney, avevamo capito che in questa stagione la 31enne di S.Pietroburgo avrebbe dato del filo da torcere a chiunque ma, in pochi, si sarebbero aspettati di vederla ad ottobre tra le migliori otto del mondo. La sua ultima apparizione della al Master risale al 2009, anno in cui si aggiudicò per la seconda volta uno Slam; il primo, invece, arrivò a New York, nel 2004, a soli 19 anni. La Kuznetsova, che vanta nella propria bacheca anche 4 Fed Cup, ha disputato, tra singolare e doppio, ben 10 finali Slam, vincendone 4.

Tutti questi successi sono frutto di tanti sacrifici che Svetlana ha fatto sin da quando, ancora 15enne, si trasferì in Spagna all’Accademia Sanchez-Casal, per migliorare i suoi colpi. Oggi, dopo innumerevoli sessioni di allenamento, il suo diritto “solido” e il suo rovescio giocato con “le braccia tese” sono considerati tra i più efficaci del circuito e le assicurano grande sicurezza negli scambi da fondo campo. Probabilmente la sua solidità e la sua determinazione non basteranno, anche a causa della stanchezza, per arrivare fino all’atto conclusivo delle Wta Finals. La sua esperienza e il fatto di giocare con la mente sgombra, però, potrebbero candidarla al ruolo di sorpresa della manifestazione.

Di Giacomo Gitti

Redazione Tennis Circus

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