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Lesia Tsurenko, la ragazza che ha stregato Istanbul

Con una splendida cavalcata nel torneo turco la 26enne ucraina ha sovvertito ogni pronostico, conquistando la prima corona WTA della sua carriera. Stupì tutti già ad Indian Wells, ma un infortunio non gli ha più permesso di ottenere risultati con continuità: adesso, nella seconda metà del 2015 si appresta a fare il definitivo salto di qualità.

Provate a immaginare nella vostra mente una ragazza ucraina: molto carina, bionda, longilinea. Esatto. Tutto questo è Lesia Tsurenko, un’elegante classe 1989 di Vladimirec che si è improvvisamente ritrovata in top 50. Già, perchè la vittoria nel torneo di Istanbul della settimana scorsa è stata una vera e propria sorpresa.

Una carriera nell’anonimato, una tennista qualsiasi, fino alla settimana scorsa. E invece grazie a prestazioni maiuscole e tanto cuore è riuscita a conquistarsi un piccolo spazio in questa intensa stagione, tormentata da una brutta discontinuità di risultati e da fastidiosi acciacchi. Gavrilova, Hantuchova, Bondarenko, Flipkens e Urszula Radwanska: tutte una dietro l’altra come un rullo compressore, e alla fine quell’esultanza sobria e pacata, di una che ha grande consapevolezza nei suoi mezzi.

Nata in un paesino di poche anime, adottata da Kiev da quando è professionista, fino ai sei anni non sapeva nemmeno che cosa fosse il tennis. Ad un certo punto si è ritrovata con una racchetta in mano ed ha scoperto quello per cui è venuta al mondo. Oltre ad una grande abilità negli spostamenti, la giovane Tsurenko dimostra fin da subito una grande potenza nei colpi, specialmente nel rovescio, il suo miglior colpo.

Dal 2011 al 2013 stabilmente nella squadra ucraina di Fed Cup, si è affacciata alla créme del mondo del tennis nel 2012, quando raggiunge i suoi primi quarti di finale a Memphis ed entra in top 100. L’anno successivo si riconferma tra le prime cento giocatrici del mondo e gioca un grande tennis nell’inizio di stagione: semifinale a Brisbane (sconfitta dalla Pavlyuchenkova) e terzo turno agli Australian Open, quello che lei considera il suo miglior ricordo tennistico escluso il titolo di Istanbul.

La scorsa stagione si riconferma top 100 e raggiunge un’altra semifinale, a Tashkent, dove perde dalla nostra Karin Knapp (futura vincitrice del torneo), ma non riesce mai ad imporsi in maniera sostanziale negli Slam: non va oltre il secondo turno a Wimbledon. Quest’anno la definitiva consacrazione: quarti ad Indian Wells – partendo dalle qualificazioni – dopo aver battuto giocatrici come Beck, Petkovic, Cornet e Bouchard, prima di arrendersi, complice anche un infortunio alla caviglia, a Jelena Jankovic; titolo a Istanbul e top 50. Ora, da #47 del mondo, si prepara a stupire ancora. Complimenti Lesia.

Filippo Gallino

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