Comparso recentemente sulle prime pagine delle principali testate sportive a causa del suo comportamento disdicevole e sessista nel match di Fed Cup Romania-Gran Bretagna, l’ex campione rumeno non è in realtà affatto nuovo a questo tipo di episodi estremi. Chi ha visto e vissuto il tennis negli anni ’70 e ’80, ricorderà certamente “Nasty”, come veniva chiamato nel circuito, come un tennista estremamente talentuoso da un lato ma anche perennemente sopra le righe ed imprevedibile dall’altro. Quando c’era lui in campo, tutto poteva succedere.
Ilie Nastase mentre esegue un rovescio
CARRIERA TENNISTICA E STILE DI GIOCO – Nastase, rumeno classe ’46, è stato protagonista del tennis mondiale tra la fine degli anni ’60 e gli inizi degli anni ’80. E’ stato n.1 del mondo fra l’Agosto del 1973 e Giugno del 1974. E’ anche stato il primo giocatore a occupare la prima posizione mondiale ATP dal momento dell’introduzione della classifica al computer. In carriera ha vinto più di 100 titoli ATP (58 in singolare e 45 in doppio). Ha vinto due titoli Slam in singolare, lo U.S. Open nel ’72 e il Roland Garros nel ’73, divenendo il primo giocatore della storia a vincere il Major parigino senza concedere nemmeno un set. E’ stato finalista, sempre al Roland Garros, nel ’71, e a Wimbledon nel ’72 e nel ’76. Ha inoltre vinto 3 titoli Slam nel doppio maschile (Parigi ’70, Wimbledon ’73, U.S. Open ’75) e 2 nel doppio misto (Wimbledon ’70 e ’72). Ha vinto per quattro volte il Masters Grand Prix di fine anno, e ben sette titoli Championships Series, gli antenati degli odierni Master 1000. Nel 1991 l’ITF lo ha inserito nella prestigiosa Hall of Fame, e nel 2005 Tennis Magazine lo ha inserito al 28mo posto nella classifica dei 40 più grandi tennisti della storia.
Considerato uno dei tennisti più talentuosi e dotati tecnicamente del circuito, il suo stile era a cavallo di due ere. Sapeva infatti giocare di serve & volley ma anche essere un maestro sulla terra rossa, capace di vincere giocando da fondocampo e prediligendo i colpi smorzati. Ricordato come uno dei tennisti più veloci nella storia di questo sport, e per i suoi lob e recuperi incredibili così come per lo spin che riusciva ad imprimere alla palla. La sua più grande debolezza era costituita dal suo temperamento nervoso, ma quando riusciva a mantenere la concentrazione, era capace di produrre del tennis devastante e di pregevolissima fattura, guadagnandosi appellativi come “mago” o “artista della racchetta”. E’ considerato uno dei giocatori più forti della storia a non aver mai vinto Wimbledon (perse in finale da Stan Smith nel ’72 e da Bjorn Borg nel ’76), e in molti ritengono che, se non fosse stato per il suo temperamento in campo e per le distrazioni fuori dal campo, avrebbe potuto vincere molto di più.
COMPORTAMENTO IN CAMPO E RAPPORTO CON GLI ALTRI TENNISTI – Nastase è stato il primo sportivo professionista a firmare un contratto di sponsorizzazione con l’Adidas nel 1972. Nastase divenne negli anni ‘70 tanto famoso per il suo talento nel maneggiare la racchetta da tennis, quanto per le sue doti da intrattenitore; il rumeno era infatti capace di imbastire dei veri e propri spettacolini in campo, anche durante le fasi cruciali di un incontro, e a volte mandando su tutte le furie avversari, arbitri e anche pubblico. Ma non era sempre stato così. Negli anni ’60 Nastase, così come ogni altro tennista dell’era dilettantistica pre-Open, era un giovane chierichetto timido e magrolino, vestito sempre di bianco e con i capelli pettinati con la riga di lato; sembrava più la spalla del suo compagno più anziano Ion Tiriac.
Ma poi arrivò l’era Open: il tennis improvvisamente divenne non più un diletto per pochi, ma una macchina da soldi in cui l’entertainment era importante quanto lo era lo sport in sé. Ingaggi record, sponsor, agenzie e diritti TV entrarono prepotentemente in quel mondo fino ad allora puro ed immacolato, con l’obiettivo di dargli popolarità sempre crescente, modificandolo nel profondo. E il rumeno ne fu la prima cavia inconsapevole, trasformandosi da prigioniero dell’era dei dilettanti e della Romania del comunismo, a professionista ben pagato e star internazionale del tennis. La sua trasformazione fu ciò che serviva in quel nuovo clima di star system, dove i profitti avevano ormai la priorità. Capelli lunghi e selvaggi e barbetta incolta, e un atteggiamento in campo sempre al limite fra il pagliaccesco e il villano.
Nel 1979, durante un incontro degli U.S. Open contro un ancora 19enne John McEnroe, Nastase riuscì a farsi espellere dal campo, a provocare una rivolta sugli spalti, col pubblico che lanciava lattine e bicchieri contro l’arbitro, a far rimuovere quell’arbitro, facendolo rimpiazzare con un altro, e a farsi riammettere in partita, in quello che lo stesso McEnroe definì “il circo di tutti i circhi”.
Durante un match di doppio, Nastase giudicò out un servizio di John Newcombe, ma il giudice di sedia si rifiutò di cambiare la decisione del giudice di linea. Il rumeno gli chiese “hai le palle per contraddire tua moglie? Non mi sembra”.
Ai quarti di finale di Wimbledon del 1977 contro Borg, Nastase si offese profondamente con l’arbitro Jeremy Shades perché, “come un maestro di scuola si rivolge al ragazzino monello”, lo chiamò semplicemente “Nastase”. Il rumeno si avvicinò al giudice di sedia e disse “innanzitutto, chiamami Mr. Nastase!” . E questa frase, oltre a dare il titolo alla sua autobiografia (“Mr. Nastase” by I. Nastase), ebbe anche la conseguenza che da allora, tutti i giudici di sedia di tutti i tornei internazionali iniziarono a rivolgersi ai tennisti e alle tenniste sempre con Mr., Miss o Mrs. Inoltre, Nastase, oltre ad essere stato multato per i suoi eccessi a Wimbledon, non venne mai ammesso come membro onorario dell’All England Club, titolo che era stato concesso ad altri finalisti dello Slam londinese di quegli anni, ma non a lui.
Sempre lui, ad un Roland Garros, prima di un incontro di doppio contro i nostri Panatta e Bertolucci, sapendo che Adriano Panatta era molto superstizioso, portò un gatto nero con sé nel suo borsone, e lo liberò in campo davanti all’italiano, che diede di matto ed iniziò ad insultarlo pesantemente.
Malgrado ciò, Nastase non aveva nemici fra i colleghi, perché il suo show si esauriva dopo il match point. Spesso, negli spogliatoi dopo un match, il “giullare rumeno” andava a chiedere scusa ai suoi avversari (Arthur Ashe si vide recapitare un mazzo di fiori dal rumeno dopo, che questi lo aveva fatto infuriare durante un incontro) o addirittura li portava a cena con sé: fu il caso di un giovane Connors, con il quale Nastase divenne poi compagno di scorribande in doppio, arrivando assieme a simulare un rapporto sessuale durante un incontro.
Insomma, come scrive Stephen Tignor nel capitolo, dedicato a Nastase, del suo libro “Borg-McEnroe”, se per McEnroe il campo da tennis era una tela, per Pancho Gonzalez un rifugio e per Jimmy Connors un ring, per Ilie Nastase il campo era un palcoscenico.
Ilie Nastase con sua moglie Dominique
IL RAPPORTO CON LE DONNE ED IL DECLINO – Durante i suoi primi anni nel circuito, Ilie Nastase era un ragazzo timido ed innocente, al punto che il suo compagno e mentore Ion Tiriac pagò una prostituta parigina per fargli perdere la verginità. Ma ben presto arrivò il successo e la fama, ed il rumeno ebbe modo di recuperare molto in fretta, anche constatando che c’erano ragazze disposte ad andare a letto con un giocatore di tennis solo per il gusto di farlo. Essendo per 47 settimane in giro per il mondo, ed ogni settimana in una città diversa, per Nastase diventò la prassi rientrare in hotel la sera con una ragazza, dando per scontato che lei non lo avrebbe seguito nel suo spostamento verso la città/torneo successivo. “Se Visiti una spiaggia diversa tutte le settimane, perché dovresti portarti dietro un secchiello di sabbia dell’ultima che hai visitato?” si chiedeva. Diventò un vero cosmopolita del sesso, e così come faceva in un campo da tennis, anche nel suo rapporto con il gentil sesso amava mettere alla prova i suoi limiti. Educò, se così si può dire, il giovane Jimmy Connors ai rapporti effimeri e occasionali con le donne, provando a convincerlo che “non devi fare alle donne promesse che non manterrai, tanto loro verranno comunque a letto con te perché sei un famoso tennista.
E non serve che tu ne sia innamorato per farci qualcosa”. Ma le scappatelle di Nastase, che non passavano inosservate agli occhi dei suoi colleghi e della stampa e diventavano sempre più sfacciate, furono anche uno dei motivi che mandarono in pezzi il primo dei suoi quattro matrimoni, quello con la modella belga Dominique Grazia, sposata all’età di 26 anni, e da cui ebbe una bimba. Dominique sapeva perfettamente che, quando era in viaggio per tornei, Ilie non era proprio uno stinco di santo, ma fu l’assenza troppo costante del marito da casa, dovuta al fatto che Nastase amava la vita nel circuito e non l’avrebbe mai abbandonata, che ne distrusse definitivamente il rapporto. Nastase era diventato schiavo di quello star system di cui lui era stato la prima cavia. Anche negli ultimi anni della sua carriera, quando perdeva spesso ai primi turni dei tornei da giocatori quasi sconosciuti, ed era diventato l’ombra di quel giocatore che danzava veloce sui campi da gioco, continuava comunque a trascinarsi da una città all’altra, da un torneo all’altro, chiudendosi nella sua camera d’albergo dopo i match. Non riusciva più ad uscire da quel circuito infinito che era diventata la sua vita, e non riusciva più a stare nello stesso posto per più di qualche giorno. Nastase si ritirò definitivamente dal tour nel 1985, un anno dopo aver sposato la sua seconda moglie, l’attrice americana Alexandra King. La sua terza moglie è stata la modella rumena Amalia Teodosescu, sposata nel 2004, da cui divorziò nel 2010. La sua quarta e ancora attuale moglie è infine un’altra modella rumena, Brigitte Sfat.
Ilie Nastase con la sua ultima moglie Brigitte
La Rivista Maxim ha piazzato Nastase alla posizione n.6 della top 10 delle “leggende viventi del sesso”, considerato che si stima che il rumeno sia andato a letto con un numero di donne che va dalle 800 alle 2500. In realtà la stima di Nastase è di circa 800-900, ma lo scrittore della sua biografia ufficiale ha voluto “gonfiare” un po’ il numero per aumentarne la popolarità e vendere più copie.
La fissazione di Ilie Nastase con le donne non si è comunque placata nemmeno con l’età, matrimoni a parte. Dopo i gravissimi fatti dell’incontro di Fed Cup Romania – Gran Bretagna, infatti, altri dettagli su questo suo aspetto sono venuti alla luce. Pam Shriver, ex n.3 del mondo, ha recentemente dichiarato alla BBC che Nastase le rivolgeva la stessa domanda ogni qualvolta la incontrava nei tornei, chiedendole se fosse stata ancora vergine quando, ancora adolescente, era entrata nel circuito professionistico. Era fissato con quella domanda. Dominique Monami, capitano della squadra belga di Fed Cup, ha dichiarato che, nel turno precedente a quello con la Gran Bretagna, giocato dalla Romania contro il Belgio, Nastase avesse usato espressioni sessiste durante il match tra Elise Mertens e Irina Camelia Begu.
Per concludere, se molti episodi e aneddoti legati alla sregolata e un po’ pazza vita di uno dei più bravi tennisti della storia possano risultare divertenti o addirittura esilaranti, al contrario gli ultimi, gravi avvenimenti legati ad Ilie Nastase hanno tolto quel sorriso quasi a tutti.