“Il nuovo Ceck, sarebbe un buon titolo per voi!”
Nella conferenza stampa dopo la magnifica vittoria su Novak Djokovic, Marco Cecchinato ha dato un consiglio ai giornalisti, e noi, in suo onore, non possiamo far altro che seguirlo. “Il nuovo Ceck” è quello che abbiamo visto in questo torneo, e forse anche quello che avevamo già intravisto nelle scorse settimane a partire dal torneo di Budapest. Incredibile come la carriera di un giocatore fisso attorno alla posizione 100 possa svoltare così velocemente.
Il palermitano, fino ad appena 50 giorni fa, vantava un disastroso bilancio a livello ATP di 4 vittorie su 28 tornei giocati. Proprio per questo motivo, spesso preferiva dedicarsi ai tornei Challenger sulla terra battuta che gli garantivano una maggiore stabilità.
La svolta arriva dopo la sconfitta nelle qualificazioni dell’ATP 250 di Budapest. Grazie al ritiro di Djere, Cecchinato è entrato in tabellone come Lucky Loser. Probabilmente il fatto di essere stato ripescato gli ha permesso di giocare senza troppe pressioni e aspettative, e solo così abbiamo potuto ammirare ciò di cui è capace.
Spesso accade che un giocatore riesca ad entrare nel tennis che conta grazie ad un episodio ben preciso, e fino alla vittoria di Budapest tutto rientrava nei limiti della normalità, anche se davvero in pochi avrebbero mai potuto immaginare una vittoria di tale prestigio nel circuito maggiore.
Invece Marco ha fatto ricredere tutti, non più in un ATP 250 ma in un torneo dello Slam. Quei tornei che solo i più grandi riescono a vincere, quei tornei in cui tutto può succedere. Match dopo match, l’azzurro ha acquisito sempre più fiducia fino a spingersi alla semifinale. Quattro giocatori rimasti, nomi di altissimo livello, ma quello che spicca è il suo.
FORTUNA? NO! – Nello sport la fortuna spesso è un fattore importante: ritiri di giocatori di alto livello o sconfitte premature aprono uno spiraglio nel tabellone, e in quel caso tutti possono sfruttarlo. In questo caso, Cecchinato ha dovuto lottare con avversari di primissimo livello.
Il primo turno era iniziato nel peggiore dei modi per l’italiano, ad un passo dalla sconfitta contro Marius Copil. Sotto due set a zero, il torneo di Marco ha avuto inizio. Rimonta clamorosa, conclusasi solo con un tiratissimo 10-8 al quinto set, in cui si era trovato ad appena due punti dalla sconfitta. Prima vittoria slam dunque, che sembrava ormai insperata. Solo una settimana e mezzo fa, esultavamo per questo risultato, senza sapere cosa avremmo visto pochi giorni dopo.
Secondo turno più o meno agevole contro il lucky loser Marco Trungelliti, vinto con il punteggio di 6-1 7-6 6-1. Marco è tra i primi 32 giocatori del torneo, ma non finisce qui.
Al terzo turno iniziano i problemi, almeno sulla carta. Cecchinato affronta il numero 11 del mondo Pablo Carreno Busta, uno dei giocatori più costanti e difficili da battere, soprattutto su una superficie come la terra battuta. Dopo un primo set vinto facilmente dallo spagnolo, inizia la rimonta del palermitano a suon di smorzate e vincenti. Tra l’incredulità dei tifosi, Marco Cecchinato vola agli ottavi di finale in uno slam! Anche qui, tutto sembra già assurdo.
Agli ottavi si verifica il rematch del secondo turno degli Internazionali BNL d’Italia, che aveva visto David Goffin imporsi in rimonta. Il belga era indubbiamente stanco a causa di un lungo match contro Monfils, seppur diviso in due giorni, ma Cecchinato partiva assolutamente contro pronostico,
Eppure, il match ha visto uscire vincitore ancora una volta l’azzurro in 4 set. Quarti di finale raggiunti, solo 8 giocatori rimasti in gara.
Si arriva dunque ai quarti di finale. Nonostante il buon Marco ci avesse già fatto sognare nel corso del torneo, Djokovic sembrava un ostacolo insormontabile per lui. Battere il serbo, in uno slam, su terra battuta e al meglio dei cinque set? Chi avrebbe pensato che potesse accadere? Forse nessuno. O forse solo Marco.
La sua fiducia è stata l’arma decisiva in una lotta di tre ore e mezza contro Nole, che nel tie-break del quarto set ha annullato tre match point con colpi da vero campione. Come dichiarato dallo stesso Ceck, in quel momento i sentimenti negativi iniziavano a farsi sentire. In un ipotetico quinto set, dopo aver sprecato 3 match point, il chiaro favorito sarebbe stato Novak Djokovic. Grazie alla sua grinta, però, Cecchinato ha chiuso il match con una risposta in rovescio lungolinea vincente. Proprio quel rovescio che per anni è stato il suo punto debole: troppo corto, troppo lento e poco solido, soprattutto in risposta.
Quel rovescio, in questi ultimi due mesi, sembra essere svanito. Ora è un’arma vincente, sia in lungolinea che incrociato.
GRAZIE, MARCO – Sembra quasi un sogno anche solo scriverlo o leggerlo, ma Marco Cecchinato è ad un solo match dalla sua prima finale slam. Il suo prossimo avversario sarà Dominic Thiem, uno degli avversari più ostici da affrontare su terra rossa, anche per Rafael Nadal.
Anche, forse soprattutto questa volta, l’azzurro è sfavorito. Per battere l’austriaco servirà una prestazione praticamente perfetta, e dopo la stanchezza e l’euforia di questi giorni, non possiamo chiedere altro al nostro Ceck. Comunque vada, la favola è già scritta.
Se dopo 40 anni l’Italia, a livello maschile, ha ritrovato un uomo in una semifinale slam, deve ringraziare Marco Cecchinato, l’uomo dei record e delle sorprese.