Che fine ha fatto Jerzy Janowicz?
Dopo un’ottima carriera a livello juniores, condita da due finali Slam, e un brillante inizio nel circuito maggiore, il bombardiere polacco, anche a causa di grossi acciacchi fisici, è incappato in una crisi senza fine. Attualmente è numero 282 del mondo e, solo grazie al Ranking Protetto, potrà partecipare ai prossimi Australian Open.
Jerzy impugnò per la prima volta una racchetta all’età di 5 anni, dimostrando fin da subito una certa predisposizione. Per far si che diventasse un professionista, i suoi genitori hanno fatto molti sacrifici che vennero ripagati nel Novembre del 2012, quando il figlio stupì il mondo del tennis, centrando, da qualificato, la finale nel Master 1000 di Parigi Bercy. Sebbene nell’ultimo atto della manifestazione, arrivò una sconfitta contro David Ferrer, il 27enne di Lodz non ce la faceva ad essere triste perché era consapevole di essere diventato grande. I risultati nell’anno successivo sembravano dargli ragione: infatti a Wimbledon raggiunse le semifinali, dove fu battuto in 4 set dal futuro vincitore Andy Murray. Tutti questi indizi dovevano portare alla nascita di una nuova stella, in grado di prendersi la scena nel circuito ATP.
Nel 2014, invece, è iniziato il lento declino di Janowicz che, anziché migliorare come altri suoi promettenti coetanei, ha compiuto diversi passi indietro. Se nel 2015 le cose sono rimaste pressoché invariate, quest’anno la situazione, per via di un lungo stop (il ginocchio ha fatto crack), è precipitata e, come detto, il gigante polacco non avrebbe nemmeno la classifica per accedere al Main Draw di un modesto 250. I vari infortuni possono rappresentare una scusante, ma le numerose sconfitte subite sono dovute, soprattutto, al suo atteggiamento troppo rinunciatario e a una mancanza di autocontrollo in campo (escandescenze e sfuriate fanno costantemente parte del suo repertorio). Recentemente si è aggiudicato il prestigioso Challenger di Genova (unico successo negli ultimi due anni, insieme alla Hopman Cup vinta in coppia con Aga Radwanska), ritrovando così un po’ di serenità. L’augurio è che nel 2017 possa stare finalmente bene e tornare a competere con i migliori. D’altronde non si arriva per caso in semifinale di Wimbledon…