La scorsa settimana si è lauerata campionessa dei Championships juniores, la quindicenne russa Sofya Zhuk, che sogna di emulare le gesta del suo idolo Maria Sharapova.
Il suo cognome “Zhuk”, in italiano, significa “scarafaggio” ma Sofia, la 15enne russa neo campionessa di Wimbledon juniores, è tutt’altro che un essere sgradevole.
Il suo idolo di sempre è Maria Sharapova che tredici anni prima, era il 2002, percorreva le stesse orme di Sofia, in finale nei Championship dei piccoli, dove venne sconfitta dalla connazionale Dushevina, prima di trionfare nello Wimbledon dei grandi due anni dopo. A Masha, Sofya, somiglia tanto fisicamente, alla faccia del suo cognome: alta bionda e fisico da modella ed in Russia non potevano fare almeno di notarla.
A Londra è partita senza essere nemmeno testa di serie e non ha lasciato per strada nemmeno un set. E’ dotata di un gioco piacevole, un servizio importante, dato anche l’altezza ingente per una 15enne, ma è il rovescio bimane il suo vero cavallo di battaglia.
Si allena alla Justine Henin Tennis Academy, sotto la supervisione di Olivier Jeunehomme, uno che con i giovani talenti ci sa fare. L’epiteto di predestinata le si addice come non mai, dato l’eccellente carriera juniores fin qui disputata che l’ha portata vincere tutti i campionati under.
In Russia, terra di baby-talenti, già si sfregano le mani ma ci vorrà pazienza, perchè sono passati i tempi degli adolescenti che vincevano già Slam tra i pro. Maria Sharapova dovette scrollarsi di dosso un ingombrante paragone, quello con Anna Kournikova, considerata bella ma non vincente, Sofya per ora può camminare serena e tranquilla. L’aspettiamo, nel tennis dei grandi.
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