Tomic, Kyrgios e Kokkinakis: l’Australia vuole tornare grande

L’Australia nel tennis manca dai grandi risultati da parecchio tempo. Gli anni di Lleyton Hewitt al massimo splendore sono ormai lontani e all’orizzonte molto fumo, ma veramente poco arrosto. Nonostante un sistema perfettamente costruito, con la federazione australiana che finanzia in tutto e per tutto le carriere dei giovani, i risultati scarseggiano.

La speranza maggiore per la terra dei canguri è forse l’oriundo Nick Kyrgios, colui che lo scorso anno a Wimbledon eliminò Nadal e si spinse fino ai quarti di finale, prima di essere eliminato da Milos Raonic.
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Tanto potente quanto atletico e agile, Kyrgios ha mostrato una notevole tempra da combattente, vincendo match al limite dell’impossibile, come ad esempio sempre a Wimbledon contro Richard Gasquet annullando più di dieci match-point al francese. Tuttavia, è sembrato abbastanza incostante, capace di grandissime prestazioni e débacle clamorose, frutto sicuramente dell’inesperienza, con l’auspicio di migliorare questo aspetto proprio nel 2015, anno che potrebbe essere quello della consacrazione per il giovane australiano. 

Intervistato qualche giorno fa, Kyrgios ha dichiarato come la pressione non sia facile da gestire, soprattutto per un ragazzo di 19 anni: “Non voglio mentire, non è facile gestire questa pressione, ma facciamo questo sport perché lo amiamo. So di avere buone possibilità in questo lavoro e non ho paura, mi vado solo a divertire”.

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Un particolare non da poco quello fatto notare da Kyrgios, perchè ci sono stati vari casi di giocatori che sembravano fenomeni nel tennis giovanile e non si sono rivelati tali tra i pro, forse anche a causa della troppa pressione.
Infatti, se Kyrgios deve ancora dimostrare la maggior parte delle sue doti, c’è qualcuno, sempre rimanendo in casa Australia, che di tempo per dimostrare ne ha già avuto, forse fin troppo. Stiamo parlando infatti del bad boy per eccellenza del tennis australiano, Bernard Tomic.

Oriundo anche lui come Kyrgios, Bernard salì alla ribalta nel 2011 sempre a Wimbledon, giocando un tennis spettacolare e mettendo in difficoltà il futuro campione Novak Djokovic. Da li, una lunga serie di alti e soprattutto bassi, che ne hanno provocato la caduta libera in classifica.

Per il 2015 Bernard sembra, almeno a parole, voler mettere la testa a posto, anche se, come al solito, non è facile credere al 100% quando a dichiarare qualcosa è il buon Tomic:Basta macchine e ragazze, quella roba appartiene al passato. Ho ventidue anni, è ora di diventare grande” il proposito per il nuovo anno del giovane aussie. Sarà effettivamente così? Staremo a vedere, intanto la certezza è che Tomic lontano da casa non ci sa stare e dopo una breve collaborazione con il belga Xavier Malisse, ritiratosi da poco, è tornato alla corte del padre-padrone, per cercare le fortune mancate in questi ultimi tre anni ormai.

A credere in Tomic anche un amico d’eccezione, il suo compagno di Davis, Lleyton Hewitt, ex nemico di Bernard, che ha recentemente dichiarato di essere rimasto molto colpito da come Tomic abbia giocato bene a Wimbledon contro Thomas Berdych. “Penso che abbia molti margini di miglioramento” ha chiuso Hewitt che si è espresso anche in merito al paragone tra i due talenti Tomic e Kyrgios.

“È facile dimenticarsi di Tomic quando hai davanti Nick Kyrgios. Ma non bisogna tralasciare il fatto che ha compiuto 22 anni. Bernie è un giocatore unico e negli ultimi due anni ho imparato a conoscerlo meglio e mi trovo molto bene con lui. Ci siamo allenati qualche volta insieme, mi piacerebbe aiutarlo, ma sono ancora là fuori a giocare” ha affermato Lleyton, che quindi conferma i buoni rapporti ritrovati col compagno di nazionale, che comunque secondo Hewitt, ha ancora un altro aspetto da migliorare:  “Io non lo vedo allenarsi, non vedo quello che fa in palestra. L’unica cosa che posso dire è che può migliorare in questo aspetto”. 

L’allenamento, infatti. Il problema principale riscontrato da Tomic in questi  anni, la poca voglia di lavorare e impegnarsi seriamente, in favore di svaghi vari. Bocciata come scritto l’opzione Malisse, ma in generale quella di un coach esterno dalla famiglia, il padre John è tornato d’attualità e a prima vista non sembra essere il meglio per Bernard. Il padre, dopo anni di collaborazione forzata col figlio, dovrebbe aver capito di essere meno protettivo e oppressivo nei confronti del figlio, che ha sicuramente bisogno di tranquillità attorno a se per rendere al meglio e far vedere il potenziale espresso fino a qualche anno fa e, occasionalmente, anche negli ultimi anni.

Parlando della gioventù del tennis australiano, sarebbe ingiusto non menzionare Thanasi Kokkinakis: 18 anni appena, nel 2014 è balzato dal 628° al 150° posto, configurandosi come una delle maggiori promesse del circuito. Un diamante grezzo che aspetta solo la sua occasione per esplodere. Quest’anno il giovane Thanasi si è tolto comunque enormi soddisfazioni: ha disputato la Coppa Davis in Australia, vinto il suo primo match in uno Slam (agli Australian Open, contro Igor Sijsling) e ha iniziato a partecipare ai tornei Atp. Nel 2015 ha ricevuto una wild card dall’Atp 250 di Brisbane, dove prenderanno parte anche Roger FedererJuan Martin Del Potro e Lleyton Hewitt.

Il giovane australiano, durante la pre-season, si è allenato per un po’ di tempo insieme a Federer, a Dubai: “Sono stati allenamenti incredibili”, ha dichiarato. “Ho imparato molto. Federer è una leggenda, un tennista eccezionale ma anche una grande persona. A vederlo allenarsi ci si accorge che è un vero perfezionista”.


Le premesse dunque per un grande 2015 firmato Australia ci sono tutte, a partire proprio dall’inizio di stagione, che avrà sede proprio nella terra dei canguri. Sarà l’anno della svolta dei “bad boys”, oppure rimarranno a galleggiare come è successo, sinora, a Bernard Tomic? 

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