Stefanos Tsitsipas sta attraversando decisamente un ottimo momento. Il giovane greco, 19 anni, pretendente alle prossime Next Gen ATP Finals, e destinato probabilmente a diventare uno dei futuri top 5 del mondo, ha raggiunto per la quarta volta in carriera i quarti di finale in un torneo ATP, sconfiggendo ieri lo spagnolo Ramos-Vinolas in due set nel match di ottavi di finale del torneo ATP 500 di Barcellona.
Il giovane Stefanos, n. 1 del mondo juniores nel 2016 e ora già numero 63 del ranking ATP, rappresenta la speranza di un Paese intero, la Grecia, che ormai da decenni attendeva un degno rappresentante, in campo tennistico, in grado di raggiungere tali traguardi. Anche se la sua carriera dovesse finire oggi (ma ci auguriamo di no), Tsitsipas sarebbe già comunque il miglior tennista greco della storia, il primo di sempre nella top 100. Per ritrovare un altro tennista ellenico in una semifinale di un evento ATP, traguardo raggiunto da Stefanos ad Anversa lo scorso anno, bisogna andare indietro di ben 44 anni (Kalogeropoulos, 1973, Des Moines).
Anche per il fatto di aver scelto di continuare a rappresentare la Grecia, invece di tesserarsi per un altro Paese come alcuni colleghi hanno fatto in passato, Stefanos è già un idolo in patria. “Sono davvero fiero di rappresentare il mio Paese a questi livelli e nei tornei più importanti, è una soddisfazione anche per promuovere e fare crescere il tennis in Grecia“ ha dichiarato il giovane e simpaticissimo Stefanos all’ATP, raccontando anche un episodio, avvenuto qualche tempo fa, in cui stava quasi per annegare nel mare agitato durante un tour per tornei Futures, e solo l’intervento del padre gli salvò prontamente la vita (vedi video sopra).
C’è anche un po’ di Italia nella carriera del giovane Stefanos, che ha infatti giocato per alcuni anni con i colori del C.T. Galatina, in provincia di Lecce, contribuendo a far promuovere la squadra fino in serie A2, e impressionando già da 15enne, quando sconfiggeva avversari ben più anziani e navigati. A Galatina già da anni la gente che lo vedeva giocare lo additava come un futuro top player. Curiosità: 4 anni fa in questa data, Tsitsipas, allora classificato 2.5, esordiva in serie B con i colori del circolo salentino nell’incontro contro l’A.S.D. Circolo della Stampa Sporting Torino, che aveva come giocatore numero uno Lorenzo Sonego, allora classificato 2.3, e anche lui impegnato oggi nei quarti di finale di un torneo ATP, a Budapest. Ne è passata di acqua sotto i ponti da allora, per entrambi!
Stefanos in questo torneo di Barcellona aveva già ben figurato battendo il n. 17 del mondo Diego Schwartzman, vincitore quest’anno dell’ATP 500 di Rio, con lo schiacciante punteggio di 6/2 6/1 al secondo turno; e ieri, con un’altra solida prestazione, Albert Ramos-Vinolas, finalista lo scorso anno a Montecarlo ed esperto terraiolo, ha capitolato per 6/4 7/5. Non c’è che dire, sembra che la carriera del talento greco sia in rapida ascesa. “E’ la superficie: mi sento davvero sicuro di me quando gioco sulla terra, è di certo la superficie dove riesco a esprimere il mio miglior tennis, e spero che questo buon momento continui; sono davvero contento di come sto giocando”. Tsitsipas è infatti cresciuto tennisticamente sulla terra ad Atene, guidato da un coach che gli ha insegnato come costruirsi i punti, come attaccare e venire a rete più di frequente, e usare molto lo spin. Recentemente, è iniziata anche una collaborazione con Patrick Mouratoglou (anche lui di origine greca, coincidenze…) che lo ha esortato a utilizzare di più il corpo al momento di colpire il dritto, e tutt’ora le sessioni di allenamento del 19enne greco si dividono fra Atene e la Mouratoglou Tennis Academy a Nizza.
“Le cose che mi ha detto e i consigli che mi ha dato hanno cambiato il mio modo di giocare: ora gioco ad un livello completamente diverso, e quando ti senti sicuro di te stesso, senti che nulla può fermarti” ha detto di Mouratoglou Stefanos, che viene anche allenato dal padre Apostolos Tsitsipas, e prima di allora dalla madre, Julia Salnikova, ex giocatrice professionista dell’Unione Sovietica.
Dopo che fino allo scorso anno Stefanos si divideva ancora fra il circuito Challenger e gli eventi ATP, lo scorso Ottobre, c’è stato finalmente l’ingresso in top 100, la semifinale raggiunta ad Anversa (battendo ai quarti Goffin), e il 2018 sembra finalmente essere l’anno della svolta, del salto di qualità: quarti di finale raggiunti a Doha e Dubai, e ora di nuovo qui a Barcellona, dove si giocherà contro Dominic Thiem l’ingresso in semifinale, che in caso di vittoria, sarebbe la prima in un evento ATP 500. Ma i punti conquistati fino ad ora nel torneo catalano lo faranno anche entrare da Lunedi prossimo fra i primi 60 al mondo (virtualmente n. 58 al momento) e gli consentiranno di occupare la quinta posizione della race dei Next Gen, vedendolo quindi al momento virtualmente qualificato per le finals di Milano il prossimo Novembre.
“Tutti i giocatori Next Gen hanno fortissime motivazioni per fare sempre meglio. Lo vedo, lo vedo dal modo in cui si allenano, vogliono le stesse cose che voglio anch’io. Voglio fare come loro e scalare le classifiche ATP“. Non c’è che dire, la strada è sicuramente quella buona.