LA VENERE NERA – Venus Williams ha dominato il tennis nell’inizio del nuovo millennio. Sempre sorridente ed elegante, con le sue grandi falcate ha conquistato in poco tempo il cuore di tutti i tifosi, conquistandosi l’appellativo di “Venere nera”. Oggi alla veneranda età di trentasei anni, è arrivata ancora una volta nella semifinale dello che più ama. Quest’impresa è resa ancor più eroica dal fatto che dal 2011, Venus debba combattere con la sindrome di Sjögren, che le toglie costantemente energia, causandole anche dolori alle articolazioni.
V COME VENUS – Venus Williams è nata a Lynwood, il 17 giugno del 1980, si è avvicinata al tennis da piccolissima sotto la maniacale supervisione del padre Richard, che studiò un piano di settantotto pagine per far diventare lei e sua sorella minore Serena, le giocatrici più forti del pianeta. Si presentò al grande mondo a diciassette anni, quando a Wimbledon raggiunse i quarti di finale, con le treccine che si muovano di qua e di là, ad ogni dritto e rovescio che colpiva. Vinse il suo primo titolo dello slam proprio a Wimbledon tre anni dopo nel 2000, sconfiggendo in finale l’acerrima rivale Lindsey Davenport, diventando così la prima giocatrice di colore a vincere un titolo dello slam, dopo Althea Gibson.
DOMINIO WILLIAMS – Dopo il trionfo del 2000, Venus andò ancora sette volte in finale a Wimbledon, vincendone quattro. Ben quattro di queste sette finali, le disputò contro la sorella Serena. Quelle finali le guardavamo sempre un po’ dubbiosi, perché ai tempi era più di una voce, quella che diceva che il padre Richard combinasse le loro finali. Dopo la smentita di quelle voci il rimorso è tanto perché difficilmente riassesteremo a finali-favola come quelle delle sorelle Williams.
GLI ULTIMI SLAM – Alla centotrentesima edizione dei Championships Venus si presenta come testa di serie numero otto, le viene sorteggiato un primo turno non semplice contro Donna Vekic, che batte senza grandi difficoltà con il punteggio di 7-6 6-4. Al terzo turno affronta la promessa del tennis russo Daria Kasatkina che sconfigge in una maratona di tre ore con lo score di 7-5 4-6 10-8. In ottavi sconfigge in due set la spagnola Suarez-Navarro, e nei quarti la sorpresa del torneo Shevedova, arrendendosi solo Angelique Kerber. Finale nel 2017 a Melbourne, poi persa, nella riedizione dei tanti match giocati con la sorella Serena. Nonostante questo, però, bisogna senz’altro ammirare il canto del cigno di una straordinaria campionessa.
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