Giunti alla seconda finale Slam della stagione, va preso atto di una realtà inconfutabile: Novak Djokovic ed Andy Murray stanno monopolizzando l’attuale panorama tennistico. Con la sfida di oggi, i due completano il personale career Grand Slam di questa rivalità. Il serbo e lo scozzese, infatti, si incontreranno per la sesta volta nell’atto conclusivo di un Major, la prima a Parigi dopo i tre precedenti australiani (tutti in favore di Nole) e le finali a Wimbledon e New York (entrambe vinte da Andy).
La sensazione collettiva è che Djokovic, a differenza delle precedenti occasioni, non possa più contare su quel consistente vantaggio psicologico che fino ad ora ne aveva corroborato le prestazioni. Nei precedenti succitati, fatta eccezione per le due vittorie di Murray, lo scozzese ha sempre dimostrato di soffrire di subalternità psicologica, palesando marchiani limiti nella gestione delle proprie emozioni contro la feroce determinazione del serbo: una componente decisiva, vista la specularità delle caratteristiche tecniche dei due. Si è sempre detto che, per certi versi, Murray fosse dotato di un repertorio balistico superiore a quello del serbo, superiorità mai fatta fruttare vista la superiore intelligenza tennistica di Djoker. Tutte queste componenti, come dicevamo, oggi potrebbero essere completamente sovvertite.
Tra poche ore il maggior carico di pressioni graverà sulle spalle del numero 1 del mondo, vista la macerante maledizione parigina con cui il serbo convive da un’interminabile decade. Djokovic affronterà quest’oggi la quarta finale del Roland Garros, la seconda consecutiva dopo l’incancellabile beffa del 2015 ad opera di Stan Wawrinka. A differenza della sfida contro lo svizzero, stavolta Nole non godrà dell’unanimità dei pronostici. Murray e Djokovic si sono affrontati due volte sulla terra battuta quest’anno, spartendosi equamente i successi a Madrid e Roma. In entrambi gli incontri Murray, allergico al rosso fino ad un paio di stagioni fa, ha dimostrato di aver interiorizzato gli automatismi necessari per giocare al meglio sulla terra battuta, riducendo sensibilmente il divario con gli specialisti dei campi argillosi. Non a caso lo scozzese è risultato essere il giocatore più continuo su questa superficie nel 2016, con la vittoria agli Internazionali d’Italia e le finali di Montecarlo e Madrid.
Queste componenti, unite alla rinomata psicosi Rolandaliana di Djokovic, possono dar vita ad un match meno noioso dei precedenti tra i due, specie se il campione olimpico riuscirà ad aggiudicarsi il primo set, parziale spartiacque nei match tra Nole ed Andy. Vista la pesantezza della terra, resa ancora più lenta dalle torrenziali precipitazioni dei giorni scorsi, il servizio risulterà un fattore meno incidente, mentre dovremo attenderci una quantità incalcolabile di palle corte, arma di cui entrambi tendono ad abusare, specie quando sono costretti a stanarsi reciprocamente dalla linea di fondo campo. Ci divertiremo? non nel senso classico del termine, vista la sovrapponibilità dei rispettivi stili di gioco. A livello puramente emotivo, però, ci attendiamo una sfida aspra, nervosa e potenzialmente esplosiva.
ROLAND GARROS
A partire dalle h 15.00
N.Djokovic- A.Murray
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Ma quale doccia oggi nole vince!!!