Il numero uno del mondo perde fiducia nella seconda parte di match (ieri interrotto causa pioggia) e soffre la grinta di Murray. Nel terzo set si scrolla di dosso i dubbi e le insicurezze e torna a inanellare games: finale imperdibile e affascinante domani contro Stan Wawrinka.
Ci abbiamo tutti un po’ creduto. L’abbiamo tutti pensato ad un certo punto: Murray è entrato in campo con più convinzione, se vince il quarto set Djokovic crolla. Così è stato, fino ad un certo punto: Andy ha vinto 7-5 il quarto set, ma Nole è risorto e ha letteralmente dominato il suo avversario nel quinto: 6-3 6-3 5-7 5-7 6-1 il risultato finale.
Per quanto riguarda l’andamento del match non c’è molto da dire: il quarto set è stato il copione del terzo, con un Murray in stato di grazia sul 6-5 e servizio Djokovic. Ogni colpo che entrava lasciava il serbo sconsolato e intrappolato nella maledizione del Roland Garros, probabilmente da lui stesso creata. Lo scozzese colpiva anche dal punto di vista dei nervi: esultanze sfrenate ad ogni punto, che fosse un vincente o un errore dell’avversario, la carica era tanta. Ed era uno dei motivi che ci ha portato a credere in un’incredibile ed inaspettata rimonta.
E invece no. La legge del più forte colpisce ancora: Nole si trasforma nel vero Nole e si prende la partita in silenzio, ma sprigionando il suo miglior tennis. Probabilmente Murray non ci ha creduto più così tanto, o forse ha avuto un eccesso di fiducia: Djokovic l’ha punito e non l’ha lasciato più respirare. Finale più che meritata.
Rimane solo un ostacolo sulla strada del numero uno che non sembra voler terminare la sua impressionante striscia di vittorie: Stan Wawrinka. Lo svizzero è uno degli uomini più in forma di questo periodo e il suo tennis sta tornando ad essere quello di inizio 2014: dopo la conquista della semifinale a Roma e la vittoria straripante su Nadal e il meraviglioso cammino in questa edizione dello Slam parigino, sono molti mezzi che possono indurre a pensare che “Stanimal” sia l’uomo giusto per riuscire in un’impresa che sembra impossibile.
Se Wawrinka gioca come contro Nadal a Roma, o come contro Federer a Parigi, è davvero dura impensierirlo. Certo, anche quando Novak Djokovic appare visibilmente in difficoltà, dà comunque l’impressione di riuscire a spuntarla alla fine. E’ questa l’arma segreta che rende Nole il più forte di tutti. Come lo scorso anno, Stan ha messo palesemente in difficoltà il serbo agli Australian Open, in semifinale, prima di soccombere 6-0 nel quinto set. 17-3 per Djokovic i precedenti, e soltanto una volta, nel lontano 2006 ad Umago, Wawrinka è riuscito ad imporsi sulla terra rossa. Come sempre il favorito è uno, ma i tempi cambiano.