Il Raccattapalle: la parola agli allenatori

Ricordate il fatidico momento del sorteggio dei tabelloni del Roland Garros? Se la risposta è no allontanatevi immediatamente e fatevi una pera di fosforo, schifosi. Se la risposta è si potete rimanere e sedervi lascivamente sulle nostre ginocchia.
Una volta designati gli accoppiamenti, tutti i sedicenti espertoni del pianeta, avevano individuato nello scontro tra Nadal e Djokovic la vera finale anticipata del torneo.

roland

I più avveduti, i più lungimiranti, i più illuminati e i più prestanti a livello sessuale invece avevano riconosciuto nella semifinale tra Murray e Djokovic la sfida decisiva per assegnare l’edizione 2015 del Roland Garros. Inutile sottineare che quei geni da monta eravamo noi. Lo scozzese ed il serbo hanno di fatto monopolizzato la scena dei tornei più prestigiosi fino ad ora disputatisi. Djokovic ha conquistato il primo Slam della stagione, avendo la meglio di un Murray a tratti superiore al serbo, prima del tracollo finale.

Sul cemento americano, tra Indian Wells e Miami, sempre loro due a contendersi gli inaugurali Master 1000. Sulla terra non hanno ancora avuto modo di rivaleggiare, in compenso si sono spartiti quasi equamente i tornei più polposi: Novak si è accattato Montecarlo e Roma, Andy il Master madrileno. Sostanzialmente, nel caso non si fosse ancora evinto, stanno facendo il culo a tutti. Alla luce di questi elementi sarebbe lecito aspettarsi una contesa epica, una battaglia infinita, pregna di colpi di scena e clamorosi capovolgimenti di fronte.

Avete notato che abbiamo usato il condizionale? bravi cuccioli, anche perchè non lo abbiamo usato a caso. C’è un elemento, o per meglio dire due elementi, in grado di guastare questo idillio annunciato.
Alludiamo agli allenatori dei due protagonisti: Boris Becker e Amelie Mauresmo.
Sebbene Boris ed Amelie sembrino sideralmente distanti, per storia, carattere, cultura, approccio alla vita, vizi e virtù, nella realtà i due sono accomunati da una gigantesca falla personale: la connaturata psicosi per il Roland Garros.

Il tedesco e la francese, nel corso delle rispettive fulgide carriere, sulla terra parigina hanno totalizzato il maggior numero di figure di merda che la storia ricordi. In pratica Murray e Djokovic, le due fuoriserie del circuito ATP, hanno consapevolmente scelto di farsi guidare, per il Gran Premio di Francia, da Giancarlo Fisichella e Jarno Trulli.
Nell’imminenza dell’evento siamo venuti in possesso delle ultime decisive raccomandazioni che Becker e Mauresmo faranno ai loro discepoli. Partiamo con il rosso teutonico, capace come pochi altri di dispensare la propria sapienza tennistica prima dell’ingresso in campo.

 becker

Boris Becker “Nole..Nole..scusa se ti disturbo a pochi minuti dalla partita, ma non c’hai mica due euro per il biglietto del treno? No tranquillo, non è la solita scusa per andare a farmi la 18ima birra nel chioschetto a me intitolato. Ah, se per caso vedi la barista del chioschetto, quella che ho erroneamente ingravidato, le puoi dire che ho raggiunto il numero massimo di paternità indesiderate? Ah poi devo chiederti un ultimo favore, ti scocccerebbe..”

A questo punto il patetico teatrino del mendicante viene bruscamente interrotto da Djokovic, un po’ infastidito dalle pressanti richieste del proprio allenatore. “Boris, ma te ne rendi conto o no che mi hai letteralmente centrifugato i coglioni? ma è possibile che tutti gli altri giocatori possono contare sul supporto di un valido professionista mentre io devo finanziare un puttaniere con la più vasta gamma di dipendenze della storia?!?! Non chiedo tanto Boris ma per una volta, almeno per questa volta, potresti darmi un cazzo di consiglio su come scendere in campo ed affrontare il mio avversario?”

Becker, dopo un lungo e contrito silenzio, getta per terra la confezione di Tavernello che cullava avidamente, posa le mani sulle spalle di Djokovic, lo guarda intensamente negli occhi e, in un misto tra commozione e gratitudine, gli deflagra in faccia il più assordante rutto mai udito. Dopodichè, una volta rianimato Nole, Becker rivolge al serbo le parole che ogni giocatore vorrebbe sentirsi dire prima di un incontro così importante.
“Novak, ricordati che il tennis è come una prostituta capricciosa: puoi pure pagarla tanto ma, se non usi le dovute precauzioni, non ci fai niente lo stesso.

Passiamo ora ai consigli finali di Amelie Mauresmo, nota per la propria flemma e per la capacità di infondere serenità nei momenti più delicati.
 mauresmo
Amelie Mauresmo
“Allora lurida scoria fecale, sei pronto o no?! Non ti ho sentito ammasso di verruche, SEI PRONTO O NO?!?! Fino ad oggi hai fatto schifo, hai giocato il tennis peggiore che io abbia mai visto, facendomi vergognare di essere la tua carceriera. Ma ti rendi conto che hai perso un set con quel pezzente di Joao Sousa?! Come se non bastasse poi hai pure perso un set pure con quella mezza checca di Chardy, ma cos’hai nel cervello, pistacchi marci?!?!”

Murray cerca di intervenire, provando a giustificarsi. “Ma vedi Amelie..” A questo punto la Mauresmo comincia a perdere la pazienza. “Ma vedi Amelie cosa?! COSA?!?! ma ancora parli, scozzese impotente?! muto devi stare, specialmente dopo quello che sei riuscito a fare nell’ultimo turno. Tu, lercio aborto della natura, sei riuscito a far vincere un set pure a quel pensionato spagnolo con la fascia da tamarro, e ancora hai il coraggio di parlare?!”

Murray tenta un’ultima, disperata, autodifesa. “Scusami Amelie, quello che volevo dire è che..” “Scusami il cazzo insulso invertebrato, ora mettiti la museruola e ascolta queste parole, perchè non le ripeterò: se contro quel pagliaccio anoressico non vinci almeno tre set a zero ti partorisco in faccia.”

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