Eccoci al riassunto della giornata di oggi del Roland Garros 2014 femminile. Due match, stesso risultato netto. Uno secondo pronostico e l’altro meno.
Cominciamo, ovviamente, dall’incontro tra la nostra Sara Errani e la tedesca Petkovic. In un’imbarazzante oretta e cinque minuti la Petkovic ha disinnescato le (tiepide, a dire il vero) resistenze dell’italiana, uscendo vincitrice con lo score di 6-2 6-2.
Vestita con un completino hallowwn-style, la Petkovic ha disposto a proprio piacimento di Sara. Inefficaci le rotazioni di Sara su un campo più pesante del solito (causa condizioni atmosferiche avverse che hanno ritardato di ore l’inizio dell’incontro), imprendibili le staffilate di Andrea. Carica a palla, tra pugnetti e c’mon urlati. In poche parole, ritrovata. Bellissimi colpi (qualche splendido lungolinea di rovescio), altissima percentuale di prime palle e ottima condizione atletica. In queste due settimane sta dimostrando di poter migliorare giorno per giorno. E il suo torneo non è finito qui.
Male Sara, invece. Il servizio, nonostante le modifiche apportate, continua a fare acqua da tutte le parti. I topspin non facevano alcun male e l’atteggiamento in campo non è stato dei migliori. Non ho visto nulla dell’intensità ammirata contro la Jankovic (che siano i simpaticissimi fan della serba a far scatenare Sarita?). Poco aggressiva, troppo rinunciataria. Così anche sulla terra si rischia di perdere. Dopo la finale del 2012 e la semi del 2013, Sara si ferma ai quarti e retrocede sino alla posizione 14 del ranking.
Altro match, stessa storia. Halep-Kuznetsova. Entrambe in fiducia: una sempre più sulla cresta dell’onda, l’altra che tronfia scrive su Twitter che l’obiettivo è vincere il torneo. Stessa fotocopia dell’incontro Errani-Petkovic: primi game combattuti, poi dominio Halep. Inizia a spazzolare le righe, non sbaglia nulla, gioca in un modo che non so definire. Stellare. Una macchina da tennis dagli ingranaggi clamorosamente oliati. Quando le trovo un difetto vi faccio un fischio. Potente, rapida, scattante, precisa. Tatticamente molto saggia. Incredibile il tennis sprigionato da questa donna.
Kuznetsova, dal canto suo, acciaccata e umilissima (ha anche applaudito l’avversaria ad un certo punto). Semplicemente impotente. Buone sensazioni ritrovate e altro quarto Slam di una splendida carriera. Ma la gloria, oggi, va allo scricciolo Simona Halep.
Tutti (o quasi) aspettiamo una finale: Sharapova-Halep. La finale più scontata, forse. Cosa mi dice la testa? Che la Halep non dovrebbe avere particolari problemi a domare l’ottima Petkovic vista oggi. E che Maria, forse, qualche grattacapo in più contro la stella Bouchard potrebbe averlo. Chissà se, come con Stosur e Muguruza, sarà la sua straordinaria caparbietà ad avere la meglio o se invece, paga del brivido, comincerà a giocare come sa sin dal primo set. E allora sarebbero dolori anche per la canadesina.