TC: Gianni, ci aspettavamo di più dalle semifinali maschili, almeno da una delle due.
OC: Te l’avevo detto: con Dominic Thiem Djokovic non poteva chiedere di meglio. Magari tra un paio d’anni quella partita potrebbe finire in modo diverso, ma non quest’anno, l’austriaco era appagato e il serbo smaniava dalla voglia di fargli capire chi è il più forte.
TC: L’altra semifinale invece doveva darci più emozioni.
OC: Quella sì. Il risultato però non è mai stato in bilico perché Andy Murray ha dimostrato la sua superiorità in ogni parte del campo, si è rilassato un po’ nel terzo ma Wawrinka era troppo poco reattivo, a tratti mi è anche sembrato supponente, come se volesse giocare e vincere la partita solo con i colpi, col braccio, ma senza la sofferenza e il sacrificio delle gambe.
TC: La finale invece sarà una battaglia vera, e ce la meritiamo alla fine di questo torneo tutto sommato poco emozionante.
OC: Sarà una partita assolutamente alla pari, 50 e 50 di possibilità. Credo che anche l’idea di un quinto set non è da scartare. I due giocatori sono super preparati fisicamente, mentalmente anche di più. Entrambi giocano da fondo in pressione ed hanno nel rovescio il colpo migliore, e quando, quelle rare volte in cui vanno in difficoltà, hanno nel dritto il loro punto debole. Sanno fare la palla corta bene, insomma, giocano a specchio. Per questo ritengo che sarà una battaglia a tutto campo, con il clima che potrebbe anche favorire un po’ Murray se dovesse tornare la pioggia.
TC: Vero, lo scozzese forse ha un po’ più di potenza. Senti, hai commentato la finale del doppio maschile, con i Lopez contro i Bryan. Mi sono divertito molto, tu?
OC: Per me è stata la partita più divertente del torneo, tra quelle che ho visto direttamente. Colpi spettacolari, scambi intensi, buona tattica, un doppio giocato da entrambe le coppie in modo impeccabile. Peccato che non lo giochino i migliori, ma di sicuro gli specialisti offrono uno spettacolo di prima qualità.
TC: Migliore in campo?
OC: Direi Marc Lopez. Risponde sempre, non butta via un colpo, è ordinato a rete e ha nel dritto un colpo vincente, letale. I Bryan sempre grandi, devo dire, molto fisici, ma spesso in mezzo coprivano il campo male. Ma ripeto, il doppio meriterebbe più attenzione.
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