A Parigi la finale che non ti aspetti: l’australiana Ashleigh Barty e la ceca Marketa Vondrousova battono rispettivamente Amanda Anisimova e Johanna Konta. Entrambe, che non si erano mai spinte in finale Slam (la Barty ha fatto al massimo i quarti, agli Australian Open 2019 mentre Vondrousova aveva fatto gli ottavi agli Us Open 2018) si giocheranno il titolo in una delle finali Major più giovani della storia.
Questo Roland Garros si conferma uno dei più inattesi degli ultimi anni: se già nelle semifinali avevano trovato posto quattro giocatrici che non si erano mai spinte fino a quel risultato Slam (di cui una sola, la Barty, in top-ten, alla posizione n. 8 della classifica), la finale riserva un’altra sorpresa: la vittoria della ceca Marketa Vondrousova, 19 anni e n. 38 del mondo (ma ora già virtualmente n. 16) contro la più esperta britannica Johanna Konta, classe ’91, con un passato da n. 4. Dotata di un servizio potente e di ottimi fondamentali, la recente quartofinalista agli Internazionali Bnl d’Italia, ha il suo punto di forza nello stile vario e intelligente, fatto di back, dropshot e variazioni, con le quali ha battuto tutte le avversarie, tra le quali Suarez Navarro, Sevastova e Martic, senza perdere nemmeno un set. Oggi, nel durissimo primo parziale vinto 7 a 5, la ceca ha subito la reazione di una Konta diventata più solida brava a volare 4 a 2 e poi 5 a 3, con l’occasione di servire per il set. Dopo tre set-point annullati, Vondrousova riesce però a tenere la battuta e poi contro-brekkare a 30, per poi chiudere il set, con altro break a 30, nell’undicesimo gioco. Anche nel secondo la britannica si porta avanti, 3-1, poi 4 a 2 e quindi 5 a 3, con un’altra occasione per chiudere la frazione. Anche questa volta la lucidissima avversaria approfitta di qualche tentennamento di Konta: contro-brekka e poi, al tie-break, chiude 7 a 2 con l’autorità di campionessa.
Più lottato il match tra Ashleigh Barty, prima finalista australiana del Roland Garros dopo Samantha Stosur (French Open 2010) e Amanda Anisimova: la statunitense, esecutrice di Simona Halep, è uscita vittoriosa nel lottatissimo primo set, finito 7-4 al tie-break, ma questa volta non ha trovato l’energia per chiudere la partita nel secondo, chiuso da Barty 6 a 3. Nel terzo, dopo un break per parte, l’aussie si porta avanti 5 a 2 e 0-40. Anisimova, con il suo indomito coraggio, è brava ad annullare i tre match-point e tenere il servizio. Sul 5 a 3 “Ash” ha un po’ di braccino, ma poi, sul 40-30, alla sesta palla match, chiude un bellissimo punto e si regala la prima finale Slam in carriera. Di tutti e quattro gli Slam, la finale del Roland Garros era quella meno prevedibile per la giocatrice di Ipswich, specialista su erba e cemento, che fino ad ora non aveva mai raggiunto una finale in un torneo Wta su terra rossa. Il bellissimo percorso mostrato fino a qui dimostra però che la ex promessa che aveva lasciato il tennis due lunghi anni per darsi al cricket è una giocatrice completa, in grado di fare male a qualsiasi giocatrice.
Roland Garros, Parigi (Slam, terra rossa, e40.120.000) – Semifinali femminili:
A. Barty b. A. Anisimova 6(4)-7 6-3 6-3
M. Vondrousova b. J. Konta 7-5 7-6(2)