ATP
Se voi doveste indicare un favorito per il RG, chi scegliereste?
E perché proprio Nadal?
Battute a parte, il mondo degli appassionati di tennis si divide in due grandi schieramenti: chi pensa che a Parigi ci sarà il Nadal versione romana, e chi pensa che il declino sia vicino, e crede che il vero livello del maiorchino sia quello di Montecarlo e Madrid.
Eccoci qui a fare chiarezza allora, e a cercare di individuare gli otto giocatori che potrebbero contendersi la vittoria finale, strizzando anche l’occhio alle quote offerte dai bookmaker, cercando di trovare la pietra filosofale di ogni bravo scommettitore, la “value bet”.
Dividiamo il Main Draw in quattro settori e analizziamo 32 tennisti alla volta, e tiriamone fuori uno ogni 16.
Djokovic sembra il primo nome più facile da fare, vuoi per la forma, che sembra in crescendo, finalizzata a essere al top per l’appuntamento parigino, vuoi perché gli altri nomi non rubano l’occhio.
Shapovalov è (ancora) in versione “vorrei ma non posso”, incostante e limitato on clay; Coric è un bel nome, ma non ha convinto a Roma quando si è trovato davanti quell’emergente di nome Federer.
Zverev, quello giovane e bello, è attualmente sull’isola di Lost, Fognini non è il Fognini di Montecarlo, arrivato a vincere un 1000 contro Lajovic, per carità di Dio.
E’ bene farsene una ragione e tifare, ma la regolarità di Bautista Agut dovrebbe prevalere su tutti gli altri pretendenti ed essere il secondo nome giusto.
Secondo quadrante, secondi 32 tennisti.
Si, ok, Thiem.
Verdasco è sempre Verdasco, ma l’età lo condanna con tre set su cinque, e allora l’unica insidia potrebbe arrivare da un mio pupillo, Paolone Cuevas, che non molla un punto manco a pagarlo.
E sa tenere molto bene la racchetta in mano.
Tre su cinque però, Thiem lo vedo ancora avanti.
Parte bassa, e già so che mi farò nemici, scarto Del Potro.
Troppi sono gli interrogativi legati alla sua tenuta fisica.
Ha fatto bene se non benissimo contro Djokovic a Roma, ma uno Slam con pochi tornei sulle gambe rischia di diventare un muro troppo alto da superare.
Spazio allora a una sorpresa, Auger-Aliassime, che a differenza del suo connazionale Shapovalov, si trova a suo agio nella superficie e sembra avere quella sfrontatezza che gli permette di non tremare nei punti importanti e di fare match pari contro tutti.
Terzo quadrante, altri 32 da analizzare.
Un gruppo di tennisti che fa sorridere, quello che ci si para davanti, con gente tipo Cilic che ha una condizione atletica pari alla mia, attualmente (e io attualmente non partecipo al RG, quindi fate vobis); gente tipo Wawrinka che sembra aver smarrito la retta via, tennisti come Tiafoe che un giorno si l’altro boh, e quindi il “vecchio” Tsitsipas ha una ghiotta occasione di avanzare velocemente, anche perché a vedere chi c’è dalla sua parte si ha quasi l’impressione di trovarsi di fronte a un casting di comparse, gente finita lì per caso.
Certo, sarebbe stupendissimissimo vedere Tipsarevic avanzare gagliardo fino ai quarti, ma si sa, non c’è gloria in questo mondo per gli artisti…
Nella seconda parte del tabellone spicca un “certo” nome, che riscuote la mia personale ammirazione e giusto quella di qualcun altro.
Si, su terra rende al 65%, si, tre set su cinque sono tanti tantissimi alla sua età, si quello che volete, però chi dovrebbe fermarlo?
Il Sonego di Montecarlo per me rimane una piacevole ma fugace sorpresa, e poi?
Berrettini, Ruud, Jaziri?
Chi ha il potere di affrontare in singolar tenzone Sua Maestà?
Gli ottavi per me, sono il target che si è prefissato Federer assieme al suo entourage, poi, quello che arriva in più ben venga, tanto non ci son punti da difendere…
Precisazione d’obbligo: Berrettini non mi convince, pur avendo una stima enorme per lui e reputandolo un bellissimo prospetto per il tennis italiano.
Troppo acerbo ancora, se si parla di Slam.
Cecchinato non l’ho nominato invece, perché quest’anno mi sembra stia pagando le over performance della scorsa stagione.
Ultimo quadrante.
Nishikori e Medvedev, allo stato attuale dei fatti, sembrano una spanna sopra e forse più rispetto agli altri; Paire e Carreno Busta sono i secondi più bravi del lotto, Tsonga è il fantasma di se stesso, poverino, e arriva al RG con pochissima benzina in corpo, mentre De Minaur e Ramos son punti interrogativi.
Nella sfida Giappone – Russia, prendo la Russia.
Poi, Nadal.
Io credo che Nadal sarà quello che ha dominato Roma e quindi ogni nome messo vicino al suo, fa tenerezza.
Non regge.
Ricapitolando: Djokovic, Bautista Agut, Thiem, Auger-Aliassime, Tsitsipas, Federer, Medvedev e Nadal.
Tutto sommato un buon mix di campioni, giovani speranze e onesti rematori.
La finale, manco a dirlo, Djokovic – Nadal.
Nella mia testa, però, questa sarà una finale molto più combattuta di quella di Roma, e anche se vedo ancora Nadal vincitore, penso che questo sarà il suo ultimo RG da dominatore.
Se Federer dovesse approdare alla semifinale, cosa purtroppo per me improbabile, prenderebbe una sonora scoppola dal suo rivale di sempre.
Quindi forse meglio non assistere a questo massacro.
Parliamo finalmente di quote.
Eurobet offre Nadal sotto la pari, e non potrebbe essere altrimenti.
Questo la dice lunga su che tipo di torneo possiamo aspettarci.
Chi volesse provare qualche giocata, potrebbe divertirsi con gli otto tennisti sopra citati, fino ai quarti o alle semifinali.
Poi, si fa sul serio.
Vamos.
Consigli per le scommesse: evitate come la peste i primi turni, è molto più sicuro scommettere sulla prima divisione algerina di calcio.
Seguite sempre i live, e se qualche tennista di quelli sopra citati dovesse andare sotto nel punteggio (almeno un set), quello può essere un buon momento per entrare, a meno che non ci siano condizioni chiaramente sfavorevoli (tipo medical timeout o problemi evidenti che emergono seguendo la partita).
WTA
Tabellone femminile.
Mani nei capelli, lancio della monetina.
Il tennis in gonnella presenta molte più incognite rispetto a quello maschile, e le sorprese son dietro l’angolo, e forse il fattore che più conta oltre la forma, è la testa.
Facciamo la stessa analisi fatta per il Draw maschile, e dividiamo prima in quattro quadranti il tabellone, poi proviamo a estrapolare otto nomi.
Comincio col dire che a me Osaka non convince fino in fondo.
In questo primo gruppo c’è un mio pupillo, la Garcia, che avrebbe finalmente l’occasione di dimostrare quanto vale, ma alla fine il primo nome che faccio è quello della Keys, semifinalista lo scorso anno, con punti quindi importanti da difendere, e con una prima parte di cammino non impossibile, se nella versione di Charleston.
Seconde sedici tenniste del primo quadrante.
La Williams ha perso il trono ormai da un po’, essere contemporaneamente mamma e tennista competitiva non è cosa facile.
Per me partecipa per onor di firma, ma non mi sembra abbia una condizione attuale tale da poter sgomitare per un posto in finale, e forse nemmeno per le prime otto.
La Andreescu è forte e promettente, ma la terra?
Siamo sicuri che sappia cosa è e come ci si gioca?
Zero tornei di preparazione, e iniziare subito col RG non sembra voglia dire che si è preparata per l’occasione.
Spazio allora a un’altra mezza sorpresa, la Barty.
Testa di serie numero 8, dalla sua parte ci sono giocatrici che può battere regolarmente almeno sette volte su dieci, quindi lei è la seconda scelta.
Secondo gruppo di 32.
Halep.
Dal 2014 a oggi due finali e una vittoria, lo scorso anno.
Difende tanto e rende tanto, non mi pare che le altre 15 dalla sua parte possano impensierirla nel ritmo e nel gioco.
La seconda parte è veramente un’incognita.
Scarto Sabalenka, che per quanto giocatrice forte e spigolosa, non mi sembra a suo agio, con la sua mole, sulla terra rossa.
Sarebbe bello vedere la Buzarnescu avanzare, essendo mancina come chi scrive, ma sogni a parte, il nome giusto è Kvitova, mancina comunque, e comunque una sorta di usato garantito.
Quest’anno ha fatto abbastanza bene su terra, e c’è veramente il vuoto dalla sua parte.
Giocando concentrata, tenendo una percentuale alta di prime, e lei lo sa fare, ecco che il biglietto per i quarti dovrebbe essere staccato.
Parte bassa del tabellone.
Qui la faccenda si fa interessante, perché ci sono dei potenziali veleni.
La Stephens dovrebbe avere un paio di turni facili, Svitolina invece, per capire se andrà avanti, bisognerà vedere cosa farà Monfils, visto che da quando stanno insieme “casualmente” escono più o meno sempre nello stesso periodo.
Ecco allora che prendo le chance della Muguruza, che su questa superficie rende sempre al meglio, come dimostra la vittoria al RG del 2016 e la semifinale dello scorso anno, e che nei testa a testa riesce sempre a lottare come un leone.
Andando avanti con l’analisi, spicca il nome della Bertens, non fosse altro per lo stato recente di forma, on fire.
Pericolosa è la Konta ma non conta se paragonata a Kiki, do you love me, e Bencic dovrebbe essere stata ingaggiata per presentare la trasmissione “Meteore”.
Bertens dunque.
Ultime 32, parte alta dove spicca il nome di un altro mio pupillo, casualmente anche lei mancina.
Kerber è giocatrice solida e di sostanza; la Suarez Navarro è sul viale del tramonto, non me ne voglia, mentre Mertens non è un cuor di leone e Sevastova è troppo umorale.
Germania alé alé.
Ultime 16.
No Wozniacki please, è in fase involutiva e potrebbe anche uscire al primo turno.
Magari Martic avanzasse, scoperta quando ancora era nessuno, ma uno Slam è uno Slam, e francamente c’è un’altra che mi piace parecchio per come gioca, la Pliskova.
Lei ha forma, testa e colpi per andare avanti, fino in fondo.
Ricapitolando: Keys, Barty, Halep, Kvitova, Muguruza, Bertens, Kerber, Pliskova.
Ci sono quelle forti, ci sono le sorprese, ci sono quelle che potrebbero diventare campionesse.
Ipotizzo una finale Halep – Pliskova e mi piace pensare che la gemellina ceca possa centrare un risultato di prestigio.
Diamo un’occhiata alle quote antepost di Eurobet.
Salta all’occhio che “Altro” è la seconda scommessa favorita, semmai servisse una conferma dell’imprevedibilità del tennis WTA.
Consigli per le scommesse: fate dutching con le otto selezionate, qualora una o due arrivassero alla finale, avreste un gain pazzesco.