“FABIO? UN PO’ PARTICOLARE” – Pochi giorni fa Flavia Pennetta ha rilasciato una foto-intervista al Comitato Promotore Roma 2024, nel canale Youtube Roma2024, dove ha parlato dei momenti più importanti della sua vita e della sua carriera. L’ex tennista azzurra ha sostenuto la candidatura della città romana per ospitare le Olimpiadi 2024: “E’ l’occasione per il riscatto, è la Capitale del mondo e può cambiare la città come successo con Barcellona”. Flavia ha ricordato le vittorie in Fed Cup e agli Us Open, ma anche i momenti bui, come l’infortunio al polso subito quattro anni fa. A poche settimane dal suo matrimonio con Fabio Fognini, l’atleta brindisina ha così descritto il futuro marito: “E’ una persona particolare, ha un po’ di doppia personalità, a me piace più quella fuori dal campo che quella in campo, ma si può migliorare tutto”. Qui l’intervista:
“NADAL? UN RITIRO NECESSARIO” – Ritorniamo a parlare innanzitutto di Rafael Nadal, ritiratosi tre giorni fa a causa dell’infortunio al polso sinistro. Il campione maiorchino, nove vincitore dei French Open, veniva da un’ottima stagione sulla terra, era uno degli indiscussi favoriti per il titolo e niente – specie dopo i primi due turni vinti nettamente a Parigi – poteva far pensare che Nadal stesse soffrendo di un dolore molto serio che potrebbe compromettere il resto della sua stagione. Secondo il medico di Rafa, Angel Ruiz Cotorro, il ritiro dallo Slam parigino è stato più che necessario: “E’ una lesione nella guaina ulnare del polso sinistro – ha spiegato -, è una zona a cui bisogna stare attenti. All’inizio puoi giocare una partita con il polso addormentato, ma dal punto di vista medico Rafa non avrebbe potuto finire il Roland Garros, quasi al 100%. In questi giorni abbiamo fatto infiltrazioni in una parte dove aveva dolore, ma l’evoluzione non è stata positiva. Non aveva senso correre il rischio che il polso si rompesse”, ha spiegato il medico. “Molte volte siamo arrivati al limite – ha concluso -, ma questa volta no. Bisogna evitare di portare stress in quella zona, perché è una guaina in cui si trova il tendine, e sta soffrendo”.
TONI: “UN VERO PECCATO” – Alle parole di Cotorro si sono aggiunte, immancabili, quelle di Toni Nadal, al portale Sport360.com: “La battuta d’arresto arriva nel momento peggiore”, ha osservato Toni senza cercare di addolcire la pillola. “Fa parte dello sport, ma è un peccato perché Rafa stava ritrovando il suo miglior tennis. Per noi questo è il torneo più importante dell’anno. Ora, però, conta solo recuperare e quando sarà tornato potremo ricominciare da dove avevamo lasciato”. Toni ha poi parlato molto positivamente dei tennisti della nuova generazione, i quali in questa stagione stanno raccogliendo risultati sempre più importanti. “Dopo molti anni senza cambiamenti – ha detto -, credo che questi giocatori siano davvero i prossimi sfidanti. Ci sono alcuni giocatori con un grande potenziale, certamente dobbiamo vedere come cresceranno”. Toni ha poi fatto qualche nome: “E’ chiaro che Zverev, che ha solamente 19 anni, potrebbe diventare uno dei migliori. Kyrgios è un giocatore che penso vincerà un Grand Slam, Coric è un buon giocatore. Poi ci sono altri giocatori meno giovani, come Thiem e anche Goffin”. Secondo il coach spagnolo è possibile che “a fine anno vedremo alcuni nomi nuovi tra i primi otto del mondo”.
BLAKE: “IGNORALI, NICK” – Il Roland Garros non ha certo sorriso ai colori australiani: le punte di diamante Nick Kyrgios e Bernard Tomic, noti per essere due bad boy, ognuno a suo modo, sono usciti quasi subito dallo Slam parigino. Kyrgios è stato battuto in tre set dal tennista di casa Richard Gasquet al terzo turno. Dopo la figuraccia all’esordio contro il nostro Marco Cecchinato, il tennista di Canberra contro il francese ha dato libero sfogo alla sua rabbia: ha gridato parolacce, ha abbracciato ironicamente un raccattapalle e ha litigato con l’arbitro che gli aveva intimato di non perdere tempo tra un punto e l’altro: “Mi sto cambiando i calzini, aveva risposto Nick -, ne sto prendendo un paio nuovi. Se ti arrabbi con me per questo… beh, amico, ogni volta Rafa e compagnia si prendono 30 secondi tra un punto e l’altro. Tutto quello che sto facendo io è cambiare i calzini”. Dopo la discussione, il 21enne australiano per protesta aveva praticamente buttato via il game successivo in risposta, non giocando intenzionalmente i punti. Gli organizzatori hanno deciso di dare a Nick una multa di 6.200 dollari per oscenità udibili durante il match, che è finora la sanzione più alta in questa edizione del Roland Garros: una somma tutto sommato trascurabile, se si considera che il n. 19 al mondo a Parigi quest’anno ha guadagnato 165.200 dollari fra singolo e doppio. Kyrgios, come spesso fa, si è poi scusato in conferenza stampa post-match per il suo atteggiamento. Poco dopo, però, sul suo profilo Twitter ha ironizzato sui media australiani, dopo le critiche sulla sua stagione sulla terra rossa, a detta di alcuni “deludente”, nonostante il bilancio di 9 vittorie e 4 sconfitte, che non sono un cattivo risultato considerato che la terra è la sua superficie meno amata. In sua difesa è intervenuto nientemeno che l’ex n. 4 del mondo statunitense James Blake, il quale ha scritto: “Non importa quanto giochi bene, i media si aspetteranno sempre di più. Ricorda sempre che tu sai più di loro. Rimani sempre a testa alta”.
@NickKyrgios no matter how well you do, the media always expects more. Always remember that you know better than them. Keep your head up
— James Blake (@JRBlake) May 28, 2016
TROICKI: “TOMIC? GRAN LAVORATORE” – Dalla padella alla brace. Da Nick Kyrgios, testa calda che tuttavia sembra sulla rampa di lancio per salire presto nell’Olimpo del tennis, al connazionale Bernard Tomic, classe ’93 e n. 22 del mondo, che nonostante stia passando un periodo abbastanza positivo sembra essersi perso un po’ per strada da qualche anno a questa parte, soprattutto per i suoi atteggiamenti dentro e fuori dal campo. Tomic, che ha annunciato che non parteciperà alle Olimpiadi, è stato sconfitto al secondo turno del Roland Garros per mano del giovanissimo croato Borna Coric e si sta già preparando per la stagione erbivora. A spezzare una lancia in favore del 23enne australiano ci ha pensato il serbo Viktor Troicki, che ha parlato molto bene del giovane collega: “Conosco Bernie da tanto tempo – ha detto -, è un ragazzo grandioso. Dopo gli Internazionali è stato a Belgrado e mi ha chiesto se lo avessi raggiunto in modo da poterci allenare assieme. Ha preso la cosa davvero seriamente, è stato lì per 7 giorni col suo coach, il suo preparatore atletico Ivan che è di Belgrado. Hanno lavorato molto duramente. Belgrado è famosa per la vita notturna e pensavo che Bernie sarebbe uscito ogni sera. Invece no – ha spiegato Troicki -, è stato tranquillo ed è sempre andato a dormire presto. Era davvero entusiasta per il Roland Garros, era concentrato e ha lavorato duramente per giocare al meglio qui, anche se la terra è la sua superficie peggiore”. Troicki ha poi cercato di dare spiegazioni sulla personalità abbastanza complicata di Bernard, che spesso gli ha causato problemi anche con la legge: “È entrato nel circuito molto giovane, ed è comprensibile che abbia accusato qualche contraccolpo. Gli piace godersi la vita, certo, e questo non è un male. Ma devo dire che si impegna anche tanto, più di molti altri giocatori, e ha un sacco di talento. Ora sta crescendo e penso che migliorerà sempre più”. Mah, sarà.
SUPER-BRYAN, NONNO PAES – Concludiamo questa breve rassegna spostandoci sul doppio maschile, in particolare sui due indiscussi dominatori della categoria: i gemelli Bryan, ovviamente. Mike e Bob Brian, 38 anni e n. 7 e 8 del mondo, sono la coppia più vincente della storia del tennis. Con 16 titoli Slam (e 12 finali perse), un Oro olimpico, conquistato a Londra nel 2012 e 4 Atp Finals, hanno una bacheca che fa invidia a qualunque avversario. Eppure, i gemelli più famosi del tennis non hanno intenzione di fermarsi. Anzi, potrebbero giocare fino ai 40 anni: “Dopo aver vinto a Londra 2012 – hanno spiegato a Stanford Daily – abbiamo detto che avremmo voluto giocare Rio e poi magari finire. Ma ora che è dietro l’angolo, magari staremo più a lungo. Magari un altro anno… magari altri due”. La dura vita nel circuito non è di alcun peso per Mike e Bob, che vorrebbero prolungare il momento di dire basta il più lontano possibile: “Non siamo entusiasti della vita post-ritiro. Ci divertiamo troppo e adoriamo ciò che facciamo. A nessuno piace sempre viaggiare e stare sugli aerei, in aeroporti e hotel, ma alla fine possiamo dire che è stato un viaggio grandioso”. Parlando di longevità tennistica è impossibile citare il tennista indiano Leander Paes, che di anni ne ha 42. Paes, vincitori di 18 titoli Slam tra doppio e doppio misto, potrebbe presto diventare il sesto tennista della storia con più vittorie in doppio. Il giocatore nato a Goa, che a Parigi affronterà ai quarti proprio i Bryan in coppia con Matkovski, ha ormai quasi raggiunto Sherwood Steward, 728 vittorie, appena 8 in più di Paes, il quale potrebbe colmare il gap nelle prossime settimane. La classifica è guidata dal canadese Daniel Nestor, con 1010 successi; seguono Mike Bryan (994) e Bob Bryan (980), mentre completano la top-5 Todd Woodbridge (782) e Mark Knowles (744).